Si accende lo scontro politico sull'eventuale sgombero del grande “campo nomadi” di via Bovisasca a Milano e le eventuali soluzioni da trovare per gli sfollati.
“Si stabilisca una volta per tutte se quei rom possono restare: se hanno questo diritto, è compito anche del Comune di Milano garantirlo, se non hanno nessun diritto di restare, allora vanno espulsi perché non hanno il diritto di stare nemmeno in nessun altro Comune della Provincia di Milano”.
Così il presidente della Provincia di Milano Filippo Penati che ha risposto al vicesindaco e assessore alla Sicurezza del Comune di Milano Riccardo De Corato che aveva avanzato la possibilità che “le 200 donne e i 280 bambini” che oggi vivono nella baraccopoli potessero essere ospitati “in stabili del demanio statale o militare”.
"Ma a oggi - ha sottolineato De Corato - non sono ancora arrivate risposte, pur avendo bussato a tante porte, dallo Stato alla Provincia, che pur dispone di proprietà che potrebbe mettere a disposizione". Il vicesindaco conclude che “il tempo però stringe perché nel giro di una decina di giorni il campo della Bovisasca sarà liberato, visto che quella è un'area pericolosa”.
Noi di sucardrom rileviamo che l’atteggiamento del Comune di Milano sembra migliorato negli ultimi mesi, sottolineiamo però che l’Amministrazione comunale continua a voler perseguire la strada della distruzione delle famiglie rom: donne e bambini nei centri, uomini e ragazzi si arrangino. È davvero strano che un’Amministrazione di centro-destra abbia un concetto così distorto di famiglia.
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