Il governo Berlusconi presenterà alla Commissione europea progetti per l'integrazione dei Rom rumeni, che sotto il precedente governo Prodi non furono mai chiesti e per cui finanziamenti Ue non furono mai versati. Lo ha dichiarato oggi il ministro degli Esteri Franco Frattini in un'intervista al quotidiano conservatore spagnolo 'Abc', in cui ribadisce anche che "gli italiani non sono xenofobi ma apprezzano gli immigranti legali", e che "quando Zapatero annunciò la regolarizzazione di massa arrivarono 800.000 persone e bisognò cambiare posizione perché la tolleranza era insostenibile".
Frattini precisa anche l'applicazione della direttiva 38 del 2004, secondo cui i cittadini comunitari residenti in un altro paese europeo devono dimostrare il loro reddito, e annuncia "il primo programma" fra la città di Milano e tre città rumene, per finanziare progetti per far rientrare in Romania i cittadini di questo paese privi di reddito che vivono nel capoluogo lombardo.
"La Spagna ha ottenuto dall'Europa 50 milioni di euro solo per l'integrazione dei gitani romeni - dice il ministro, ricordando di averli erogati egli stesso quando era commissario europeo - l'Italia non ha ottenuto nulla perché il governo Prodi non ha chiesto nulla: a partire da e adesso l'Italia presenterà progetti in modo che faremo due cose: sicurezza da un lato e integrazione dall'altro".
Sul reato di immigrazione clandestina contenuto nel pacchetto sicurezza italiano, Frattini ribadisce che Francia e Germania già lo contemplano e l'effetto a catena delle misure adottate in Austria per rimpatriare i romeni indigenti, che "si spostarono in Italia, poiché qui nessuno gli chiede come vivono o se rispettano la legge": il titolare della Farnesina prevede che la direttiva 38/2004 "sarà applicata a poco a poco da altri paesi" ma ricorda che il problema è soprattutto dei paesi del Sud Europa e ricchi.
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