“La destra sta rovinando l'Italia economicamente, politicamente e moralmente”, come dimostrano le “politiche repressive” già messe in atto per esempio nel campo dell'immigrazione e della prostituzione, che preludono “all'autunno della democrazia e della libertò”.
Il grido d'allarme è stato lanciato da Walter Veltroni nell'intervento che ha chiuso la scuola di formazione del Pd, svoltasi negli ultimi quattro giorni in alcune cittadine della Toscana e dell'Umbria.
“Il tempo della destra populista - ha detto Veltroni - è quello della democrazia che si riduce”. Questo e' riscontrabile nelle politiche repressive che il governo ha già adottato per esempio sull'immigrazione o la prostituzione: “In una logica vanamente e unicamente repressiva, che finisce per essere solo repressiva, si parte dalle impronte ai bambini rom per arrivare alle celle negli stadi, per arrivare al carcere per le prostitute e per i loro clienti, per poi spingersi magari alla proposta della schedatura informatica di massa del sistema francese”. “E' anche così - ha aggiunto - che può cominciare l'autunno della democrazia e della libertà”.
“Solo noi - ha detto Veltroni tra gli applausi scroscianti - possiamo essere l'alternativa nuova di cui il Paese ha bisogno. Dobbiamo saperlo e lavorare perché al tramonto del berlusconismo corrisponda l'alba di una stagione di riforme, di modernizzazione e di moralizzazione della vita pubblica”.
Rivolgendosi ai giovani che hanno seguito i corsi (tra i docenti personalità come Edgar Morin, Jeremy Rifkin, Jean-Paul Fitoussi e Giorgio Ruffolo), il segretario del Pd li ha invitati all'impegno per una “politica alta”, non ripiegata sul sondaggio quotidiano, per porre le basi di una alternativa alla destra, che mostra “un limite strutturale” nella sua cultura, come emerge, ad avviso del leader democratico, dalle recenti affermazioni revisioniste di Ignazio La Russa e Gianni Alemanno.
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