Il cinema gitano non esiste. O meglio, è un cinema nomade, metamorfico. Cambia nazionalità, produzione, personaggi. Non ha generi, ma suggestioni. E' difficile da indagare, anche scientificamente. Ci ha provato il Milano Film Festival che da lunedì 8 a mercoledì 10 settembre presenta 13 proiezioni. Evitando di partire da ciò che è luogo comune.
Per questo motivo Milano Film Festival ha direttamente chiesto a musicisti, filmmaker indipendenti, artisti di Sarajevo Budapest Bucarest Skopje quali fossero le opere che li rappresentavano meglio. E loro hanno mandato della musica, tanta musica.
Gli organizzatori hanno dedotto che per raccontare una cultura che non ha archivi, catasti, biblioteche, era necessario dare immagine al suono, alla parola, agli strumenti musicali. Se poi questi film sono realizzati da artisti rifugiati che hanno rubato immagini ai ghetti serbi o macedoni, il punto di vista diventa davvero inedito.
Senza dimenticare Tony Gatlif, unico regista auto-dichiaratosi gitano, dal quale repertorio vengono riproposte due perle acerbe, Vengo e Swing.L’auspicio di Milano Film Festival è che Gypsy Movies, rassegna nomade anche per location di proiezione, faccia un passo in avanti nel percorso tutto contemporaneo su un intreccio di culture in continua evoluzione e definizione di se stessa. Leggi il programma…
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