martedì 28 ottobre 2008

Scuola, le classi-ponte sono una forma di discriminazione

Critiche di “Famiglia cristiana” contro la mozione proposta dalla Lega e approvata alla Camera a proposito del trattamento speciale per i bambini stranieri: “Le classi-ghetto favoriscono la discriminazione”. La classe politica eletta nelle istituzioni parlamentari, come è giusto che sia, è chiamata a legiferare. E’ meno comprensibile che lo faccia con approssimazione, senza prendersi neanche la briga di sondare gli umori dei soggetti interessati ai provvedimenti in discussione.
Un esempio? La mozione proposta dalla Lega nord e approvata per una manciata di voti alla Camera. Il partito di Bossi ha proposto l’istituzione di una sorta di “classe-ponte” nelle scuole elementari, per favorire la futura integrazione dei bambini immigrati in difficoltà con la lingua italiana. Al termine della “quarantena”, un test dovrà decidere se i medesimi bambini saranno o meno ammessi nelle classi “normali”.
Nel corso di una trasmissione televisiva, il capogruppo leghista a Montecitorio Roberto Cota (primo firmatario della mozione) ha difeso a spada tratta il provvedimento, sostenendo che “a scuola si va per imparare” e che, perciò, un bambino straniero poco avvezzo alla lingua del Paese ospitante rallenterebbe l’intera classe. All’obiezione, rivoltagli da pedagogisti, insegnanti e presidi, Cota ha replicato che l’indicazione da lui proposta rappresenterebbe un aiuto (e non un ostacolo) all’inserimento dei minori immigrati.
Sul caso interviene anche il periodico cattolico Famiglia Cristiana, che - nel numero in edicola pochi giorni fa - boccia senza mezzi termini le classi-ponte definendole “classi-ghetto”. La mozione approvata alla Camera, scrive il settimanale, “fa scivolare pericolosamente la scuola verso la segregazione e la discriminazione”.
“La ‘fantasia padana’ – denuncia il giornale - non ha più limiti, né‚ pudore e la Lega cavalca l’onda e va all’arrembaggio dell’immigrato”, dopo aver proposto le impronte ai rom, il permesso a punti e aver ostacolato i ricongiungimenti familiari.
“Il problema dell’inserimento degli stranieri a scuola è reale – si legge ancora su Famiglia Cristiana - ma le risposte sono ‘criptorazziste’, non di integrazione. Chi pensa a uno ‘sviluppo separato’ in Italia, sappia che quel concetto in altra lingua si chiama ‘apartheid’”. di inviatospeciale

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Questa è la chiara dimostrazione di come la politica sovrasti il buon senso.
Il problema è reale e chi non lo vuole vedere o è in malafede o crede ai miracoli.
Ho visto a sprazi la trasmissione l'Infedele e ho visto con stupore maestre(quelle che ho visto erano liguri e toscane) dire che non era assolutamente necessario.
1° non conosco il dato di presenze d'immigrati in queste regioni, sono sicuro che è nettamente inferiore a quello della lombardia.
2° vorrei chiedere a queste maestre come mai mio cugino indiano dopo anni di scuola(9) (nonostante fosse l'unico bambino straniero ma con genitori italiani, che non è poco come aiuto in +) ha ancora seri problemi d'italiano e trascina lacune dalle elementari.
3° Vorrei chiedere come sia possibile garantire a classi dove la presenza di bambini che non conoscono la lingua è forte mantenere il rispetto dei programmi.

Giusto l'altro giorno sentivo una mamma lamentarsi sia del fatto che suo figlio(1° elementare) avesse ben 2 maestre d'italiano e commentare il fatto che la classe di suo figlio fosse notevolmente + avanti(a sentire gli insegnanti) rispetto all'altra 1° che annovera 5 bambini stranieri contro 1 di quello di suo figlio.

Non è razzismo tarpare subito le ali di questi bambini?
che prospettive avrà un bambino straniero che si porterà delle lacune nel suo percorso scolastico?

Da notare l'ignoranza di chi contesta non considerando che tra i bambini che usufruirebbero di questo corso ci sarebbero pure i bambini adottati.
Sto percorrendo questa strada( che posso garantire essere onerosa sotto tutti i punti di vista) e uno dei problemi + frequenti è proprio la non disponibilità della scuola a sostenere questi bambini.
Mi chiedo come sia pensabile che gli insegnanti siano + preparati con bambini figli d'immigrati rispetto a bambini adottivi, sinceramente ritengo che la proposta sia corretta.
Sarebbe indubbiamente meglio che tale corso iniziasse magari già all'asilo, ma visto che tanti bambini arrivano all'ultimo momento perchè giudicare discriminatorio uno strumento in +?
In fondo, finito questo breve momento, i bambini verrebbero reinseriti nelle classi normali.

Ps
Mi fa ulteriormente ridere pensare che i politici che oggi definiscono discriminatorio tali classi fossero pronti a difendere a spada tratta la ascuola islamica di Milano...bella coerenza!

Anonimo ha detto...

ho provato a lasciare con la firma un messaggio ma non sono riuscito, la medesima cosa è avvenuta nei giorni scorsi.
C'è qualche problema col mio nome?
xpisp

u velto ha detto...

ciao Xpisp, nessun problema con te, figurati! ma neanche con altri. questo spazio è libero. anche altri lettori hanno segnalato via mail lo stesso problema, confermato da una nostra prova.
inoltre, tutte le persone di sucardrom che inseriscono i post hanno evidenziato problemi di formattazione.
stiamo segnalando il tutto a blogger ma bisogna avere tanta pazienza. ci scusiamo per l'inconveniente con tutti

Anonimo ha detto...

ciao Sucar,
scusami tu per l'errore nello scrivere e la maledetta fretta che non mi fa mai controllare.
mancava il pezzo dell'ultima frase in cui dicevo che avevo provato anche col mio nome.
ciao e grazie
xpisp