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Il ministro dell’apartheid, Roberto «Camicia Verde» Maroni, si costituisce parte civile contro la donna somala che ha denunciato di essere stata seviziata dalla polizia aeroportuale, però nel frattempo i Rom di Tor Vergata, a Roma, sono stati deportati ancora un po’ più in là: avevano pacificamente vissuto sull’argine del Tevere per anni, i bambini andavano a scuola e tutto, però poi li hanno costretti ad andare a Tor Vergata, estrema periferia, in mezzo al nulla, e ora sono nel nulla più nientificato chissà dove.
Il problema è che non sono somali o “zingari” balcanici magari musulmani, non sono nemmeno migranti cui si possa proibire di prendere l’autobus: sono tutti cittadini italiani, perciò danno fastidio.
Sono cittadini a pieno titolo proprio come i vicentini che vanno a votare o quelli di Pianura che resistono all’invasione della orrida politica dei rifiuti di Bassolino e soci, e quindi vengono denunciati: ai media basta pronunciare la parola «ultrà» per spiegare tutto, delinquenti e violenti. Le borse non la smettono di crollare.
E nemmeno la fragile e ipocrita buona coscienza del «bisogna combattere il razzismo», che il papa e il presidente della repubblica si dicono tra loro. Poi Napolitano firma i decreti che Berlusconi gli manda: la democrazia non ha bisogno di parlamenti, dice il Capo. Previsioni del tempo. di Pierluigi Sullo
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