I responsabili di alcune associazioni rom polacche e tedesche hanno criticato le misure prese dal governo italiano per censire gli abitanti dei "campi nomadi".
In occasione di una cerimonia nell'ex campo di sterminio nazista di Auschwitz-Birkenau, il capo dell'Associazione dei rom in Polonia, Roman Kwiatkowski, ha commentato l'iniziativa presa dal ministro dell'Interno Maroni. «Da quasi un anno, in Italia siamo di fronte a una situazione senza precedenti nella storia dalla Seconda guerra mondiale. Le autorità regionali e centrali si sono unite all'ondata di attacchi e odio alimentata dalla maggioranza dei media».
Per Romani Rose, leader dei sinti tedeschi, la politica italiana prende di mira i rom di tutti i paesi dell'Unione europea. Rose, infine, ha fatto appello all'Ue perché elabori una politica comune di aiuto alle comunità sinte e rom. Ad Auschwitz-Birkenau, i dirigenti sinti e rom hanno ricordato la notte tra il 2 e il 3 agosto del 1944, quando le forze tedesche condussero gli ultimi 3.000 rom del campo di Birkenau al crematorio numero 5. Tra il 1941 e il 1944 ad Auschwitz morirono in tutto 20.000 rom.
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