La Südtiroler Volkspartei vince le elezioni provinciali 2008 in Alto Adige con il 48,1% dei voti e conquista 18 seggi, la maggioranza assoluta dei 35 disponibili, restando alla guida del Governo dell'Alto Adige. Lo farà ancora una volta con Luis Durnwalder (in foto), lanciato, seppur con un calo di preferenze (dalle 110.051 del 2003 scende alle 97.865 per una differenza di -12.186), verso il suo quinto mandato.
Risultato elettorale senza sorprese per la Sinistra dell’Alto Adige. Nessun consigliere è stato eletto e il risultato complessivo è di 2226 voti, pari allo 0.7%. Discreto il risultato elettorale di Radames Gabrielli che su trentasei candidati, si è attestato al nono posto con 104 preferenze personali.
Ma in Alto Adige ad avanzare considerevolmente è la destra di "Die Freiheitlichen" che con il 14,3% dei voti triplica i consensi rispetto al 2003. Primo partito di lingua italiana è il Pdl con l'8,3% e 3 seggi, mentre il Pd è il quarto partito con il 6,0% e 2 seggi.
Il risultato provinciale ha provocato reazioni politiche a livello nazionale, con la capolista del Pdl, Michaela Biancofiore, che commenta la «grande soddisfazione per il ritorno del Popolo della libertà ad essere il primo partito della comunità italiana dell'Alto Adige», riferendosi al fatto che alla politiche del 2008 il centro-sinistra aveva avuto la maggioranza nella regione.
Di altra opinione Dario Franceschini del Pd, che ai microfoni di Youdem.tv ha detto che nonostante i sondaggi diano la maggioranza sempre in crescita, le elezioni nella provincia di Bolzano dimostrano che il Pdl è in calo di consensi: «Bolzano è particolare per la presenza di partiti in lingua tedesca - osserva Franceschini - e il dato preoccupante è la crescita del partito di estrema destra. Negli elettori di lingua italiana invece c'è una crescita di due punti e mezzo delle forze di centro sinistra mentre il Pdl alla prima prova elettorale è in flessione, ottiene gli stessi voti che aveva preso An da sola l'ultima volta. Il Pd invece cresce».
Tre i dati principali che emergono dalle consultazioni in Alto Adige: il primo è legato al fatto che dopo 60 anni la Svp è scesa sotto il 50%, il secondo alla netta crescita dell'estrema destra di lingua tedesca con i Freiheitlichen, partito liberal-autonomista che prese modello di quello austriaco guidato da Jörg Haider e il terzo, il calo del Popolo della Libertà che comunque resta il primo partito di lingua italiana in provincia. Da sottolineare la crescita di Unitalia e di Suedtiroler Freiheit, il partito secessionista che vede a capo la "pasionaria" Eva Klotz.
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