lunedì 29 dicembre 2008

Campi nomadi a Roma

A Roma continua la telenovela sul destino delle minoranze Rom e Sinte, ogni giorno una scelta, mai una soluzione adeguata utile a tutti.
Recentemente, tanto per buttare benzina sul fuoco, il Sindaco Alemanno ha sollecitato i presidenti dei municipi ad individuare aree dove trasferire i campi nomadi, l’ennesimo “travaso”, ma anche l’ennesima demagogia politica per scaricare le proprie responsabilità. Questo “travaso” non piace a nessuno, non piace a noi e non piace ai cittadini.
Non ci piace perché si tratta delle solite politiche differenziate per Rom e Sinti con l’assistenzialismo e la segregazione, che nel passato hanno condotto al fallimento ogni iniziativa.
Non piace ai cittadini perché ancora una volta il Comune di Roma sperpera risorse pubbliche senza alcuna possibilità di risultati positivi.
La federazione Rom e Sinti Insieme sollecita il Comune di Roma a programmare politiche “normali” per le minoranze Rom e Sinte e formula una concreta proposta.
Qualche giorno fa l’assessora alle politiche sociali del Comune di Roma ha dichiarato la disponibilità di 8 milioni di euro per la sistemazione (il travaso!) di alcuni campi nomadi, inoltre il Comune di Roma spende da alcuni anni circa 5 milioni di euro l’anno per la gestione di sette campi nomadi.
Perché non impegnare questi 13 milioni di euro, già disponibili, per incrementare o avviare una politica della casa anche per Rom e Sinti nella Capitale, invece di utilizzarli per soluzioni che si sono manifestate fallimentari a tutti i livelli?
La federazione Rom e Sinti Insieme propone al Comune di Roma che i campi nomadi esistenti a Roma siano auto gestiti dagli stessi Rom e Sinti con la collaborazione delle associazioni di volontariato ed il monitoraggio dai servizi Comunali.
La Federazione Rom e Sinti insieme “ci mette la faccia” e si rende disponibile a collaborare attivamente con il Comune e coordinare l’autogestione.
Questa scelta politica comporta la sospensione di tutte le convenzioni per la gestione dei campi nomadi ed evitare il loro “travaso” e permette la immediata disponibilità dei 13 milioni di euro sopra descritti da utilizzare per iniziare a programmare una politica diversificata della casa anche per Rom e Sinti, tale da avviare SUBITO il superamento della disastrosa ed onerosa politica abitativa del campo nomade.
Rifiutare questa nostra “normale” proposta politica significa che l’amministrazione comunale di Roma non ha la volontà politica di risolvere la questione Rom e Sinti, ma di mettere in atto iniziative disastrose per tutti i cittadini per fare dei Rom e dei Sinti i capri espiatori perfetti per ricercare il consenso. Nazzareno Guarnieri, Presidente della federazione Rom e Sinti Insieme

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Fate schifo, lavateve che puzzate.

Anonimo ha detto...

inizia a lavarti tu la bocca... riusciresti a non dire stupidate.