Prometeogalley di Milano cresce e apre una seconda sede espositiva a Lucca. La direttrice, Ida Pisani, celebra il ritorno nella cittadina toscana -dove sei anni fa aveva iniziato la sua attività espositiva e culturale- presentando, per la prima volta in Italia, una mostra personale del collettivo spagnolo Democracia. Per questa ampia esposizione i Democracia presentano due progetti che troveranno rispettivamente spazio nelle sale della nuova galleria e nella Chiesa sconsacrata di S.Matteo.
Pablo España e Iván López -già fondatori del collettivo El Perro, scioltosi nel maggio del 2006- sono oggi conosciuti internazionalmente con il nome di Democracia.
Nonostante la giovane età i Democrazia hanno partecipato a numerosi eventi artistici di rilievo internazionale: nel 2006 alla Biennale di Siviglia curata da Okwi Enwezor e alla Biennale di Taipei curata da Dan Cameron, nel 2007 alla Biennale di Istanbul curata da Hou Hanru e a quella di Goteborg e di Valencia, nonché alla seconda Biennale di Mosca curata da Rosa Martinez. Già confermata per il 2008 la loro presenza alla Biennale di Taipei e ad un’importante collettiva a Granada dove avranno modo di lavorare nuovamente con Hans Ulrich Obrist che si interessa al loro percorso di ricerca già da alcuni anni.
La decisione di operare come gruppo piuttosto che come singoli, nasce per i Democracia dalla necessità di impegnarsi in una pratica artistica incentrata sulla discussione, il confronto di idee e di forme d’azione. Gli interventi si concentrano principalmente nella sfera sociale, politica e culturale andando a toccare tematiche urgenti e attuali che vengono analizzate, non solo attraverso la produzione artistica, ma anche attraverso quella curatoriale ed editoriale (España e López sono direttori di Nolens Volens Magazine).
Per la personale a prometeogallery i Democrazia propongono due progetti espositivi: Charity, che verrà allestito negli spazi della nuova galleria e Welfare State che sarà invece ospitato all’interno dell’ex Chiesa di S.Matteo.
Charity è un progetto che riflette sull’identità multiculturale dell’Europa prendendo in analisi uno spaccato di vita della periferia di Madrid. Qui, ogni mattino, ecuadoregni, marocchini ma anche nativi del luogo si ritrovano per cercare fonte di sostentamento nei bidoni delle immondizie dove i supermercati della zona hanno gettato cibo scaduto. Le multinazionali, attente agli standard di qualità, si trasformano in questo modo in una sorta di Salvation Army e la grande distribuzione si sostituisce a forme istituzionali di assistenza e carità.
Charity è un video, il cui punto di partenza è un’azione urbana dei Democracia che dipingono, su tutti i bidoni di spazzatura del quartiere madrileno, la scritta ‘Carità’. Il video documenta la prassi giornaliera del riciclo dopo l’intervento degli artisti, ovvero quando i bidoni sono marchiati ‘Charity’.
Il progetto espositivo è completato da ‘‘Charity Perfume”, un’essenza assolutamente singolare creata dal profumiere Ernesto Ventos. Un distributore automatico installato in galleria permetterà di acquistare questo profumo e di ripercorrere, attraverso le vie dell’olfatto, vicoli e strade dei quartieri periferici e degradati delle grandi metropoli europee.
Anche il progetto Welfare State prende spunto da un episodio reale per sviluppare una serie di considerazioni legate a problematiche globali. Convinti sostenitori del progresso sociale, della solidarietà, della democrazia e della libertà i Democracia si interrogano sul significato odierno di identità culturale e di etica sociale, allargando la riflessione ai concetti di disuguaglianza e di emarginazione generati dalla società del consumo.
Nel marzo dello scorso anno un provvedimento regionale ha deciso che El Salobral, la più grande bidonville europea che si estendeva nella periferia sud di Madrid, doveva essere rasa al suolo e i suoi abitanti, per lo più Rom, alloggiati altrove.
“Smashing the ghetto” (letteralmente ‘fare a pezzi il ghetto’, in senso figurato ‘schiacciare il ghetto) è la video installazione che i Democracia presentano nella Chiesa di S.Matteo. Quattro grandi schermi trasmettono la demolizione del ghetto: un pubblico numeroso assiste all’evento come se si trattasse di uno spettacolo o di un avvenimento sportivo, incitando, alla stregua della più accanita tifoseria da stadio, i manovratori delle ruspe a compiere il loro lavoro. La demolizione di El Salobral viene presentata dai Democracia come una sorta di show a cui, i membri della società civile, assistono con malcelata soddisfazione. Continua a leggere…
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