Riportiamo la lettera aperta di Roberto Malini del Gruppo EveryOne all'Assessore comunale alla sicurezza di Firenze Graziano Cioni e ad altre figure istituzionali fiorentine
Se le Istituzioni, le autorità civili e religiose, le associazioni e - perché no? - i privati cittadini decidono di abbandonare la via dell'intolleranza e di sostenere i poveri, i Rom e i senza tetto con alloggi, programmi di inserimento nel mondo del lavoro, sostegno a chi non possiede mezzi di sopravvivenza, il "fenomeno" dell'accatonaggio si attenuerà e scomparirà presto, senza bisogno di particolari "politiche" o "regolamenti".
Lo sfruttamento ignobile è quello perpetrato da politici, autorità, stampa, organizzazioni che speculano orribilmente sull'indigenza, sull'emarginazione, sulla debolezza di chi è inerme e diverso. Come è possibile che un singolo caso assolutamente irrilevante sotto l'aspetto del diritto (purtroppo un nonvedente può inciampare su una carrozzina, uno skateboard, un bambino, un cane, un sasso, una valigia: è il dramma della cecità, non la colpa di chi - nelle città - magari per un altro dramma, si trasforma in "ostacolo"), come è possibile - scrivevo - che un episodio dia il la a nuovi provvedimenti persecutori?
Nessuno ama essere povero, lavare i vetri ai semafori, chiedere la carità, umiliarsi per ottenere un tozzo di pane, vedersi negata ogni richiesta di lavoro, avere una speranza di sopravvivenza di soli 35/40 anni (come i Rom di Firenze, contro gli 80 anni dei cittadini fiorentini), assistere a una mortalità dei propri bambini che è 15 volte superiore a quella degli altri! Combattere la povertà non vuol dire - come ritenevano Hitler e il suo corteggio - combattere i poveri. Combattere la povertà significa impegnarsi per creare a loro beneficio condizioni di vita possibili e un futuro meno buio di quello che il pregiudizio che oggi è così forte in Italia pone davanti a loro. Se desiderate una consulenza seria in tal senso, il Gruppo EveryOne, ben rappresentato a Firenze, è a vostra disposizione, COMPLETAMENTE GRATIS!
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