Un quotidiano bresciano ha intervistato il Sindaco di Chiari sulla vicenda di una famiglia sinta allontanata dal comune bresciano con una “buona uscita” di quattromila euro, il tutto con il bene placito della Prefettura di Brescia.
L’associazione Sucar Drom, insieme ai volontari di Chiari, ha denunciato il Sindaco , il leghista Sandro Mazzatorta (in foto). Avvocato, nato a Verbania nel 1965, che vive a Chiari da quando ha vent’anni. E’ primo cittadino dal 28 giugno 2004. Dal 13 aprile 2008 è stato eletto senatore nelle file del Carroccio. Chi volesse può farsi un’idea di quanto successo a Chiari nello spazio web di Arturo Zinelli che ringraziamo per il suo lavoro.
L’intervista, segnalata anche da noblogo, è molto interessante perché esplicita bene il pensiero leghista sui Cittadini italiani, appartenenti alle minoranze sinte e rom. E’ utile soprattutto per le associazioni sinte e rom ma anche le atre che in questi mesi stanno cercando di costruire un dialogo con il Ministro dell’Interno, Roberto Maroni. In particolare si segnala il cinismo che emerge da questa intervista esemplare, non dissimile da quello espresso dal Ministro pochi giorni fa. Di seguito l’intervista realizzata da Elisabetta Reguitti per quiBrescia.it
La linea politica della Lega sui campi nomadi abusivi è chiara. Ma la storia che abbiamo raccolto e raccontato si è consumata in un'area regolare e messa a disposizione di alcune famiglie Sinti dalla precedente amministrazione comunale di Chiari. Lasciando perdere le scelte della politica, qual è la sua posizione da un punto di vista umano?
Allora come oggi ritengo che la cosa migliore che abbia potuto fare per quelle persone sia stata smantellare quell'area. I bambini vivevano in condizioni igieniche impossibili. Ho un dossier fotografico che lo attesta. Fotografie scattate dagli agenti della polizia locale che testimoniano la sporcizia e il disordine in cui crescevano quei bambini. Il comune di Chiari ha sopportato per anni, troppo a lungo, quella situazione al limite della civiltà. Non esagero definendolo campo nomadi lager.
In quell'area però, come risulta dagli atti, tra le case costruite con fondi pubblici c'era anche un piccolo edificio prefabbricato utilizzato dai volontari della Caritas.
Io non so se c'è stato qualcuno che ha visto e ha taciuto. Posso solamente dire che la Lega ha visto le condizioni drammatiche di quel campo e ha agito secondo leggi e regole che tutti devono rispettare. Per quanto riguarda le costruzioni pagate con soldi pubblici non sono state distrutte bensì smantellate e sono conservate nel magazzino comunale. In ogni caso siamo pronti a consegnarle a qualunque comune che intenda mettere un’area a disposizione di quella famiglia.
Ha qualche idea?
Certamente. Potrebbero farlo tutte le amministrazioni comunali di centrosinistra che governano i comuni limitrofi. Parlo di Cazzago, Cologne, Coccaglio ma anche di Rovato. Perché nessuno si è mai fatto avanti? Lo scriva pure: il sindaco di Chiari sarà felice di consegnare le case a quanti daranno la disponibilità di un'area agricola per accogliere la famiglia di cui avete scritto e che, ritengo, venga solo strumentalizzata politicamente. Perché questi sindaci non iscrivono questi bambini nel registro dei senza fissa dimora?
Ma perché gli altri comuni e non Chiari?
Non è forse il centrosinistra che ha una visione solidaristica di quel registro? Quella della Lega, al contrario, è rigorosa. In ogni caso si faccia pure avanti il comune di Rovato. Noi per esempio, ci siamo occupati di affidare l'ultimo bambino nato in quella famiglia a un nucleo che gli garantisse una vita più normale.
Quindi per lei la questione è chiusa?
Certamente. Voglio anche ricordare come la nostra amministrazione abbia stanziato 4 mila euro a testa per ogni nucleo Sinti che viveva in quel campo. Soldi che sono stati consegnati al momento della sottoscrizione di un accordo siglato in Prefettura, a Brescia. Quelle persone si sono impegnate a lasciare Chiari. Alcune lo hanno fatto. Evidentemente non tutti. Quell'area è stata cancellata dal Pgt. Inoltre nel comune di Chiari nessuno può fermarsi su di un mezzo mobile per più di 24 ore. E' scritto nel regolamento comunale che noi facciamo rispettare.
Neppure i camperisti, quindi?
Neppure loro ovviamente. Ma a Rovato c'è un grande parcheggio...
In ogni caso i bambini sono tali. Non avere una residenza complica loro la vita anche dal punto di vista medico-sanitario. Senza parlare della scuola.
Nella provincia di Brescia ci sono diversi ospedali con relativi Pronto soccorso. Non ci sono solamente l'ospedale e il comune di Chiari. E per quanto riguarda la scuola vorrei che ci risentissimo a fine anno scolastico per vedere quanti giorni questi bambini avranno frequentato le lezioni.
Quindi secondo lei non c’è nessuna speranza di un futuro diverso da quello dei loro genitori per quei cinque bambini Sinti?
I fatti dimostrano che ci sono culture che non hanno nessun interesse né alcuna volontà di cambiare.
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