venerdì 4 luglio 2008

Arci: «non toccate i bambini rom e sinti»

«Non toccate i bambini rom e sinti». Con queste parole d’ordine l’Arci ha organizzato per lunedì 7 lulgio una "schedatura" volontaria pubblica e di massa all’ Esquilino. Lo storico quartiere multiculturale di Roma ospiterà artisti, musicisti, politici e cittadini romani che consegneranno le loro impronte al prefetto per protestare contro il provvedimento razzista del ministro dell’interno Roberto Maroni che prevede proprio la raccolta delle impronte dei rom e dei sinti, minori compresi.
«È già iniziata la schedatura nei campi rom, anche dei bambini, con lo scopo di censire quanti vi risiedono», si spiega nel comunicato che annuncia l'iniziativa. Una misura fortemente voluta da Maroni, nonostante l’indignazione con cui è stata accolta da gran parte dell’opinione pubblica.
«Forti perplessità sulla legittimità di un simile provvedimento ha espresso anche il Commissario europeo per gli affari sociali - continua la nota dell’Arci - Associazioni laiche e cattoliche, italiane e internazionali, intellettuali, artisti, giornalisti, politici hanno denunciato il razzismo di questa misura giudicata un grave vulnus della democrazia e della Convenzione per la tutela dei diritti del fanciullo – termina la nota - Un atto discriminatorio e persecutorio».
Mercoledì scorso infatti è stata proprio l’Europa a criticare aspramente il decreto "anti-rom". Il commissario europeo agli affari sociali, Vladimir Spidla, ha giudicato da Bruxelles «teoricamente grave», la discriminazione fra cittadini europei che consisterebbe nell'imporre ad alcuni di essi, su base etnica, doveri che gli altri non hanno, «come quello di fornire le proprie impronte digitali per l'identificazione da parte delle autorità pubbliche».
Critiche anche le associazioni cattoliche. Oltre la Caritas, che più volte si è espressa contro il decreto, giovedì la comunità di S.Egidio ha attaccato duramente il provvedimento. «Gravemente discriminatorio» ha detto il presidente Marco Impagliazzo sottolineando: «Noi sappiamo che la guerra in ex Jugoslavia è scoppiata solo dopo le identificazioni etniche, cioè dopo che si era stabilito chi erano i serbi, chi erano i bosniaci e chi erano gli altri. E cito questo - ha proseguito - per non richiamare l'identificazione degli ebrei»
All’iniziativa dell’Arci hanno aderito diverse personalità dello spettacolo e della cultura. Tra gli altri, Moni Ovadia, Andrea Camilleri, Dacia Maraini, Ascanio Celestini, la segretaria nazionale di Magistratura Democratica, Rita San Lorenzo, l'Associazione Martin Buber-Ebrei per la pace, il presidente dell'Aned (Associazione nazionale ex deportati), Aldo Piave, il presidente di Antigone Patrizio Gonnella.
L’appuntamento è per lunedì 7 luglio, a Roma, in Piazza Esquilino, dalle 17.30 alle 20. Ci saranno anche delle delegazione delle comunità sinte e rom di Roma e del Lazio.

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