martedì 29 aprile 2008

Una ventata razzista e forcaiola attraversa l'Italia

Sono francamente ammirato dall' impassibilità con la quale tanti commentatori analizzano i flussi elettorali, esaltano la radicale semplificazione del sistema parlamentare, assumono la Lega come riferimento, si chiedono se siamo entrati nella Terza Repubblica o se la Seconda Repubblica comincia solo ora.
Ma tanti dati di cronaca, e le sollecitazioni della memoria, mi fanno poi sorgere qualche dubbio e mi spingono a chiedere se la vera novità di queste elezioni non consista nell' emersione piena di un modello culturale, sulle cui caratteristiche hanno in questi giorni scritto assai bene su questo giornale Nadia Urbinati e Giuseppe D' Avanzo. Non giriamo la testa dall' altra parte.
Quel che è appena accaduto, e si sta consolidando, riguarda davvero "l' autobiografia della nazione". Non riesco a sottovalutare fatti che troppi si sforzano di considerare minori, che vengono confinati nel folklore, assolti da Berlusconi come simpatiche e innocue forzature del linguaggio da parte degli uomini della Lega. E invece dovremmo sapere (quanto è stato scritto su questo argomento?) che proprio il linguaggio è la prima e rivelatrice spia di mutamenti profondi che investono la società e la politica.
L' elenco è lungo, e non riguarda solo la storia recentissima. Si cominciò da pulpiti altissimi con l' aggressività verbale eretta a comunicazione politica quotidiana, considerata troppe volte come una simpatica bizzarria e dilagata poi in ogni possibile contenitore televisivo, sdoganando ogni becerume anche nei luoghi propriamente istituzionali. E il linguaggio non è solo quello verbale. Si sono fatte le corna nei vertici internazionali e si è mangiata mortadella in Senato, si continuano a disertare le manifestazioni del 25 aprile e si elegge il Bagaglino a rappresentante della cultura nazionale.
Commentando il colpo di mano del Presidente della Commissione europea che ha tolto all'Italia le competenze in materia di libertà, sicurezza e giustizia, si è detto che è meglio così, che è preferibile occuparsi di trasporti piuttosto che di "omosessualità". Per fortuna non si è parlato di "culattoni", riprendendo il simpatico linguaggio della Lega: ma, di nuovo, il linguaggio è rivelatore, anche perché rende palese una cultura incapace di comprendere la dimensione dei diritti civili.
Sempre scorrendo le cronache, scopriamo che il futuro Presidente della Camera dei deputati apostrofa, sempre simpaticamente, un immigrato come "paraculo" mentre si investe, non si sa a quale titolo, della funzione di controllo dei documenti.
Di un futuro ministro leghista ci viene offerto un florilegio di citazioni su stranieri e immigrati, sulle sanzioni da applicare, che non ha nulla da invidiare ai suoi più noti ed estroversi colleghi di partito. Un bel ponte tra passato e futuro, una indicazione eloquente degli spiriti che nutrono la nuova maggioranza, all' interno della quale si fa sentire sempre più forte la voce di chi invoca la pena di morte, raccogliendo un consenso che rischia di vanificare il grande successo internazionale del nostro Paese come promotore della moratoria contro la pena di morte approvata dall' Onu.
Di fronte a tutto questo dobbiamo davvero ripetere che le parole sono pietre. Suscitano umori, li fanno sedimentare, li trasformano in consenso, ne fanno la componente profonda di un modello culturale inevitabilmente destinato ad influenzare le dinamiche politiche. Parliamo chiaro. Una ventata razzista e forcaiola sta attraversando l' Italia, e rischia di consolidarsi. di Stefano Rodotà, continua a leggere…

12 commenti:

Anonimo ha detto...

Effettivamente è preoccupante questo atteggiamento razzista esposto da chi ha perso le elezioni.
E' sconfortante sentire esponenti di un partito che ha avuto + di 1 o 2 esponenti che hanno abbracciato la lotta armata discutere sulla democraticità di chi usa soltanto le parole.
Certo l'italiano è difficile da capire, se poi chi lo parla invece di avere inflessioni napoletane le ha bresciane è chiaramente comprensibile che venga frainteso.
Ci troviamo quindi a sentire stron...ate come quelle di DiPietro che non vuole che si armino i cittadini per le ronde(armati???? ma se è sempre stato detto chiaramente che si trattava di cittadini armati di cellulare per avvisare le forze dell'ordine...ma fraintendere è + bello).
Ci troviamo a sentir parlare di legalità da chi fino ad oggi ha tollerato l'illegalità di troppe persone.
Chiederei di aspettare i fatti prima di giudicare...altrimenti mi sa che tutti i discorsi hanno come base un profondo pregiudizio...e sarebbe un peccato che chi lotta contro il pregiudizio ne faccia poi così largo uso.

u velto ha detto...

ciao Xpisp, misuriamo le persone dai fatti, ovvero da ciò che fanno, da come lo fanno e da come trasmettono il loro messaggio ai Cittadini... Ettore Fusco, neo Sindaco di Opera (MI), è un esempio di ciò che si fa, di come lo si fa e di come si tramette ai Cittadini il proprio messaggio.
il resto sono chiacchere da bar...

Anonimo ha detto...

spiega meglio, cosa avrebbe fatto il neosindaco?

u velto ha detto...

ciao Xpisp, Fusco lo spiega bene nell'intervista che abbiamo pubblicato dopo questo post.
Innumerevoli volte abbiamo spiegato che i Sinti e i Rom non sono "nomadi" o "seminomadi", questi termini sono eteronimi, frutto di un'etnocentrismo discriminatorio.
È quindi evidente che la questione sinta e rom consiste anzitutto in inquadramento cognitivo delle minoranze definite preventivamente e in maniera etnocentrica “nomadi” e/o “zingari” ma comunque identificate come estranee alle comunità locali. Come sottolineato da molti studiosi e in particolare per i Sinti e i Rom dall’Istituto di Cultura Sinta, le modalità di rappresentazione e definizione dell’oggetto di politiche pubbliche hanno un rilievo cruciale al fine della definizione degli effettivi interventi della politica.
Il quadro, già compromesso, si è aggravato in maniera esponenziale nell’ultimo anno a partire proprio dai fatti di Opera (MI) e soprattutto dopo il delitto Reggiani a Roma. In questo contesto è da rilevare che lo stesso Barroso, Presidente della Commissione europea, ha denunciato che l’Italia non richiede i fondi europei a favore dei Sinti e dei Rom.
La politica e i media non sono riusciti a controllare le spinte dal basso ma anzi in alcuni casi le hanno alimentate come nel caso dei Rom rumeni che sono stati sovrastimati e per diversi mesi si è costruita un immaginaria invasione.
Secondo un sondaggio condotto da Mannheimer la gran parte degli italiani sovrastima la presenza dei Sinti e dei Rom, ignorando che la maggioranza di queste minoranze è composta da Cittadini Italiani. Sempre nel sondaggio si legge che oltre il 60% degli italiani dichiara di avere “molta” antipatia nei confronti dei Sinti e dei Rom, mentre il 20% afferma di provare “abbastanza” antipatia nei loro confronti. Quello che emerge, oltre ad una massiccia ostilità è una grande confusione nella conoscenza del fenomeno.
E se i politici strumentalizzano l'ignoranza, il risultato è Opera (MI).

Anonimo ha detto...

ognuno strumentalizza e gioca coi numeri.
Ognuno, per i propri interessi, risalta solo alcune notizie, voi stessi fate parte di questo gioco.
Il problema dei nomadi(mi risulta che per la loro cultura e le loro usanze si vogliano definire minoranza...se vengono a mancare queste basi mi chiedo perchè imnvece che comprare case ...vengano comprate roulotte e auto costosissime, in alcuni casi)
esiste, ha valenza differente a seconda delle varie regioni...ma è indubbio che l'hinterland milanese(parlo di ciò che posso vedere) è realmente invaso.
Si possono fare tanti discorsi, si può raccontare la balla dei pochi giorni(tanto ogni campo è nato così...vero????) ma il discorso del neosindaco l'ho sentito in tv, ho sentito che denunciava il fatto che 4 idioti hanno travalicato i limiti...ma diceva anche che Opera aveva già abbastanza problemi senza doversene sobbarcare altri.
La realtà è questa, un campo nomadi è un problema e i primi a non voler risolvere tale problema sono proprio i rom.
Che poi siano sinti o rom poco importa, sono persone che nella maggior parte dei casi aspettano che gli altri gli diano una sistemazione e vivono al di fuori della legge nel 90% dei casi.
Anche quando si occupano della raccolta del materiale ferroso o simili...non stanno certamente seguendo le norme del paese in cui vivono, se lo faccio io sono un inquinatore, evasore, ecc....loro invece sono giustificati.
Questa è una grave discriminazione.

Anonimo ha detto...

Ciao Xpisp, penso che tu abbia perso di vista il ragionamento fatto da Rodotà. Qui, è si il problema dei “nomadi”, come li chiami tu, in gioco ma questo è sicuramente uno dei tanti e troppi tasselli che di fatto fanno affermare da diversi anni all’estero e ora anche timidamente in Italia che il Paese è fortemente a rischio di sprofondare nelle sabbie mobili del razzismo.
Ogni fatto di cronaca può essere strumentalizzato ma guarda caso in questo Paese si strumentalizza sempre e solo in una direzione: contro il diversità dei gruppi più deboli. La perdita del posto da commissario europeo su libertà, sicurezza e giustizia dovrebbe far riflettere un Paese che ha impostato il suo essere nel mondo come avanguardia dei diritti umani.
Possiamo pure discutere della roulotte da quarantamila euro o dei bravi e onesti veronesi che vanno in giro a spaccare teste ma in questo modo non faremmo un passo per trovare strade capaci per migliorare il nostro essere repubblica democratica.
…e poi non fare la morale su famiglie che cercano disperatamente di sopravvivere raccogliendo quattro ferri vecchi, quando abbiamo le ditte bresciane che vanno a lucrare sul disastro napoletano e inquinano interi territori. Al contrario potresti chiederci quali progetti abbiamo messo in campo per regolarizzare queste piccole attività.
In questi giorni sono tutti agitati per la pubblicazione dei redditi di ogni contribuente, prassi diffusa in tutte le democrazie occidentali ma qui in troppi hanno paura che ai propri vicini di casa non tornino i conti tra redditi dichiarati e il tenore di vita ostentato… e si apra una caccia all’evasore. E se i metodi fossero quelli utilizzati per i Sinti e i Rom (ti brucio la casa, ecc..) nei prossimi anni sprofonderemmo alla notte dei tempi.
Ma è un’eventualità remota perché in troppi hanno scheletri nell’armadio e in questo Paese una maggioranza ha sempre ragione e una minoranza ha sempre torto. Il trattamento diseguale dei Cittadini è discriminazione, null’altro.

Anonimo ha detto...

Come vuoi Carlo, raccontiamo anche però, inquesti anni quanti soldi pubblici sono stati spesi senza NESSUN risultato valido.
Ribadisco, è un problema e va affrontato, quello di creare campi nuovi ...è assurdo, quello di dare una casa a chi non fa nulla per meritarsela è offensivo per chi lavora e fa fatica a finire il mese, ecc.
Mi raccontate sempre che i rom/sinti vengono discriminati per il lavoro, dopo quanti anni che parliamo pur essendo in una delle zone + tartassate dai campi non ho MAI sentito di un rom/sinto che fosse andato a chiedere di lavorare, al semaforo tanti ma MAI a chiedere un lavoro.
Questa non è informazione macchiata è vita vissuta che in anni di esperienza non ha mai avuto la fortuna di assistere alla buona volontà del discriminato.
D'altra parte fare il discriminato conviene, è sempre colpa degli altri e siccome gli altri sono tanti ....nessuno si sente preso e nessuno si offende.
Sulla questione dichiarazioni dei redditi....da noi, visto che sembri non saperlo, le dichiarazioni sono pubbliche, bisogna però richiederle lasciando i propri dati...questo non per impedire che si sappiano ma per impedire che qualcuno senza rendere pubblico il proprio nome possa usare .....in maniera non proprio legale tali dati.
Ma, giusto per non generalizzare, + comodo pensare che la gente abbia paura perchè tutti, tranne i sinti e i rom, hanno scgeletri nell'armadio...ma lameno scheletri lavoratori e non che aspettano la manna dal cielo(cielo=soldi pubblici)

Anonimo ha detto...

ciao Xpisp, sono felice che per te sia assurdo creare "campi nomadi" ma non capisco perchè sia offensivo offrire un'alloggio pubblico.
il tuo ragionamento è chiaro: se tu lavori non hai problemi... quindi, secondo te, il problema è che non lavori.
Mi sembra stupido questo ragionamento, intanto perchè dovremmo sbattere fuori di casa tutte le famiglie che dagli Anni '60 hanno e vivono in alloggi popolari.
Perchè se tu sudando e faticando si riuscito ad avere una casa senza l'aiuto dello Stato, vuole dire che tutte le famiglie che oggi vivono in alloggi popolari, sono formate da persone che non lavorano e non faticano e dovrebbero essere tutte sbattute in strada.
Ma il tuo serio problema è che non hai mai letto la Costituzione o forse non la condividi, perchè altrimenti sapresti che la casa è un diritto in questo Paese.
Sul discorso lavoro la tua esperienza è molto modesta perchè altrimenti non diresti queste cose.
sul discorso delle denuncie dei redditi, rimane il fatto che solo l'1% degli italiani dichiara un reddito superiore ai 100.000 euro l'anno... si può ridere o si può piangere ma è evidente che siamo un Paese di ladri.

Anonimo ha detto...

La mia esperienza sarà modesta...ma ribadisco nelle 100 ditte che conosco e con cui ho discreta confidenza...non ho MAI sentito NESSUNO raccontare di uno "zingaro" che è andato a chiedere lavoro(visto che gli avrebbero detto di no, secondo il Vostro pregiudizio lo avrebbero definito zingaro), eppure di tutte le altre nazionalità si...strano caso di discriminazione...o forse si autodiscriminano non perdendo tempo ad andare a chiedere il lavoro?

Sulla questione casa...ripeto, chi ha una casa comunale/statale/ecc partecipa alle spese e può riscattarla.
Il sistema fa acqua da tutte le parti, infatti conosco persone che non dovrebbero occuparle e le occupano, conosco famiglie che hanno un reddito pari al mio(con la differenza che è sicuro) ma hanno avuto diritto..(in fondo se fai la cicala prima...poi hai per forza bisogno).
Gente che NON vuole partecipare ad una società...con quale diritto ne vuole solo la parte a loro utile?
Mi spiace ma il fallimento dell'integrazione è responsabilità di chi non si vuole integrare..per paura di perdere quella "identità culturale" per cui un certo partito proprio qui viene criticato...due pesi e due misure?

ps
se domani un residente di un campo avesse un lavoro e chiedesse di avere una casa per un nucleo familiare(non 40 persone), non ci troverei nulla di male, ma di vedere case assegnate a chi non fa nulla....scusa ma lo troverei offensivo nei confronti di chi si sbatte e non ce la fa..e sono tanti..nonostante quello che si vuole credere.
PS
vorrei farvi notare che nonostante l'enorme stipendio da parlamentare in quel 1% non ci trovate un sacco di parlamentari sia di cdx che di csx ...ma anche di estrema sx....strano vero?

Anonimo ha detto...

ciao Xpisp, devi considerare che cento ditte è un campione insignificante perchè i Sinti e i Rom sono pochissimi, le massime stime sono di 150.000 persone in tutta l'Italia, personalmente ritengo che non si superino 100.000 individui. Gli immigrati sono quasi tre milioni. Inoltre, i Sinti e i Rom quando chiedono lavoro non affermno mai: io sono sinto o rom, perchè sanno che sarebbero subito scartati.
Il dato certo è che è più facile trovare lavoro se non abiti in un "campo nomadi" facilmente riconoscibile dal possibile datore di lavoro. Prova ad immaginare un Rom rumeno che viene a chiedere lavoro a te e dichiara di abitare in via Triboniano...
Sulla casa popolare non voglio insistere perchè la faccenda dei riscatti è vergognosa, c'è una marea di gente che riscatta l'alloggio popolare per 20, 30, 50 mila euro e subito la rivende per 150 o 200 mila euro per poi acquistare la villetta a schiera.
le famiglie rom che hanno ottenuto la casa popolare con noi dopo cinque anni l'hanno lasciata libera ad altre famiglie bisognose e hanno acquistato o sono andati in affito nel mercato privato.

p.s.
se viviamo una grave crisi economica non si può scaricare le ansie sui Rom o sui Sinti. e lo stesso vale per la mancata programmazione sulla costruzione di alloggi popolari che avrebbe aiutato tante famiglie in difficoltà e avrebbe calmierato il mercato privato. a Milano la situazione è drammatica e la colpa è di chi ha governato la Città negli ultimi vent'anni: la Lega Nord.

P.S.
penso che sia dato dal fatto che siano stati pubblicizzati i redditi netti e non i lordi (per intenderci tolte le tasse) ma potrei sbagliare.

Anonimo ha detto...

di quei 100.000 un gran numero è nelle province di Milano, Lecco e Bergamo eppure nessun ron/sinto si è MAI presentato in 10(dieci) anni che frequento il mondo del lavoro...sono proprio sfortunato.
quanti sono iscritti a cooperative?
Quanti nel lavoro interinale?

due piccole correzioni, 1° la lega non governa da 20 anni Milano, infatti Formentini(che mi risulta provenisse da tutt'altra ideologia alla quale è poi tornato) ha avuto 1 mandato seguito da Albertini(FI) e dalla Moratti(FI)
In effetti ho comunque rilevato che la situazione a Bologna e a Roma è decisamente meglio, quindi non era per discriminare che facevi quell'inesatta precisazione, vero?!
2° 18.000 euro al mese, lordi o netti...superano di tanto i 100.000 all'anno!!!!

Anonimo ha detto...

ciao Xpisp, a Milano ci sono meno di settemila Rom e Sinti italiani ed immigrati. Lo stesso Vice sindaco De Corato nega oggi le cifre sparate caso qualche mese fa (25mila, 40mila...). La Città conta un milione e mezzo di abitanti mentre l'area metropolitana conta tre milioni e mezzo di abitanti. i Rom e i Sinti sono pochi, pochi, pochi.
A Milano ci sono addiritura delle cooperative costruite e gestite direttamente da Rom.
La lega governa Milano da vent'anni e sulla questione casa ha fatto molto male. Abbiamo parlato della lega perchè parlavamo di Milano ma e vuoi parliamo di Roma...