"Lunedì presenterò un'interrogazione alla Commissione Europea sull'ordinanza inviata dal Consiglio dei ministri alle Prefetture italiane perché si verifichi la compatibilità di tale ordinanza e del decreto che nomina i Commissari per i rom con la Carta dei diritti umani dell'Ue e con le direttive europee contro ogni forma di discriminazione. Inoltre farò un altra interrogazione sulle le modalità con le quali vengono compiute le schedature e le relative costruzioni di archivi speciali con foto e dati di questi cittadini presso le Prefetture, che si configurano come un vero e proprio censimento di una parte specifica della popolazione italiana".
E' quanto ha affermato l'europarlamentare della Sinistra Europea Vittorio Agnoletto all'uscita dalla Prefettura di Milano dove questa mattina si è tenuto un incontro tra esponenti politici, sindacali e dell'associazionismo e il capo di Gabinetto della Prefettura Michele Tortora in merito alla questione delle recenti operazioni di fotosegnalamento nei campi nomadi cittadini.
"Abbiamo contestato le modalità di esecuzione con le quali questo censimento viene portato avanti che sono di competenza del Prefetto, e sollevato la questione che i dati raccolti costituiscono di fatto un archivio parallelo che scheda queste persone su base etnica - spiega in merito all'incontro Agnoletto - facendo inoltre presente che la Prefettura non ha risposto a diverse richieste, presentate dalle associazioni che si occupano di Rom e Sinti, di convocazione di un tavolo di lavoro per affrontare la questione e l'individuazione di un interlocutore istituzionale".
"Il capo di Gabinetto si è detto disponibile a dare in qualche giorno una risposta in merito alla possibilità di ragionare sulle modalità con le quali viene condotto il censimento e sull'apertura di un tavolo - ha concluso l'eurodeputato - ma ha spiegato anche che la Prefettura non si è limitata ad eseguire l'ordinanza del Consiglio dei ministri, e soprattutto non ha spiegato la delicata questione dell'archivio dei dati".
A scatenare la preoccupazione degli esponenti della sinistra e delle associazioni è stata l'operazione compiuta il 6 giugno scorso nel campo nomadi autorizzato dal Comune di via Impastato 7 a Milano, dove vivono da circa quarant'anni circa 35 nomadi Rom e Sinti regolarmente iscritti all'anagrafe milanese. Durante il blitz le forze dell'ordine avevano fotosegnalato le carte d'identità italiane degli abitanti del campo.
All'incontro tenutosi nella tarda mattinata di oggi in Prefettura (in contemporanea ad un piccolo presidio all'esterno del palazzo del Governo) hanno partecipato Piero Maestri, consigliere provinciale di Sinistra Critica, Luciano Mulhbauer consigliere regionale del Prc, Corrado Andreoli della Cgil, Djana Pavlovich della Federazione Rom e Sinti insieme, Maurizio Pagani di Opera Nomadi Milano e Luigia Pasi di Sdl. Il prefetto di Milano e commissario delegato all'emergenza rom Gian Valerio Lombardi, assente per altri impegni, era rappresentato dal capo Gabinetto Michele Tortora.
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