giovedì 9 ottobre 2008

Albania, l'attenzione dell'Unicef anche sulle condizioni dei Rom

Il Direttore Generale dell’Unicef, Ann M. Veneman (in foto), in occasione della visita di due giorni in Albania , ha visitato una comunità Rom dove circa 100 famiglie vivono in un campo vicino ad una grande discarica di Tirana.
Durante la sua permanenza, ha incontrato il Primo Ministro Sali Berisha, con il quale ha discusso della condizione della comunità rom in Albania, esprimendo così la sua preoccupazione per l’emarginazione e le discriminazioni subite dai Rom, ed in particolare dai bambini.
Cita a tal proposito il recente studio dell'Unicef, secondo cui 5.000 bambini Rom tra 3 e 16 anni, e che solo il 27% di quelli sotto i 6 anni, sono iscritti a scuola, mentre il 43% dei bambini Rom tra 15 e 16 sono analfabeti. Dinanzi a tali richieste, il Governo albanese ha ribadito che si impegnerà in una forte cooperazione con l’Unicef per promuovere la scolarizzazione dei bambini rom e sta attuando una politica diretta a fornire abitazioni alla comunità rom.
“L’Unicef lavora con il Ministero della Giustizia per garantire il rapido esame dei casi che riguardano minori e l’adozione di sentenze flessibili, alternative alla detenzione ogni volta sia possibile”, ha affermato Ann M. Veneman.
Durante l'incontro con il Presidente Bamir Topi, ha infatti discusso la recente riforma della giustizia, soprattutto riguardo agli aspetti riguardanti la giustizia minorile, vista la condizione disagevole in cui si trovano ora i minorenni in custodia presso i centri di detenzione, in attesa di giudizio.
Infine, Ann M. Veneman ha fatto visita all'Istituto dello YAPS (Youth Albania Professional Service), progetto-impresa per formazione e assistenza di giovani e disabili, promosso e sostenuto dall’Unicef grazia anche al contributo di piccoli e grandi donatori italiani. Come ricordato dal Presidente dell’Unicef Italia, Vincenzo Spadafora, “l’Unicef Italia ha destinato al progetto oltre 562.000 euro, consentendo la creazione di un sistema di servizi efficiente e sostenibile, che coinvolge attivamente giovani ed adolescenti socialmente svantaggiati contribuendo a migliorarne condizioni e prospettive future”. di Rinascita Balcanica

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