L’aveva promesso e alla fine ha firmato un’ordinanza che potrebbe fare “scuola”: il sindaco di Vicenza dichiara guerra contro i bivacchi con camper e roulotte e utilizza tutti i poteri che la legge gli consente per “sconfiggere” il fenomeno: sanzioni amministrative salate che, in virtù del decreto sulla sicurezza, la giunta fissa da 350 a 500 euro, e una denuncia penale, a norma dell’art. 650 del codice, per chi, sanzionato, non ottempera all’ordine di rimuovere i rifiuti e andarsene.
L’ordinanza, contingibile ed urgente e in vigore fino al 31 ottobre, è un esempio di razzismo perché mira a risolvere il problema della sosta di gruppi di “nomadi” in alcune zone di parcheggio della città. L’obiettivo è intervenire in maniera radicale, “prima che le segnalazioni e le reazioni di insofferenza dei miei concittadini – spiega lo stesso sindaco – degenerino, se non governate, in episodi di razzismo che dobbiamo assolutamente evitare. L’avevamo annunciato o ora raccoglieremo i frutti della nostra fermezza: con questo e con altri strumenti e, più in generale, con la specifica attivazione della polizia locale sulle principali urgenze della città in tema di sicurezza,”.
Di qui il provvedimento che, registrando un aumento del fenomeno nella zona nord e soprattutto est di Vicenza e un crescente senso di insicurezza nei residenti, si appella al divieto di utilizzare la strada e gli spazi pubblici come “indebita dimora”.
Nel dettaglio, è vietato il bivacco, cioè l’utilizzo dello spazio pubblico come se fosse casa propria, con camper, furgoni, autoveicoli e roulotte in aree ben precise di Vicenza nord ed est. Via Baden-Powell, via Dall’Acqua all’angolo con via Mainardi, via Piazzetta all’angolo con via Calvi, via Palemone vicino alla scuola, via Dalla Scola, via Giuriato, viale della Pace, via Maurisio, via Bachelet, strada delle Coltura Camisana vicino al parco giochi, via Falcone e Borsellino a Ca’ Balbi, piazzale Baraggia: questo l’elenco delle zone dove continue sono state le segnalazioni e da dove si partirà per far rispettare il divieto. Con la precisazione che, se i gruppi di nomadi dovessero semplicemente spostarsi in altre zone della città, l’ordinanza sarà immediatamente aggiornata con i nuovi luoghi da tutelare.
Quanto ai due “campi nomadi” comunali, Variati ricorda che, senza tanti clamori, Vicenza ha già compiuto il censimento dei mezzi e delle famiglie ospitate e intende applicare il regolamento: via per sempre dal campo chi d’ora in avanti avrà condanne passate in giudicato e chi non manderà i figli a scuola.
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