Cinque i punti del pacchetto sicurezza messo a punto dal ministro dell'Interno, Roberto Maroni, all'esame a Palazzo Chigi con gli altri ministri coinvolti (il ministro della Giustizia Angelino Alfano, degli Esteri Franco Frattini e della Difesa Ignazio La Russa).
«Il primo punto - ha spiegato Maroni - sarà il contrasto all'immigrazione clandestina; poi ci sarà la gestione dei rapporti con i paesi comunitari, Romania in testa, sulla base della direttiva Ue che prevede rimpatri dei cittadini comunitari che non hanno reddito o delinquono; il terzo punto riguarda la definizione del ruolo delle comunità locali nella prevenzione e contrasto della criminalità; ci saranno quindi le sanzioni penali, con l'individuazione di nuovi reati; infine ci saranno norme per la lotta alla criminalità organizzata».
Su questi 5 capitoli il ministro ascolterà il parere degli altri colleghi di governo interessati, delle associazioni, dei sindacati. Entro venerdì, poi, l'articolato sarà portato da Maroni all'attenzione del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Sul fronte dei costi del pacchetto sicurezza il ministro ha detto solo che ci sono delle stime che saranno sottoposte all'attenzione del premier. «Questo intervento deve essere finanziato», è la convinzione espressa da Maroni. «Non ho grandi dubbi». Nell'agenda di Maroni è in programma per giovedì un incontro con il ministro dell'Interno romeno e con l'ambasciatore libico.
Maroni ha anche annunciato un commissario straordinario per i Rom a Milano. Il prefetto di Milano sarà commissario straordinario per l'emergenza rom nel capoluogo lombardo. L'annuncio arriva dal ministro dell'Interno Roberto Maroni al termine di un incontro con il sindaco di Milano Letizia Moratti. La nomina, prevista dal Patto per la sicurezza siglato dall'ex ministro dell'Interno Giuliano Amato, arriverà entro la settimana.
Soddisfatta Letizia Moratti, lieta che il Governo consideri la sicurezza fra le priorità.«Sono davvero lieta - dice il primo cittadino di Milano Letizia Moratti - di constatare che nei prossimi giorni si procederà alla nomina e si darà quindi applicazione concreta dal Patto per la sicurezza», un'intesa «che è stata stipulata ma in realtà non applicata anche per mancanza di risorse».
Letizia Moratti è andata dal responsabile del Viminale con una serie di proposte: certezza della pena, senza sconti per i recidivi; misure più severe contro i reati che colpiscono le fasce più deboli della popolazione (abuso e sfruttamento di minori, truffe ad anziani, violenze sessuali); distinzione chiara tra spaccio e consumo di droga (per evitare, ha spiegato Moratti, sentenze come quella che ha dichiarato non punibile il possesso di 51 grammi di cocaina); raccordo sempre più stretto tra forze dell'ordine statali e polizia locale, con possibilità di quest'ultima di accedere alle banche dati nazionali; effettiva espulsione dei clandestini; maggiore presidio dei campi rom da parte delle forze dell'ordine.
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