lunedì 29 dicembre 2008

La cattiveria ha limiti?

“Le vicende di Napoli e di Roma ci confermano la necessità di affidare i bambini rom alle comunità protette, sganciandoli dall'emarginazione in cui vivono: c’é da applicare una legge del 2003 voluta dal centrodestra che solo in pochi casi è stata attuata”. Lo afferma in una nota l'ex presidente della Commissione bicamerale per l'infanzia, Maria Burani Procaccini (in foto).
La Burani invita per questa ragione la magistratura ad essere “più incisiva nel sottrarre i bambini ai nuclei familiari disagiati che vivono in condizioni di estrema povertà e di degrado”. La Burani non è la prima e non sarà certo l’ultima a fare certe “sparate” ma noi di sucardrom rimaniamo sempre scioccati dalla violenza di queste dichiarazioni.
Immediatamente ricordiamo la storia drammatica delle popolazioni sinte e jenisch in Svizzera, dove fu attuata fino al 1976 la politica che oggi viene invocata anche in Italia. Questa politica è una delle forme più vergognose di razzismo che si siano viste in Europa: se sei povero e sei Rom i tuoi figli devono subire il dramma dell’allontanamento e finire in una comunità, un orfanotrofio moderno. La colpa dei tuoi figli è quella di avere dei genitori poveri, genitori “orfani” di denaro.
Il denaro o meglio il dio denaro, utilizzato anche durante le festività natalizie per avere un po’ di visibilità politica per chi è a corto di argomenti. E naturalmente i Rom e i Sinti, bersaglio ideale di troppi politici italiani.
Nel 2006 qualcuno aveva chiesto di utilizzare gli studi di Lombroso per accertare le capacità della Burani, oggi noi di sucardrom ci chiediamo se la cattiveria abbia dei limiti…

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Secondo me il buon senso dice che i bambini devono stare nelle loro famiglie e devono essere trattati bene, e lo dicono anche le leggi italiane. Voi dite che colpa hanno i figli di avere genitori poveri, a me però viene il sospetto che certi genitori vogliono fare una vita solo per se stessi senza assumersi le responsabilità di avere una famiglia. Sono molto antichi.

Ale ha detto...

vi faccio gli auguri di un sereno 2009

Hidden Side ha detto...

Il 2008 si è chiuso con una ragazza albanese di 22 anni che stringe al petto sotto un cavalcavia un neonato morto.

La nostra società tutta dovrebbe farsi carico della immane tragedia di quella donna.

Cosa le abbiamo dato in questo 2008 oltre la persecuzione in ogni rifugio precario che ha trovato?

Siamo parte di una società che sta perdendo ogni valore, crudele ed assassina.

Spero in un 2009 che ci insegni a distinguere tra vittime e carnefici.

Ringrazio Sucar Drom per avermi insegnato molto in questo difficile 2008.

Anonimo ha detto...

L'isttuzionalizzazione dei bambini fa danni enormi, ha sen so solo in casi eccezionali, quando ci sono maltrattamenti. Io ho visto, anche in situazioni drammatiche, bgambini curati e amati. magari non tutti, ma non si può pensare che la sola miseria sia un motivo per allontnare i bambini dalle famiglie.
Quanto ai bambini che mendicano, il non accettare il contributo economico dei bambini è un'aquisizione neppure così remota anche per noi gagi, in Italia. Io ho 43 anni e mi ricordo compagne di scuola media che andavano alla sera a lavorare nei bar per aiutare la famiglia e in famiglie meno povere, che avevano un'attività commerciale, non nel profondo sud, ma nel pavese, era normale che i figli aiutassero in negozio, o al bar, o al ristorante, anche dagli ultimi anni di scuola....

Hidden Side ha detto...

Anonimo, hai perfettamente ragione, basta leggere lettere ad una professoressa che è del 67 per rendersi conto di quale fosse la situazione nelle campagne toscane.
Io sono cresciuto a Napoli, ho 15 anni più di te e me li ricordo molto bene i miei compagni di scuola che andavano a lavorare.
Del resto la situazione dell'interland partenopeo non è che sia cambiata molto da allora, anzi la contiguità con la malavita si è fatta ben più drammatica, il film tratto da Gomorra ne da un'idea realistica.

Per tornare alla questione dei minori Unicef, Unione Europea, Save the Cildren, la Fondazione Migrante, decine di organismi qualificati concordano che il percorso è quello del recupero dei nuclei familiari mediante il sostegno al problema abitativo e lavorativo.

Rispetto al resto dei problemi enormi dell'Italia sarebbe il più facile ed economico da risolvere.
Qualche decina di migliaia di persone in emergenza non sono di certo un problema.
Conti alla mano costerebbe di meno l'inclusione sociale che la discriminazione.

Ma si è deciso che lo "zingaro" sia il capro espiatorio.

Anonimo ha detto...

ciao a Tutt@, le affermazioni della Burani, oltre ad essere razziste, sono di fatto antieconomiche come è stato rilevato da Hidden Side.
facciamo un semplice calcolo. i Sinti e i Rom in Italia sono circa 100.000 (forse un po' meno ma certo non 150/160mila). possiamo stimare che la metà siano nella fascia di povertà (sotto i 5.000 euro l'anno di reddito) e arriviamo a circa 50.000 persone. i minori sono circa il 60% e arriviamo a 35.000 persone.
a questo punto chiediamoci cosa costa allo Stato italiano un minore in comunità? circa 150 euro al giorno. moltipichiamo per i 35.000 e arriviamo a circa 5.250.000 euro per un giorno in comunità, 157.500.000 euro per un mese e a quasi due miliardi di euro per un anno in comunità.
chissà se due milardi di euro sono una spesa annua sostenibile per lo Stato italiano... certo è che i progetti di interazione sociale costano molto, molto, molto meno ma si sa all'idiozia a volte non c'è rimedio.