
Secondo sucardrom questo dato è causato essenzialmente da un motivo: il mancato riconoscimento dei Sinti e Rom come minoranze storiche linguistiche. Infatti, se nel 1999 i Rom e Sinti fossero stati inseriti nella Legge 482/1999, oggi avremmo centri di cultura sinta e rom e soprattutto una partecipazione reale degli stessi sinti e rom alla vita politica, sociale e culturale nel Paese. In Italia manca in maniera assoluta una politica di valorizzazione delle espressioni culturali sinte e rom che offra a Sinti e a Rom spazi per esprimersi e quindi a far conoscere agli italiani le ricchezze di queste culture.
Lo studio condotto fra il 18 febbraio e il 7 marzo su un campione complessivo di 26.746 europei, dei quali 1036 italiani, indica che nei confronti della più grande minoranza etnica nell'Europa a ventisette sono ancora forti le chiusure. E lo sono significativamente di più rispetto ad altre minoranze etniche. Dal sondaggio, infatti, emerge che solo il 6% degli intervistati dice di sentirsi a disagio all'idea di avere alla porta a fianco una persona di un diverso gruppo etnico.
Se il 24% degli europei giudica negativamente l'idea di avere un rom o un sinto come vicino, per l'Italia la cifra scende al 14% e al 9% per la repubblica ceca. Il gradimento sale di molto in Francia, dove solo il 15% non vede di buon occhio un vicino rom o un sinto e in Spagna (13%), ma scende in Romania (20%) e Germania (25%), per arrivare al 36% della Bulgaria. Per quest'ultimo caso si tratta di circa un terzo dei cittadini, analogamente a Irlanda (40%), Slovacchia (38%) e Cipro (34%), che non vuole rapporti ravvicinati coi sinti o i rom.
Dal sondaggio emerge anche un rapporto non lineare fra il fatto di avere amici fra i rom o i sinti e il livello di gradimento nei confronti di questa comunità. Da un lato c'è la Spagna, con una delle più grandi comunità d'Europa, dove il 32 % degli intervistati dice di avere rapporti di amicizia con i kalè e il 42% dichiara di sentirsi a proprio agio con un vicino kalè.
Ma il rapporto diventa più complesso per la Romania dove a fronte di un 42% che dice di avere amici rom, solo il 34% lo vorrebbe nello stesso palazzo, per l'Ungheria (42% e 28% rispettivamente) e la Bulgaria (47% e 21%).
In Italia il 5% dice di avere amici rom o sinti, come la Germania e l'Olanda, rispetto ad una media europea del 14%. Molto diversa la percentuale per le amicizie con persone di altri gruppi etnici, che sale al 49% rispetto ad una media europea del 55%.
In generale ad essere più pronti a legare con persone di gruppi etnici differenti, indica Eurobarometro, sono i giovani, e le persone con una educazione secondaria o universitaria. Anche per passare dall'amicizia ad un ruolo politico di primo piano la strada rimane lunga in Italia per le minoranze etniche.
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