Nel momento in cui si abbatte una nuova tempesta di odio sul popolo rom, noi rappresentanti delle comunità presenti a Roma ci appelliamo ai cittadini democratici, alle associazioni di solidarietà, alle forze sociali e culturali, ai partiti democratici, agli organi di informazione alle autorità religiose: non lasciateci soli.
Soli nei nostri campi di miseria, soli nella nostra emarginazione, nei nostri ghetti, soli nella nostra disperazione senza futuro.
Viviamo in mezzo a voi da secoli, molti di noi sono cittadini italiani, altri sono qui da diversi decenni. Abbiamo seppellito qui i nostri padri e qui sono nati i nostri figli.
Siamo finiti nei campi per non dividere le famiglie, noi amiamo i nostri cari, siamo finiti nei campi perché nulla di meglio ci è stato offerto. Vivevamo nelle misere case di Sarajevo, di Mostar, di Vlasenica e di Bucarest e Craiova ora siamo il popolo delle discariche, ma i rifiuti che ci assediano non sono nostri.
I nostri bambini sono stati accolti nelle scuole e ve ne siamo grati. Alcuni ancora non vanno regolarmente e dovremo continuare a sensibilizzare i genitori, ma per tutti, grandi e piccoli, serve almeno una speranza. Poter vedere una luce nel futuro fatto di un lavoro onesto ed una casa.
Non siamo nomadi, non siamo zingari, siamo rom. Abbiamo una storia costellata di persecuzioni, lutti e dolori, abbiamo una cultura millenaria ed una lingua antica.
In questi giorni sentiamo la paura che ci assedia la notte più del giorno quando rimaniamo soli nelle nostre baracche e non sappiamo se presto arriverà anche da noi un bomba incendiaria, una folla inferocita o l’ennesimo controllo della polizia.
Non tutti tra noi sono in regola. Siamo avvolti in una spirale infernale. Non abbiamo lavoro e non otteniamo il permesso di soggiorno. Senza permesso di soggiorno ad un rom nessuno da lavoro. Non resta che arrangiarsi e sperare che domani sia meglio di oggi. I cittadini italiani hanno accumulato tanto rancore verso di noi. Qualcuno di noi non si comporta bene è vero, come è vero che nei quartieri dove riusciamo a vivere in pace con voi sono sempre nate amicizie e fraternità. Mentre oggi qualcuno ha deciso che dobbiamo essere dipinti come la causa principale di tutti i mali dell’Italia.
Alcuni giornali non fanno altro che parlare dei nostri furti e un incidente provocato da un rom ubriaco diviene un fatto di cronaca di cui si parla per mesi. Anche le forze politiche che si sono riconciliate con gli ebrei a noi non hanno mai chiesto scusa anzi ci additano con il peggiore dei mali.
Si sta perdendo la memoria di come sono nati i pogrom e le persecuzioni. Proprio così prendendo a pretesto i comportamenti illegali di alcuni per criminalizzare una intera popolazione.
Chiediamo a cittadini democratici di non lasciarci soli perché i nostri diritti, la nostra dignità vi riguardano. Se le persone infrangono la legge e cominciano a farsi giustizia da soli oggi è toccato a noi, ma domani potrebbe toccare a chiunque, italiano, rom o straniero che sia.
In questo momento, nel momento del dolore si misura l’amicizia e in nome dell’amicizia e della solidarietà che chiediamo a tutti quelli che non ci odiano di sostenerci, di essere uniti. In questo momento non sono ammesse divisioni sulla nostra pelle. Serve il confronto aperto e leale, la solidarietà vera, la ricerca di nuove strade per cambiare la nostra vita.
Per discutere di quali iniziative, per respingere questa marea di odio nei nostri confronti per cercare le risposte adeguate a rilanciare una politica per la nostra dignità per i nostri diritti a vivere, lavorare, abitare, studiare, vi invitiamo ad una assemblea cittadina che si terrà martedì 27 maggio 2008 dalle ore 17.00 presso il CENTRO CONGRESSI CAVOUR, via Cavour 50/a. Per contatti Rom... Oggi...
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