È quello compiuto dalla parlamentare europea Victoria Mohacsi (in foto), rom ungherese, accompagnata per i “campi nomadi” d’Italia dai volontari del gruppo Everyone. Le testimonianze raccolte finiscono sul web e al parlamento Ue
“Ho attraversato l’Europa per analizzare le condizioni di vita dei rom e il loro grado di integrazione. Non avevo mai assistito a violazioni di diritti umani così gravi come quelle che le istituzioni italiane rivolgono alla mia gente”. Suonano gravi le parole che usa Victoria Mohacsi, rom ungherese membro del Parlamento europeo, all’indomani della fine del suo ‘tour degli orrori’ fra i “campi nomadi” delle periferie italiane.
Dal 17 al 20 ottobre 2008 l’europarlamentare ha visitato una decina di insediamenti rom tra Firenze, Bologna, Pesaro, Padova e Sesto San Giovanni (provincia di Milano, teatro dell’ultima tragedia di un mese fa, quando un ragazzino è morto carbonizzato nel sonno per un incendio accidentale nella fabbrica dismessa dove dormiva), accompagnata da una delegazione formata da alcuni attivisti per i diritti umani del gruppo Everyone e da una troupe ungherese di riprese documentarie.
La Mohacsi e i suoi collaboratori hanno ispezionato i luoghi in cui vivono gli ultimi Rom romeni rimasti in Italia, alcune comunità di rom e sinte italiane, insediamenti di famiglie Rom originarie dei Paesi della ex Jugoslavia.
“La delegazione ha raccolto documentazione riguardo alla condizione dei ‘nomadi’ in Italia, intervistando decine di testimoni della persecuzione e filmando i luoghi in cui i Rom convivono con topi, parassiti e disperazione”, fa sapere il gruppo Everyone.
“Stiamo preparando un dossier illustrato da fotografie, per raccontare all'Ue le fasi del drammatico viaggio in Italia compiuto da una coraggiosa parlamentare europea che si batte da quindici anni contro la tragedia del razzismo che sta annientando il suo popolo”. Un riassunto dell’esperienza italiana della europarlamentare, anch’esso corredato da fotografie, è già disponibile sul sito web everyonegroup.org. di Daniele Biella
9 commenti:
Un 26enne ubriaco al volante della sua auto ha investito stamani 13 persone a una fermata d'autobus nella periferia di Roma, ferendone tre in modo grave.
Lo ha reso noto la polizia precisando che il giovane, un rom, è stato fermato con l'accusa di lesioni personali aggravate, ed è risultato positivo all'alcol e anche a uno stupefacente.
L'incidente, ha spiegato la polizia, è avvenuto alle 7,45 circa nel quartiere romano di Dragoncello quando il ragazzo -- B.R., diretto a Ostia -- ha perso il controllo della Bmw, che stava guidando, invadendo la carreggiata opposta e investendo i 13 che stavano aspettando l'autobus.
Il 26enne vive nel campo nomadi della zona di Dragona, dice la polizia.
Delle tre persone ferite in modo grave - ricoverate in altrettanti ospedali della Capitale - una donna è in pericolo di vita, dice la Questura. Gli altri dieci investiti sono stati medicati all'ospedale Grassi di Ostia.
Fonti giudiziarie dicono che il pm Delia Cardia domani chiederà al gip di disporre la convalida dell'arresto per il nomade, anche se non si sa ancora se in carcere o ai domiciliari.
Nel febbraio scorso a Fiumicino cinque persone, tra cui tre bambine, che erano in attesa di un bus alla fermata, morirono dopo essere state investite da un'auto in seguito a un sorpasso azzardato.
ciao Anonimo, abbiamo letto anche noi la drammatica notizia.
è stato esemplare il tg2 delle 20.30. ha dato due sole notizie: la vittoria di Obama e l'incidente a Roma con tanto di amplificazione agli esagitati che vogliono la cacciata dei famigliari dell'investitore.
l'Italia è alla "periferia dell'impero", cosa mai possiamo aspettarci?
E' interessante vedere come dell'incidente di febbraio, in cui a morire furono una donna e tre bambine romene ed una loro compagna di scuola italiana, nessuna testata ha mai pubblicato il nome del responsabile o l'eventuale uso di droghe, ne si sono avute notizie sugli esiti giudiziari.
Guidare in stato di alterazione da droghe o alcol deve essere considerato un reato gravissimo come il superamento dei limiti di velocità in luoghi abitati.
Ci vuole durezza e proporzionalità della pena agli effetti.
Ma le vittime devono essere uguali alle vittime indipendentemente dalla nazionalità ed i colpevoli devono essere uguali ai colpevoli indifferentemente dall'etnia.
Nessuno ha più riparlato della investitrice di Aprilia che falciò ed uccise una bambina marocchina nascondendo poi la macchina.
Gente come i rom: che vivono grazie ai soldi che gli italiani elargiscono per la loro soppravvivenza, attraverso le tasse sono dei parassiti, e poi ci sorprendiamo che l'Italia per forza con tutti sti parassiti sia nostrani che stranieri da mantenere, per forza che poi un paese fà fatica ad andare avanti
ciao Anonimo, il tuo commento sarà segnalato alla Polizia postale.
E' inutile con continui con queste sterili minacce. E'la realtà il comune della mia città deve pagare l'affitto, la luce e il gas a uno stabile occupato da rom. Secondo te da chi vanno a prendere i soldi? Dai cittadini che pagano le tasse!!
E' inutile che continui con queste sterili minacce. E'la realtà il comune della mia città deve pagare l'affitto, la luce e il gas a uno stabile occupato da rom. Secondo te da chi vanno a prendere i soldi? Dai cittadini che pagano le tasse!!
Allora non dici nulla? Loro hanno BMW, Mercedes grandi macchinoni senza fare un cazzo da mattina a sera, il sottoscritto si fà 80 km per lavorare tutti i giorni. Ora dimmi chi è il parassita mantenuto?! Io la risposta la sò già, ma vorrei tanto sentirla da te
...continueremo a dare lavoro alla Polizia postale
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