lunedì 12 maggio 2008

Chiari (BS), una madre chiede giustizia

Pubblichiamo la straziante lettera appello di Nadia Cari, sinta italiana, a cui il Tribunale dei Minorenni di Brescia ha tolto il figlio appena nato. Nadia Cari risiedeva con la sua famiglia nella microarea di Chiari da dove è stata allontanata, in foto la distruzione delle casette. Per avere un’idea di quanto successo nel Comune di Chiari potete accedere a tutta la documentazione nello spazio web di Arturo Zinelli. L’associazione Sucar Drom ha denunciato il Sindaco di Chiari per discriminazione etnica/razziale.

A coloro che possono impedire che sia fatto altro male alla mia famiglia: alle donne e agli uomini politici di Chiari, ai preti di Chiari, al Prefetto, a coloro che possono aiutarci a trovare un luogo dove poter vivere.
Sono Nadia Cari, qualcuno di voi mi conosce. Sono disperata perché domenica 30 marzo 2008 sono andata all’ospedale di Seriate (BG) a trovare il mio bambino e non c’era più. Il medico mi ha letto la cartella dove c’era scritto che era stato dato all’assistente sociale, Federica Libretti, del Comune di Chiari, perché così ha dato ordine il Tribunale dei Minorenni di Brescia e che non era possibile che non sapessi niente.

Ma io non sapevo. Nessuno mi ha fatto una telefonata per dirmelo. Allora quel dottore che si chiama, Felice Maurizio, mi ha detto che il mio bambino adesso non è più prematuro, pesa quattro chili, è bello e sano. Ho tutto il diritto di riaverlo. Il dottore mi ha detto anche di ritornare dall’assistente sociale ma non da sola. Con la nonna Giovanna che era venuta con me.
Io volevo andare subito ma ho aspettato fino a martedì 1 aprile 2008 perché avevo già un altro appuntamento. Avevo già fatto alcuni colloqui con la psicologa e l’assistente sociale mi avevano detto che dovevo capire se Mattia, il mio bambino, poteva stare con me ma non mi avevano informato che avevano già deciso di prendermelo.
Il martedì mi sono sentita dire dall’assistente sociale che lei ha fatto solo quello che il tribunale aveva ordinato di fare e che il tribunale vuole che trovi una casa ed un lavoro fisso, solo così potrò riavere il mio bambino.
Ma come faccio, da quando non c’è più il campo, in cui vivere nella nostra casetta in legno, dove avevo acqua e i parenti che mi aiutavano, giro con la mia famiglia nei campi qua attorno, dove però i vigili tutti i giorni ci mandano via. Andate a stare a Chiari ci dicevano, perché lì siete nati e siete residenti. Io dico che andavo a Chiari al Consultorio perché ero gravida che mi facevano fare degli esami, che mi aiutavano perché stavo male. Con Giorgia sono andata in Comune a chiedere aiuto. Ma allora il servizio sociale mi ha risposto che non poteva fare niente e non hanno fatto niente per me ne per i miei bambini. Poi a Chiari ci hanno cancellato e se Giorgia non mi aiutava sarei morta, io e il mio Mattia.
Giovedì 3 aprile 2008 con mio marito, Bruno, sono ritornata all’appuntamento con l’assistente sociale Federica Libretti ma le sue parole non sono cambiate. Mi ha detto ancora che dobbiamo avere una casa fissa e un lavoro fisso, se vogliamo riavere il nostro bambino. Altrimenti rimane affidato alla famiglia dove già sta. E giovedì 10 aprile potremo vederlo per un’ora nel suo ufficio accompagnato da un’educatrice.
A chi ci conosce, a chi ha figli chiedo aiuto. Io piango ma non serve a niente. Ho rischiato la vita per avere il mio bambino. Lo voglio: è mio, è nostro, dicono gli altri miei quattro figli e mio marito. Bruno vuole il suo bambino è stufo di sentire quelli che parlano tanto, che ci confondono e poi decidono quello che vogliono, giudicandoci cattivi genitori.
Ho letto che c’è la legge dei diritti, che anche noi abbiamo il diritto di tenerci i nostri figli anche se siamo poveri. Il mio Mattia non ho ancora potuto tenerlo in braccio per un giorno intero ed è nato il 21 dicembre 2007. Capite cosa voglio dire?
Da due mesi siamo ospiti dei Frati del Monte di Rovato. Un amico ci ha aiutato a fare l’impianto della luce, a mettere lo scaldabagno, un altro ci ha regalato la lavatrice, i frati oltre allo spazio per la roulotte, al bagno e al cortile per far giocare i bambini, ci hanno messo a disposizione una grande stanza riscaldata.
Vogliamo portare a casa il nostro bambino. Non siamo cattivi genitori. Siamo italiani, abitanti a Chiari da prima che nascessero i nostri figli e siamo Sinti. Chiediamo di considerarci delle persone e di aiutarci ad avere un posto dove stabilirci, un lavoro anche il più umile, perché vogliamo rimanere una famiglia unita.
Testimonianza raccolta in data 3 aprile 2008 da Giovanna Giroldi e sottoscritta Nadia Cari.

18 commenti:

Anonimo ha detto...

rom rapitori di bambini o viceversa??

la storia si ripete e gli errorri anche!!

Anonimo ha detto...

e adesso mi chiedo dove sono tutte quelle persone che proprio un anno fa sventolavano bandiere gridando lo slogan "PIU' FAMIGLIA"... ovviamente valeva solo per le loro non per quelle davvero disgregate a causa di una giustizia discriminante!!!
BASTA!BASTA!BASTA!

Anonimo ha detto...

Ho rilanciato questo episodio sul mio Blog http://noblogo.livejournal.com/36663.html

Anonimo ha detto...
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Anonimo ha detto...

al primo anonimo che ha postato quel quesito...porre la questione in questa maniera è discriminatoria e volgare.
Comodo volere solo i soldi da uno stato e non accettarne le leggi...mi spiace informarti che questa situazione sarebbe avvenuta per qualsiasi famiglia ...anzi alle famiglie "italiche" non avrebbero aspettato l'arrivo del 5° figlio, si sarebbero mossi molto prima...oppuere si sarebbero mossi anche solo per un disegno(vedi caso recente).

Giusto per rinfrescare la memoria, anni fa in puglia, una famiglia numerosa, fù privata dei suoi figli perchè ritenevano l'appartamento non adatto al numero di figli...eppure tutti i bambini andavano a scuola, erano nutriti e vestivano pulito, magari non erano cose di grido ma erano pulite....ora che ci penso la vedo pure io la discriminazione...non trovi?

u velto ha detto...

ciao Xpisp,la famiglia ha una casa, la propria roulotte. comunque, ti chiediamo di leggere la cronistoria di quanto avvenuto a Chiari prima di affermare che non trovi anomalo il comportamento del tribunale.

Anonimo ha detto...

hanno un lavoro?
Hanno un reddito?
Garantiscono una situazione decorosa per questo e per gli altri figli?
Ribadisco, ad altre coppie gagè(?) che non rispettavano questi requisiti sono stati tolti i figli, anche se con difficoltà riuscivano a mantenere uno status decoroso...dov'è la discriminazione?
Vorrei ricordare a lor signori che non + tardi di qualche settimana fa sono stati tolti i figli ad una coppia per dei disegni di una delle due figlie...che poi si è scoperto essere una bufala.
Ripeto...il mio cuore direbbe una cosa ma...se guardiamo al solo interesse del bambino...senza discriminazione e senza pregiudizi..cosa fareste voi?

u velto ha detto...

I bambini devono rimanere sempre con i genitori se non vi sono violenze fisiche o sessuali. La povertà non è un reato.

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Anonimo ha detto...

ma vi guardate allo specchio dopo questi atti discriminatori e razzisti?
Cancellare il pensiero delle persone che non condividono il vostro....non ho + parole.

Anonimo ha detto...

ciao Xpisp, anche io non ho parole nel leggere le idiozie che hai scritto. Hanno fatto bene ad eliminare il commento. io sarei stato più rigido.

Anonimo ha detto...

Quindi condfermi che è un atto di censura mnei confronti di un pensiero.
Complimenti.
ovviamente le idiozie non sono visibili e giudicabili.
Rinnovo i miei complimenti per la splendida gestione di questo spazio.
Gli idioti come me sono pregati di stare lontani..non hanno diritto di avere un pensiero!
Grazie

Anonimo ha detto...

anche qui aspetto di sapere qual'era il commento idiota, al massimo la figura la faccio io.
Mi prendo la responsabilità delle mie parole, io.

mariarosa ha detto...
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u velto ha detto...

ciao MariaRosa, il commento nn sembra coerente con il post. ti chiediamo di spiegare meglio. Grazie

xpisp ha detto...

Sarei curioso di leggere l'ultimo commento eliminato.
Vedo che in certi casi si richiedono precisione e pulizia, in altri non serve!
Vorrei ricordare alla redazione che il ritornello del "ci rubano i bambini" iniziato anni fa è vecchio e oramai chiaramente una bufala al pari di quella degli "zingari" rapitori di bimbi.
Mi dispiace darvi questa notizia ma non c'è discriminazione e se c'è è nei confronti dei gagè.
Parlo con un pò di esperienza vissuta sulla mia pellaccia e posso garantirvi che la discriminante è semplicemente il livello culturale di chi gestisce i servizi sociali di zona.
La cronoca ci ha portato notizia di bambini portati via alle famiglie per case "disordinate".
conosco una persona che ha chiesto aiuto ai servizi sociali nel momento in cui è rimasta senza un lavoro, soluzione, la figlia in istituto!
Spesso leggendo o sentendo serte notizie, ripensando a certe vostre proposte mi viene da ridere amaro.
infatti mentre voi parlate di discriminazione non vi rendete conto che se applicassero la stessa metodologia che usano con molti gagè avremmo risolto il problema dei campi in 20 anni, ma sarebbe una soluzione orribile.
Se portano via tutti i figli di una famiglia perchè la casa è in disordine.... quanti bambini dovrebbero rerstare in un campo?
Se a giudicare fosse il medesimo folle addetto probabilmente nessuno.

xpisp ha detto...

dimenticavo... dopo anni non avete ancora trovato mancanti di corrette spigazioni o irriverenti i primi due commenti?

Dimenticavo..dipende con chi si sta per non essere censurati!

buona censura...ops..lavoro!

u velto ha detto...

ciao Xpisp, i commenti tra qualche giorno dovrebbero essere di nuovo visibili. Come spiegato quando erano stati postati era un momento drammatico e potevano essere equivocati