venerdì 6 giugno 2008

Catania, li cacciano e poi bruciano il "campo"

Grave episodio di intolleranza a Catania nel campo rom del quartiere di Zia Lisa nei pressi del cimitero. Ignoti hanno appiccato il fuoco ad alcune baracche sino a qualche giorno fa occupate da appartenenti ad una comunità rom che era di stanza nel capoluogo etneo da tempo.
I Rom avevano lasciato la zona in circostanze poco chiare: qualcuno ha raccontato di agenti di polizia che avrebbero intimato ai nuclei familiari di lasciare l'area prima dell'arrivo delle ruspe.
Vibranti le proteste della Caritas e di alcune sigle della società civile e dell'associazionismo che nel pomeriggio di ieri hanno effettuato un presidio di solidarietà cui hanno preso parte un paio di centinaia di manifestanti.
Secondo padre Valerio di Trapani della Caritas “questa intolleranza vanifica anche un interessante progetto di integrazione che vedeva i bimbi rom frequentare le scuole dell'obbligo a Librino”.
La Cgil Sicilia, con una nota del responsabile per l'immigrazione Pietro Milazzo, esprime parole di condanna: “E' un atto grave - scrive Milazzo - che, come quello di Ponticelli a Napoli ha una grave valenza simbolica e pratica. Da un lato – aggiunge - tende a rafforzare un sentimento viscerale di antipatia e astio verso una comunità indifesa. Dall'altro diffonde una pratica di controllo illecito del territorio e di giustizia sommaria che deve essere sanzionata".
Milazzo torna dunque a sollecitare un intervento del Prefetto perchè, “in concorso con l'amministrazione locale si attivi per trovare soluzioni tampone che mettano rimedio, almeno in parte, a questa situazione d'emergenza. Auspico - continua l'esponente della Cgil - che si superi il clima di paura e di intolleranza che si sta alimentando, senza alcuna giustificazione, in Italia e nelle nostre città. Non si può accettare – conclude - che cittadino europei non accusati di alcun specifico reato siano privati di diritti elementari, senza offrire soluzioni alternative che rendano, almeno sopportabile, la loro condizione di vita”.

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