In base al rapporto Eurispes-Associazione Ex 2003, nel nostro paese in famiglia si verifica un omicidio ogni due giorni. Nel 2003 questo tipo di delitti rappresenta circa un quarto di tutti quelli commessi in Italia. Quanto all'ambito in cui tale delitto viene commesso, al primo posto troviamo la coppia sposata, al secondo i conviventi, poi i fidanzati e gli amanti, gli ex coniugi o ex conviventi. Nel 77% dei casi gli assassini sono mariti, conviventi o ex mariti.
Inoltre, secondo i dati ISTAT 2006, 6.743.000 donne fra 14 e 59 anni sono state vittime di violenza fisica e sessuale nel corso della vita, ma anche gli stupri e i tentati stupri sono commessi per il 20% da mariti o ex mariti e il 65% delle violenze sessuali avviene a casa propria o di amici e parenti.
Una piccola riflessione: nonostante quanto riportato, a nessuno viene in mente di "criminalizzare" la famiglia o di uscire con proposte del tipo: "Aboliamo la famiglia perché un quarto dei totale degli omicidi commessi in Italia viene commesso in ambito familiare". Anzi. Alcune Associazioni stanno lanciando in questi giorni una petizione per chiedere sostegno fiscale alle famiglie con figli. Perché un conto è conoscere e combattere la triste piaga dei delitti commessi in ambito familiare, un altro e' difendere e sviluppare il ruolo positivo che la famiglia può svolgere all'interno della società.
Altra cronaca, altro film. Ottobre 2007, Roma: una donna di 47 anni viene aggredita ed uccisa in zona Tor di Quinto da un uomo, romeno, di 24 anni. La polizia viene avvertita da una ragazza che aveva assistito all'aggressione. Particolare non di poco conto: la ragazza era anche lei rumena, come l'aggressore che, grazie proprio alla segnalazione della testimone, e' stato prontamente arrestato.
Qualche ora dopo, arriva il diluvio! Dichiarazioni di politici che chiedono "linea dura" e "tolleranza zero" contro gli "stranieri invasori". I blog e i forum di internet tempestati da messaggi in cui i più moderati erano del tipo: "fuori i rom dall'Italia!" Nessuno, ovviamente, considerava il fatto che l'uomo era stato arrestato in pochissimo tempo grazie alla testimonianza di una sua connazionale che aveva avuto il coraggio di rompere l'omertà. Omertà che invece sussiste, per esempio, ancora in molte zone del nostro Paese rendendo quelle zone - e le popolazioni che vi abitano - ostaggio delle italiche mafie; ma questo è un altro discorso.
Due pesi, due misure quindi. di Alessandro Calducci, continua a leggere…
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