lunedì 27 ottobre 2008

Roma, Maroni e Alemanno vogliono cacciare il Prefetto Mosca

Inizia oggi quella che probabilmente sarà l'ultima settimana di Carlo Mosca nella carica di prefetto di Roma. Dopo le indiscrezioni degli ultimi giorni sul trasferimento del prefetto, per altro mai smentite dal ministro dell'Interno Roberto Maroni, sembra infatti che dal Viminale abbiano deciso di accelerare le procedure.
Lo scorso fine settimana, infatti, il capo di Gabinetto del ministero, Giuseppe Procaccini, si è recato di persona a Palazzo Valentini per incontrare Mosca. Nel corso dell'incontro, a quanto si apprende, Procaccini avrebbe confermato al prefetto di Roma l'ineludibilità della scelta di Maroni, proponendogli una serie di alternative, tra le quali il Gabinetto del ministero dello Sviluppo economico. E già al prossimo Consiglio dei ministri, previsto per venerdì salvo modifiche dell'ultimo minuto, il provvedimento di sostituzione di Mosca potrebbe arrivare sul tavolo.
Il prefetto di Roma però, un'intera carriera trascorsa agli Interni, non sarebbe disponibile ad accettare un'alternativa, e d'altronde ha già manifestato più volte la volontà di restare in carica nella Capitale: Mosca, insomma, non opterà fino alla fine per un altro incarico, e potrebbe addirittura decidere di andare in pensione con due anni d'anticipo sul previsto.
Chi vuole la sua sostituzione, d'altra parte, non ha la strada del tutto spianata: il sottosegretario alla Presidenza del consiglio, Gianni Letta, è un estimatore di Mosca, così come l'attività del prefetto a Roma è stata finora apprezzata da altri esponenti della maggioranza di governo.
La morsa Maroni-Alemanno, però, si fa sempre più stringente: il sindaco di Roma si è spesso lamentato, con il suo entourage, per il fatto che Mosca "non mi ha sostenuto abbastanza", mentre Maroni non avrebbe gradito, su tutto, la contrarietà di Mosca alla misura delle impronte per i bambini Rom. E intanto si allarga il toto-nomi per la successione a Palazzo Valentini: accanto a quelli di Giuseppe Pecoraro e Mario Morcone (che perde quota), spunta ora il nome di Giosuè Marino, ex prefetto di Palermo.

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