venerdì 6 giugno 2008

Milano, iniziata la schedatura

Intorno alle cinque di questa mattina una cinquantina di agenti della polizia di Stato e delle polizia locale e di carabinieri hanno proceduto al controllo e alla "schedatura" delle circa 35 persone di etnia Rom italiani che abitano nel “campo nomadi” di via Impastato 7, a Milano. L'operazione, programmata dal Questore di Milano Vincenzo Indolfi, ha preso il via su disposizione del Prefetto di Milano Gian Valerio Lombardi, commissario delegato all'emergenza rom.
"Stamane, secondo un calendario a tal fine predisposto, sono iniziate le operazioni di censimento dei campi nomadi, nell`ambito dell`ordinanza adottata nei giorni scorsi dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri che prescrive, tra l`altro, il monitoraggio dei campi rom e l`identificazione degli ospiti” spiega un comunicato della Prefettura del capoluogo lombardo, precisando che l'intervento "nell'insediamento regolarmente autorizzato dal Comune di Milano si è svolto nella massima tranquillità e tutti gli occupanti sono stati identificati e riceveranno una tessera di accesso al campo".
“Le forze dell'ordine hanno fotografato i documenti d'identità di tutti gli appartenenti alla comunità (dati per altro già in possesso delle autorità comunali e dell'anagrafe di zona presso cui sono regolarmente iscritti), configurando così l'intera operazione come una vera e propria schedatura su base 'etnica' di una parte di concittadini, in violazione dei più elementari diritti costituzionali di cittadini italiani residenti a Milano da oltre quattro decenni” denuncia Opera Nomadi, l'associazione che si occupa della tutela dei diritti dei Sinti e dei Rom, sottolineando come l'operazione di questa mattina “sia avvenuta in assenza della stampa e di organismi autonomi di controllo”.

“Chiediamo che al più presto vengano date effettive garanzie di tutela e rispetto dei diritti delle persone che saranno sottoposte ad operazioni di censimento del territorio e che queste avvengano nel pieno rispetto delle leggi vigenti, anziché configurarsi come iniziative discriminatorie su base etnica” prosegue l'associazione, aggiungendo la richiesta “che alle operazioni venga autorizzata la presenza di un comitato di controllo indipendente sul modello di quelli previsti dall'Osce”.
“Quanto successo stamattina ci lascia sbigottiti e sconcertati: se la Prefettura e il Comune volevano sapere chi abita nel campo di via Impastato, potevano consultare il computer dell`anagrafe" afferma il consigliere regionale del Prc Luciano Muhlbauer, sottolineando che tra le persone "schedate" oggi c'era anche l`anziano Bezzecchi che porta con sé la memoria greve del suo internamento, perché Rom, nel campo di concentramento fascista di Tossicia nei primi anni Quaranta e quella dello sterminio di suo padre, sempre perché Rom, nel campo di concentramento nazista di Birkenau”.
“Quando le istituzioni pubbliche procedono a schedature di massa su base etnica, con metodi spicci e polizieschi, e persino a prescindere dai concetti di cittadinanza e di eguaglianza davanti alla legge, allora siamo di fronte all`inaccettabile, alla rottura con la nostra Costituzione e con la dichiarazione universale dei diritti dell`uomo” conclude Muhlbauer, evidenziando che “il commissario Lombardi ha il preciso dovere di porre immediatamente fine a queste pratiche contrarie all`umanità e allo stato di diritto”.

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