Il “campo nomadi” di Tor de' Cenci non sarà chiuso, almeno per il momento. E' quanto emerso dal sopralluogo nell'insediamento rom, alle porte di Roma, effettuato oggi pomeriggio dal ministro per le Pari opportunità Mara Carfagna, accompagnata dal sottosegretario agli Interni Alfredo Mantovano, dal prefetto di Roma e commissario dell'emergenza nomadi Carlo Mosca, dall'assessore comunale alle Politiche Sociali Sveva Belviso e dal presidente della Croce Rossa Massimo Barra.
L'unica voce fuori dal coro è stata quello della Belviso, che continua a ribadire la richiesta, rivolta a Mosca, "di chiudere il campo al più presto". Durante la visita invece, sia la Carfagna che Mantovano hanno chiarito che il campo "andrà migliorato, ristrutturato ma non chiuso".
Il ministro ha salutato affettuosamente bambini e bambine del campo, promettendo agli abitanti dell'insediamento che i loro appelli di intervento per il miglioramento delle condizioni della struttura non rimarranno inascoltati. Il prefetto Mosca ha assicurato che l'eventuale spostamento del campo “sarà valutato solo alla fine della ricognizione di tutti gli insediamenti presenti sul territorio romano”.Il ministro Mara Carfagna durante la visita ha affermato: “non c'è nulla di male a prendere l'identità a queste persone. Non è un atto discriminatorio; la discriminazione nasce dalle condizioni in cui vivono e non dal censimento”. “Per esercitare le pari opportunità - ha aggiunto Carfagna - bisogna conoscere situazioni del genere”.
2 commenti:
la Carfagna ha detto anche questo:
Cosa ha visto oggi al campo nomadi di Tor de’ Cenci?
«Mi ha molto turbato. L’impulso che ho avuto è prendere quei bambini e portarli via di lì. Credo che in alcuni casi siano necessarie misure drastiche come la revoca della patria potestà per i genitori che usano i loro bambini per l’accattonaggio».
L’identificazione con ogni mezzo è davvero necessaria?
«Ritengo inaccettabile che delle persone vivano in condizioni come quelle che ho visto oggi. È forse comprensibile per i genitori, che hanno scelto di fare questa vita, ma i bambini sono vittime che non hanno possibilità di scelta. Penso che sia necessario garantire a questi bambini il diritto all’identità, all’istruzione e anche il diritto alla felicità, come in America. E mi auguro che da parte dei presidi ci sia un’assunzione di responsabilità per segnalare l’evasione dall’obbligo scolastico».
http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=281498
Come non poteva la Belviso essere l'unica voce fuori dal coro visto che è stata a lungo consigliera del 12esimo Mnicipio (dove si trova il campo)e quindi deve rispettare la volontà di quell'elettorato che le ha permesso di arrivare al Campidoglio.
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