Mai il titolo dell'acquaforte di Francisco Goya del 1797 è stato più attuale nel rappresentare cosa stia avvenendo in Italia sul tema degli stranieri: una vera caccia alle streghe basata non sull'oggettivo aumento dei reati da parte dei perseguitati (“zingari” ed immigrati irregolari, appunto), ma piuttosto sulla drammatizzazione mediatica di singoli casi di cronaca.
Un appello, firmato da 500 personalità – straniere ed italiane – appartenenti al mondo della cultura, al sindacato, alle associazioni, al parlamento italiano ed europeo, al giornalismo ed al mondo giuridico, è stato inviato oggi al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio dei Ministri, ai Presidenti di Camera e Senato, a quattro ministri (Interno, Welfare, Esteri e Pari Opportunità), ai sindaci di Roma, Milano e Napoli, nonché ai leaders di tutti i partiti rappresentati in parlamento e non.
Nel ricordare che “la responsabilità penale è – per legge – individuale”, l‘appello fa riferimento agli ultimi dati Istat, secondo i quali il tasso di devianza tra gli immigrati è al 2%, di poco superiore a quello degli italiani. Tra questi, però, chi “delinque” si trova quasi sempre in condizione di irregolarità.
Malgrado ciò, continua l'appello, casi singoli vengono ingigantiti quando si tratta di stranieri, con il risultato di produrre l'abnorme percezione da parte della gente comune, che tutti gli “zingari” e quasi tutti gli immigrati siano dei delinquenti.
Un clima siffatto finisce per alimentare inevitabilmente “episodi di aperta violenza e razzismo nei confronti di chi è percepito come diverso, e magari nemico”: un clima d'odio che non fa onore alla nostra civile democrazia e che è solo la spia della fragilità della condizione di vita di molti italiani, nonché del fallimento dello Stato nel governare il fenomeno immigrazione.
Gli aderenti all'appello chiamano il Governo, le istituzioni locali e la società civile ad “un confronto di merito sui problemi, unica via per arrivare a soluzioni concrete e rispettose dei diritti fondamentali della persona”. Nel chiedere al Governo “cosa si intenda proporre e fare per rimuovere le condizioni di estrema emarginazione e miseria in cui versa gran parte del popolo "zingaro", e quale soluzione umana e civile si voglia proporre per le persone oggi in condizione di irregolarità che lavorano e vivono onestamente nel nostro Paese”, i firmatari dell'appello invitano i destinatari dello stesso ad un pubblico evento sui temi della sicurezza e delle misure necessarie di integrazione. di Vita, firma anche tu l’appello…
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