martedì 29 aprile 2008

Roma, Alemanno si prepara a cacciare da Roma tutti i "nomadi", compresi i Cittadini Italiani

«Volete sapere come sarà la mia Roma? Sarà una città più sicura, più partecipata, con più rispetto per i cittadini. Sarà una città con più sviluppo, con più socialità e tutele per i diritti di tutti. E sarà una grande capitale europea e mediterranea. I miei primi tre impegni sono questi: più sicurezza, lavoro e socialità». Dice che vivremo in questa città dei "più", il nuovo sindaco Gianni Alemanno. È la sua promessa, il suo piano di lavoro che ieri ha consegnato ai taccuini godendosi il trionfo per la conquista del Campidoglio. «La battaglia - dice alle 18,30 aprendo la conferenza stampa nel suo quartier generale - si è conclusa con la nostra vittoria, ma bisogna essere generosi: ci lasciamo alle spalle tutte le polemiche, è mia ferma intenzione essere il sindaco di tutti i romani».
Sceglie toni moderati e istituzionali: «Grazie a tutti coloro che mi hanno votato - dice - e anche a quelli che non lo hanno fatto, che hanno scelto diversamente: sarò anche il loro sindaco. Si apre una nuova fase. Scompare un sistema di potere che sembrava perfetto, e che invece è crollato in poco tempo. Da domani mi metto al lavoro per la città: Roma è fantastica, merita un’amministrazione degna. Ha vinto tutta Roma, non una sola parte. Dedico la vittoria a Tony Augello, che ha capitanato l´opposizione per anni ed è scomparso. E anche a Gianfranco Fini, che nel ´93 perse con Rutelli: oggi abbiamo chiuso la partita».
Partita chiusa, sì. Ora si guarda avanti: «Il mio primo atto - dice Alemanno - sarà convocare il Comitato provinciale per l´ordine e la sicurezza. E andrò a trovare il vedovo Reggiani». Era la sua prima promessa elettorale, la sicurezza. Ma per quei 20mila stranieri e “nomadi” che hanno violato la legge e che Alemanno ha promesso di espellere non è ancora ora di fare le valigie: «I tempi saranno i più brevi possibili, ma prima devo vedere bene qual è la realtà», dice il nuovo sindaco.
Verso gli sconfitti, tende la mano. «Avevo chiesto a Rutelli di formare insieme una commissione Attali per i grandi temi di Roma, ma non mi ha risposto. Abbiamo vinto noi ma non importa, la faremo lo stesso. E cercherò di coinvolgere nel governo persone dell´altra parte politica, purché siano valide e di qualità. A chi penso? Ad Amedeo Piva, per esempio».
Prima di parlare, ieri, Alemanno ha atteso a lungo. A dare in pasto qualche frase ai giornalisti è sceso quasi subito il coordinatore della sua campagna elettorale, Andrea Augello. Frasi misurate, toni british. Lui restava chiuso nel suo fortino, al primo piano, protetto dai body guard. Ma con più del 70% di sezioni scrutinate, in strada i fedelissimi cominciano a cantare "Alemanno, sindaco de Roma", il comitato diventa una bolgia e lui si affaccia, tra gli applausi e qualche saluto romano. E´ l´ufficialità di una storica vittoria.
Parla Gasparri, e dà il segno del nuovo che avanza: «Bettini ha minacciato direttori di giornali e agenzie: Veltroni lo abbiamo mandato in Africa, lui ora deve andare in Thailandia. Addio a Rutelli e Veltroni, ci confronteremo con un altro centrosinistra». La ressa, al Comitato elettorale, è ormai elevatissima. Quando arriva Alemanno, deve salire in piedi sulla sedia per svettare da un muro di telecamere. «Gianni, sali in piedi sulla scrivania», gli urla un militante anonimo intrufolato tra i giornalisti. Lui lo gela, autoritario: «Smettila, adesso falla finita». Parlerà per pochi minuti, ma continuerà un’ora in decine di dirette tv, mentre nelle altre sale è tutto un abbracciarsi e un baciarsi, con frasi irripetibili per il "nemico" sconfitto.

3 commenti:

coriolano ha detto...
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Anonimo ha detto...

L'ignoranza galoppa... Bravo Giancarlo, espelliamoli tutti, snza riserve. Magari con treni allestiti apposta e torrette con mitragliatrici al confine...
E i mafiosi al governo? E gli evasori fiscali...

Siamo un popolo ignorante, servo, pronto a scagliarci contro chi è più debole di noi.

Mi vergogno di essere italiano. A volte penso di rinunciare alla cittadinanza di questo paese infame.

saluti libertari
el

Anonimo ha detto...
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