domenica 24 febbraio 2008

Rom e Sinti, il Governo italiano è in difficoltà all'ONU

Rom e Sinti? Tutto bene, grazie. Incredibilmente, questo è quello che scrive il Governo italiano al comitato Onu per l'eliminazione delle discriminazioni razziali (Cerd) che il 21 febbraio ha finito di esaminare il dossier Italia.
Nella parte riguardante i Rom, infatti, viene costantemente minimizzata la sostanziale segregazione razziale di una popolazione rinchiusa nei campi nomadi, chiamati così perché si presume che la caratteristica principale degli "zingari" sia il nomadismo. L'esclusione dei Rom dai diritti più elementari come l'istruzione, l'alloggio, la sanità e il lavoro viene semplicemente rovesciata dalle autorità italiane, che al Cerd assicurano: «La popolazione rom non può essere considerata un gruppo praticamente segregato dal resto della popolazione, poiché la legislazione italiana prevede misure specifiche in loro favore come l'iscrizione all'anagrafe, libertà di movimento, permessi di lavoro e istruzione». Ai Rom, continua il dossier, non è stato accordato lo status di minoranza linguistica in quanto si preferisce attendere una legge ad hoc (che i Rom rifiutano violentemente perché razzista, ndr) mirata a quei Rom che vivono stabilmente in Italia, mentre a quelli che sono immigrati da Paesi extracomunitari («caratterizzati in ogni caso dal nomadismo», sottolineano gli autori del rapporto) verrà applicata la legge sull'immigrazione, e cioè espulsione in mancanza di un contratto di lavoro. Probabilmente per dimostrare la particolare attenzione dell'Italia verso l'integrazione dei Rom, il riassunto inviato al Cerd dal governo cita le legge regionali «a protezione delle culture nomadi» varate a cavallo degli anni '80 e '90 che sancirono la costruzione dei campi nomadi. In realtà, in questo modo la segregazione razziale fu ufficializzata.
A contraddire su tutti i punti il rapporto italiano interviene un lungo documento compilato dal Centro europeo per i diritti dei rom (Errc), dall'Associazione per il diritto alla casa e contro gli sgomberi (Cohre) e dalle italiane OsservAzione e Sucar Drom; un testo inviato a metà gennaio al Cerd per controbilanciare quello del governo italiano.
«Le autorità hanno segregato e continuano a segregare i rom» scrivono le ong che puntano il dito contro governo e media che negli ultimi anni hanno favorito una «degradazione delle relazioni razziali» culminata nel 2007 con i Patti per la sicurezza firmati in 14 città metropolitane e il decreto espulsioni dopo l'omicidio di Giovanna Reggiani. Il presupposto e la conseguenza dell'ossessione sicurezza, dicono le ong, è stata la criminalizzazione a mezzo stampa dei rumeni e dei rom, ritenuti responsabili da politici e giornalisti della microcriminalità urbana. In questo modo lo smantellamento delle baraccopoli e le migliaia di rom e rumeni rimasti senza un tetto - bambini inclusi - hanno trovato una giustificazione agli occhi dell'opinione pubblica.
Un esempio su tutti, il commento dell'allora prefetto romano Achille Serra, che durante una visita ad un campo nomadi di Roma commentava: «Alle dieci del mattino ho visto bambini, sporchi, che giocavano a palla. Le donne non c'erano perché forse sono nella metro a rubare borse e gli uomini stanno dormendo perché forse hanno lavorato tutta la notte rapinando appartamenti». Si tratta di razzismo istituzionale, se anche il presidente dell'Istituto case popolari di Bolzano dichiara che «la tendenza è quella di concentrare rom e sinti nello stesso edificio perché così è più facile controllarli».
Il rapporto di Errc, Cohre, OsservAzione e Sucar Drom esprime una seria preoccupazione, già esplicitata durante il convegno sulle popolazioni rom organizzato alcune settimane fa dal ministero dell'Interno e della Solidarietà Sociale, per il «fallimento da parte del governo italiano di riconoscere a Rom e Sinti lo status di minoranza» e per le limitazioni al diritto di libera circolazione dei membri della comunità, esplicitate spesso da cartelli posti ai confini delle città che vietano la sosta alle roulotte. Una legge regionale del Veneto presentata nel 2007, e mai passata, suggeriva persino di stabilire una quota percentuale di Rom "sopportabile".
Risulta poi particolarmente perversa la parte del dossier compilato dal governo italiano nel punto in cui stima "alta" la frequenza nelle scuole da parte dei ragazzi rom: «Nell'anno scolastico 2003-2004 un alto numero di studenti rom ha frequentato la scuola: 1465 all'asilo, 5175 nelle scuole elementari, 2591 alle medie e 84 alle superiori». Poiché si stima che in Italia vivano almeno 150mila rom, la maggior parte dei quali minori di età, è facile capire come il diritto all'istruzione dei bambini rom sia continuamente disatteso. In nessun luogo del documento viene poi chiarito che la maggior parte dei rom in Italia possiede la cittadinanza italiana e che dunque dovrebbe avere gli stessi diritti degli altri cittadini italiani.
Il contro-dossier delle ong raccoglie con dovizia di particolari tutti i livelli di razzismo contro i rom: gli assalti xenofobi, gli sgomberi che lasciano intere famiglie senza casa e senza la possibilità di raccogliere i propri averi, i controlli aggressivi della polizia, la chiusura forzosa dei campi nomadi illegali senza la possibilità di una alternativa, le dichiarazioni razziste e impunite di politici di chiara fama, non soltanto dell'estrema destra. Il Consiglio d'Europa ha già bacchettato l'Italia per non avere compreso i Rom tra le minoranza linguistiche spiegando che le leggi regionali non sono sufficienti a coprire la lacuna. Nel 2006 il governo Prodi ha promesso di fare rientrare i Rom nella legge del 1999 che riconosce e tutela le minoranze, ma questo non è mai accaduto. di Laura Eduati

1 commento:

Anonimo ha detto...

Fin che non ci saranno incontri di responsabilità condivisa tra rappresentanti della comunità Rom e Sintiin Italia e istituzioni non riesco a focalizzare altre soluzioni...le comunità Rom e §inti dovrebbero essere rese partecipi di tutte le decisioni che li riguardano non è possibile che delle "autorità" senza nessun tipo di formazione in merito prendano decisioni che rispecchiano solo profonda ignoranza e menti ottenebrate...come sempre questo Paese si rivela un caos che alla fine colpisce chi non ha possibilità di difendersi....ci sono profonde sacche d'ingiustizia anche tra le minoranze e quindi minoranze che hanno avuto moltissimo ben più della media della popolazione italiana (e ancora pretendono fregandosene degli altri) e altre che sembra non esistano (con un a tattica molto comune che tende a tergiversare la questione )....