E’ passato (quasi) un anno dal trasferimento dei sinti gallaratesi da via De Magri alla periferica area di sosta di via Lazzaretto. E a distanza di quasi un anno, la soluzione provvisoria adottata – e che scadrà ai primi di settembre - sembra accontentare tanto l’amministrazione quanto le famiglie sinte.
«In questi mesi - spiega il sindaco di Gallarate Nicola Mucci - non abbiamo raccolto lamentele particolari riferite alla situazione del campo». Nel corso di tutto l’anno, dal trasferimento del settembre scorso, la polizia locale ha costantemente monitorato la situazione, con l’attenzione rivolta ai diversi aspetti del campo e della piccola comunità nomade. «Avevamo stipulato con i singoli nuclei familiari un atto di affidamento dell’area che prevedeva precise clausole da rispettare», continua il sindaco.
Una di queste, ad esempio, riguardava il pagamento dei servizi di acqua e luce con contatori e bollette distinte tra i singoli nuclei. Un aspetto – come anche quello relativo ai rifiuti - che non ha sollevato problemi particolari, nonostante qualche lamentela di alcune famiglie. Nel corso dell’anno sono state però rilevate anche quattro violazioni delle norme relative al campo: «Prevalentemente legate a limitati spostamenti all’interno dell’area e a elementi di scarso decoro, peraltro riguardante solo pochi nuclei familiari – prosegue il primo cittadino -; tutte situazioni in gran parte risolte. Molte famiglie si stanno anzi attenendo rigorosamente al regolamento che hanno sottoscritto».
L’associazione Sucar Drom chiederà un incontro al Sindaco, insieme alla comunità sinta di Gallarate, per rivedere una parte del regolamento di gestione che contiene alcuni aspetti da modificare.
«Ci siamo sistemati, vedete? A noi questo posto va bene, ci sono solo alcune cose da migliorare», confermano i sinti. Il sole è caldo come quando arrivarono qui lo scorso anno, ma l’ambiente sembra meno inospitale: al posto della terra battuta i cento metri di strada interna asfaltata dal Comune, i “marciapiedi” di piastrelloni posati dagli stessi sinti, gli alberelli che non offrono ombra ma rendono meno triste lo spazio tra roulotte e case mobili. I bambini giocano sulla strada e tra le roulotte, seguiti da qualche cagnolino.
E i problemi? L’elemento che pesa di più alle famiglie sono gli spazi stretti, già segnalati al momento del trasferimento. Le distanze tra le roulotte e i camper sono minime, un incendio qui sarebbe pericoloso. E poi c’è il “traffico” delle forze dell’ordine: «Quando le automobili dei vigili o della polizia entrano per i controlli sono costretti a fare manovra qui in fondo alla strada (che è a fondo chiuso, ndr), in spazi molto ristretti. Figuratevi se dovesse venire una ambulanza o un camion dei pompieri. E’ una difficoltà per loro e può essere pericoloso per i bambini», spiega Giuliano Casagrande, "portavoce" dei sinti, mentre intorno giocano i bambini biondi della sua famiglia. E proprio questo ha spinto le famiglie a spostare parte delle loro cose sul retro delle case: «Se ci spostassimo di poco verrebbe fuori un piccolo piazzale per far fare manovra, sarebbe vantaggioso per tutti. Potrebbero entrare anche i camioncini della differenziata».
Un aspetto non secondario, visto che qualche problema, sui rifiuti, si è presentato: alcune famiglie sarebbero molto attente nel dividere i rifiuti, altre meno. Ma le diverse componenti dei rifiuti finiscono tutti in contenitori comuni fuori dal campo esterni, su via Lazzaretto. E a volte gli addetti di Amsc non li ritirano: «Se ogni famiglia consegnasse il suo bidoncino, il problema sarebbe risolto. Ogni nucleo famigliare sarebbe responsabile per i suoi comportamenti. Per il resto qui stiamo bene e stiamo rispettando le regole che abbiamo sottoscritto».
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