Ieri il ministro Maroni (in foto), davanti alla Commissione affari costituzionali di Montecitorio, ha ripetuto quanto già affermato alcuni giorni fa: censimento di tutti i Rom con rilievo delle impronte digitali anche per i minori. Non è chiaro se ciò sarà esteso anche ai Rom e ai Sinti Cittadini italiani ma dopo le schedature effettuate a Milano, non pensiamo che saranno fatte distinzioni.
Per ora sembra che saranno “censiti” i Cittadini che vivono nei “campi nomadi” ma naturalmente non ci sono certezze perché questo Governo non sembra intenzionato ad incontrare le organizzazioni sinte e rom e la maggioranza delle notizie sono comunque frutto di interventi estemporanei dei diversi Ministri, filtrate dagli organi di stampa. In questo senso è da ricordare che il Ministro Maroni ha parlato anche del rilievo del dna.
Il decreto del governo e le tre ordinanze (Lombardia, Lazio e Campania) del presidente Berlusconi sono però molto chiare in merito. Nell’ordinanza per la Lombardia nell’articolo 1, comma 2, punto “c” si afferma: “identificazione e censimento delle persone, anche minori di età, e dei nuclei familiari presenti nei luoghi di cui al punto b), attraverso rilievi segnaletici”.
Al punto “b” si legge: “monitoraggio dei campi autorizzati in cui sono presenti comunità nomadi ed individuazione degli insediamenti abusivi”.
Quindi di fatto si attuerà una “schedatura” per chi vive in “campi” autorizzati e in insediamenti abusivi. Nelle ordinanze non è specificato cosa si intenda per insediamenti abusivi. Ad esempio: un immobile di proprietà di una famiglia sinta o rom che manchi anche di una sola autorizzazione urbanistica è considerato un insediamento abusivo?
Una cosa è certa, il Governo sta “correndo” e le organizzazioni sinte e rom sono tutte in difficoltà perché non si hanno strumenti per leggere in maniera così veloce quello che sta accadendo.
Per ora l’associazione Sucar Drom pone alcuni rilievi. Innanzitutto si stanno effettuando “censimenti” in tutta l’Italia e non solo nelle Regioni interessate dalle ordinanze. Ad esempio a Bologna sono stati “censiti” dalle Forze dell’Ordine tutti i Sinti e Rom che abitano nei “campi autorizzati” con tanto di foto segnaletiche, minori compresi.
Ad oggi abbiamo notizia di “censimenti” con il rilievo delle impronte digitali solo a Napoli per Cittadini extra comunitari, provenienti dalla ex Yugoslavia. Pensiamo che in questo momento i Commissari per l’emergenza rom e i Prefetti italiani stiano valutando il da farsi anche perché il rilievo delle impronte digitali di Cittadini italiani incensurati e di minori non è di fatto specificato nelle ordinanze e ci sono motivi per ritenere tale azione anticostituzionale e discriminante.
Ad oggi le impronte digitali possono essere rilevate ad un Cittadino italiano quando è arrestato o accusato di un reato. Inoltre, un Cittadino italiano che richieda la carta d’identità elettronica è obbligato al rilievo dell’impronta dell’indice sinistro. Questa misura è prevista anche per i minori con più di quindici anni. E’ da rilevare che non è obbligatorio avere la Carta d’Identità, come documento d’identificazione può valere ad esempio la patente di guida che non prevede il rilievo delle impronte digitali. E comunque molti Comuni oggi non rilasciano la carta d’identità elettronica perché non sono dotati della strumentazione adeguata.
Secondo la normativa in vigore oggi in Italia un Cittadino italiano potrebbe quindi non subire il rilievo delle impronte digitali e se volesse espatriare potrebbe utilizzare il Passaporto. Oggi per il rilascio di questo documento d’identità non vengono rilevate le impronte digitali.
In ultimo, è chiaro a tutti che questo “censimento” è rivolto solo ed esclusivamente a Sinti e a Rom perché nei “campi nomadi” risiedono solo questi Cittadini. Ma in Italia un’appartenente ad una minoranza etnica può essere riconosciuto dallo Stato italiano per la sua appartenenza etnica solo volontariamente, cioè deve essere lo stesso Cittadino che autonomamente e volontariamente dichiara la propria appartenenza per poter godere dei diritti sanciti dalla legge 482/1999.
Oggi il governo italiano sembra intenzionato a rilevare le impronte digitali di fatto a dei Cittadini italiani, compresi i minori con meno di quindici anni, perché abitano in “campi autorizzati” o in “insediamenti abusivi”. Inoltre, non si sa dove finiranno questi dati, chi li utilizzerà e senza che vi siano organi di controllo che possano verificare come, quando e perché saranno utilizzati i dati raccolti nel censimento. Il fatto poi che tutto questo avvenga in una situazione di “sospensione” di molte leggi, preoccupa in maniera rilevante la nostra organizzazione.
Per tutte le ragioni esposte crediamo discriminante il rilievo delle impronte digitali a Cittadini italiani che vivono in “campi autorizzati” o in “insediamenti abusivi”.
Lo stesso Garante per la protezione dei dati personali questa mattina ha deciso di chiedere informazioni alle autorità competenti sull'eventuale ricorso a forme di rilevazione delle impronte digitali estese ai minori, per finalità di identificazione o di censimento. Il Garante rileva, infatti, che tali modalità potrebbero coinvolgere delicati problemi di discriminazione, che possono toccare anche la dignità delle persone e specialmente dei minori.
Sucar Drom invita il Governo italiano a mettere in campo una mappatura dei bisogni espressi sia dalle comunità sinte e rom che dalle istituzioni. Sarebbe meno oneroso e più efficace per risolvere le problematiche presenti.
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