martedì 16 dicembre 2008

Milano, la disfatta politica della Moratti

La Lista Moratti che a Milano in Consiglio comunale ha due assessori (Croci e Moioli) e tre consiglieri, domenica sera, ha invitato amici e simpatizzanti all'Opera San Francesco per il consueto scambio di auguri. Nel 2006 la Moratti presentò due liste al Consiglio comunale.
Quella dei giovani (30 persone) e quella cosiddetta normale (60 aspiranti consiglieri) ed entrambe presero 30 mila voti. Ebbene, alla festa e allo scambio di auguri, c'erano solo 45 persone compresi consiglieri e assessori.
Il Sindaco Letizia Moratti ha disertato la riunione per evitare brutte figure e si sarà inventata degli impegni istituzionali. Chi c'era alla festa? Ovviamente il capo (non è un uomo) ma è una donna: Mariolina Moioli che è la coordinatrice politica della lista Moratti oltre a fare l'assessore ai servizi sociali, alla famiglia e alla educazione. Poi c'era l'assessore al traffico Edoardo Croci, i tre consiglieri comunali, l'avvocatessa Laura Girard (presidente dell'Associazione Milano bella da vivere), Roberto Pesenti ex portavoce di Formigoni ora dipendente della Moratti, Ada Grecchi ex anziana assessore provinciale con la Colli, Lucio Bergamaschi braccio destro da 20 anni consecutivi di Vincenzo La Russa e amministratore delegato di Chiara & Associati società di Relazioni Pubbliche e di Comunicazione integrata, membro del Direttivo della Compagnia delle Opere e Presidente del Lions Club Host di Saronno. C'era anche Pierfrancesco Fodde docente e presidente delle Famiglie Regionali di Milano. Poi c'erano tanti beneficati che hanno avuto una consulenza o un posto di lavoro.
Ma 50 persone sono davvero poche. Vuol dire che il gruppo della Moratti si è sfaldato come neve al sole e restano solo generali e colonnelli. Le truppe non ci sono più. Sono fuggite. Un fallimento generale e totale. Mancavano, fra gli altri, Giampiero Borghini capolista alle comunali, il filosofo Stefano Zecchi, la psicologa Vera Slepoj, l'ex rettore della Bocconi, Carlo Secchi, consigliere d'amministrazione della Scala in quota Regione, Riccardo Albertini della Uil, il leader dei panificatori Antonio Marinoni, l'oncologo Gianni Ravasi, il farmacologo Michele Carruba, Andrea Jarach, presidente della Federazione associazioni di amicizia Italia-Israele, Stefania Bartoccetti di Telefono Donna, Danilo Vucenovich del Coni, Mariella Boerci di Panorama, Bernardo Misaggi ortopedico del Pini, Teo Teocoli, Renato Pozzetto, Giampaolo Berni già consigliere di Fi in zona 1 e zona 6. Del resto la Moratti ha delegato il gruppo a Pesenti, alla Moioli e alla Girard ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Sono eloquenti.

Mancava persino la Dirigente dell'Ufficio scolastico Regionale Marisa Valagussa un tempo presenzialista, ma dopo aver lasciato la consulenza all'assessorato alla salute sulla droga, non si è più vista. In compenso tiene strettissimi legami con la CGIL scuola, con il CIDI, con la Moioli e con Valentina Aprea che aspira a sostituire la Gelmini alle Europee. Ma Gelmini se qualcuno non l'avesse capito bene vuole passare alla storia del ministero e della scuola e non ha intenzione di cedere la sua poltrona alla Aprea e a tutto il giro della CGIL scuola che frequenta da anni sin da quando la invitavo io a fare tavoli bipartisan a Milano per conseguire lo stato giuridico dei docenti di religione cattolica. Che ottenemmo grazie alla Moratti. Quello che è giusto va detto, senza occultare niente. Parlavamo della crisi del Gruppo Moratti. Aveva 30 mila voti, ora ha 50 persone che vanno alla riunione dopo aver ricevuto per due settimane di seguito dei msm al cellulare.
Il Sindaco Moratti alle prossime comunali (se Berlusconi decide di ricandidarla) non potrà fare la lista civica né quella dei giovani. O la lista unica o niente. Altrimenti si sta scaldando i muscoli l'onesto, capace e buon amministratore Gabriele Albertini già sindaco di Milano e attualmente europarlamentare.
La Moratti ha dedicato due anni del suo tempo all'Expo e ora non ha più sostenitori e amici. Ha solo faccendieri che bussano alla sua porta per aver un favore o un posto. Il suo spin doctor Paolo Glisenti si è sempre occupato di affari e il gruppo non esiste più e la sede di via Durini si può anche chiudere visto i costi che ha. Perché la Moratti ha mandato alla deriva la sua Lista? Perché ha consentito che le sue fedelissime la portassero alla disfatta? Cercheremo di dare una risposta razionale. Prima delle elezioni comunali serviva eccome. Anche dopo le elezioni per dimostrare che lei aveva diritto a due posti in giunta (la Lega Nord ne ha preso uno!).
Poi la Moratti ha preso in giro letteralmente amici e sostenitori e ha premiato solo quelli della sua cerchia più stretta: gli altri li abbandonati come stracci vecchi. La consulente politica (quella che mi minaccio' al telefono: non fare nessun convegno dei docenti cattolici. Ricordati che stai parlando con un Direttore generale del ministero dell'Istruzione."). Il convegno non si fece. Bisognava dimostrare a Letizia Moratti che c'erano altri cattolici e soprattutto che occorreva mettere in lista cattolici doc graditi non all'arcivescovo ma ad alcuni curiali
E mi pentii di non averlo fatto per il quieto vivere. Poi abbiamo scoperto che le distanze tra la Moioli e la Curia sui rom erano siderali. E ora nel mondo cattolico diffidano di lei molti vescovi alla luce delle sue posizioni politche in contrasto con il Magistero del Papa e dei Vescovi e con la Dottrina sociale della Chiesa. La Moioli non ha mai lavorato molto nella sua vita nella società civile. di Alberto Giannino,
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