giovedì 5 giugno 2008

Le politiche razziali contro i Sinti e i Rom

Poteri straordinari ai Prefetti di Napoli, Roma e Milano per l'emergenza rom nelle tre grandi città. Lo prevede l'ordinanza del presidente del Consiglio dello scorso 30 maggio che ha conferito ai tre prefetti, Alessandro Pansa (Napoli), Carlo Mosca (Roma) e Gian Valerio Lombardi (Milano), l'incarico di Commissari straordinari per l'emergenza "in relazione agli insediamenti di comunità nomadi" sui territori delle regioni.
Il prefetto di Roma, questa mattina ha illustrato quali sono le disposizioni urgenti di protezione civile per fronteggiare lo stato di emergenza in relazione agli insediamenti di comunità sinte e rom nel territorio della regione Lazio, come aveva richiesto l’Opera Nomadi di Roma.
Tra i compiti del commissario sono previste le seguenti iniziative: definizione dei programmi di azione per il superamento dell'emergenza; monitoraggio dei campi autorizzati e individuazione degli insediamenti abusivi; identificazione e censimento delle persone “nomadi” attraverso rilievi segnaletici, nonchè adozione delle necessarie misure per coloro che risultino o possano essere destinatari di provvedimenti amministrativi o giudiziari di allontanamento o di espulsione; interventi finalizzati a favorire l'insediamento e l'integrazione sociale delle persone trasferite nei campi autorizzati, con particolare riferimento a misure di sostegno e a progetti integrati per i minori; azioni volte a contrastare i fenomeni del commercio abusivo, dell'accattonaggio e della prostituzione e a favorire la scolarizzazione e l'avvio professionale. Il Commissario delegato può attivare le necessarie forme di collaborazione con la Regione, e gli altri soggetti pubblici e, per i profili umanitari e assistenziali, con la Croce rosa italiana; il Questore e le altre autorità competenti assicurano piena collaborazione per l'attuazione dei provvedimenti del commissario delegato.
In foto la Circolare del Ministero dell'Interno dell'11 settembre 1940, da quel momento tutti i Sinti e i Rom italiani sono concentrati e controllati.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Mamma mia... ci manca solo che vi mettano un orecchino con un numero di riconoscimento!!

Anonimo ha detto...

Questo è tutto tranne che razzista.

Anonimo ha detto...

Notizia incredibbbile, tutti i cittadini italiani devono avere documenti d'identità, al fine di ottenerli devono recarsi con fotografie presso gli uffici anagrafe e compilare il debito modulo.
Pare che in comune resti una foto del suddetto cittadino con tutti i suoi dati.
Pare anche che tale cittdino, se dovesse cambiare luogo di residenza deve renderne noto alle autorità informando di tale cambiamento.
Al fine di dimostrare la sua effettiva residenza deve aspettare la visita della polizia municipale che accerterà tale situazione.
Situazione discriminatoria estrema!

u velto ha detto...

Ciao Xpisp, quello che succede per i Sinti e i Rom italiani a Milano è un qualcosa in più di quanto avviene per tutti i Cittadini, ma pensi veramente che a Milano i Cittadini italiani, appartenenti alle minoranze sinte e rom, non abbiano la carta d'identità o la residenza?

Anonimo ha detto...

Scusa sucar ti giro io la domanda...sei sicuro che TUTTI i residenti del campo siano regolari e noti?
Se si mi chiedo come mai nei campi, e qui è il vero problema e la fonte di parecchi guai, spesso si trovino i colpevoli di diversi reati e non appartegano ne all'etnia rom ne ai sinti.
Secondo ti chiedo...i sinti e i rom che vivono in appartamenti...hanno il medesimo trattamento?
Non è forse una differenzazione in base alla sistemazione e non all'etnia?
Che soluzione proporreste per sapere chi risiede nei campi e quanti risiedono nei campi se voi stessi spesso avete detto di non conoscere il numero di persone che vi risiedono?

Anonimo ha detto...

Per l'anonimo:
non ti sembra razzista?...
quindi è normale che questa sia la prima cosa che si prefigge il commissario di Milano...!
Preferisco Alemanno che incontra i Sinti di Roma di persona per sentire quello che hanno da dire...