mercoledì 7 gennaio 2009

Reggio Calabria, il signor Armando Bevilacqua si potrà curare

Sabato mattina, 3 gennaio 2009, il Tribunale di Sorveglianza di Reggio Calabria con un provvedimento di differimento della pena ha scarcerato il signor Armando Bevilacqua concedendogli la possibilità , come previsto dalla legge e dalla Costituzione, di potersi curare, al pari di un cittadino libero.
La decisione del Tribunale di Sorveglianza è un atto di giustizia e di civiltà che garantisce il diritto fondamentale della salute ad un detenuto, e quindi rappresenta un modo saggio ed equilibrato di applicare la legge.
Provvedimenti tempestivi ed esemplari di questo genere sono fondamentali per i detenuti ma anche per chi è in stato di libertà per comprendere il senso e l'importanza del vivere nel rispetto della legge e per offrire il proprio impegno in questa direzione.
Il Tribunale di Sorveglianza ha potuto compiere questo atto di giustizia grazie all'operato eccezionale del dott. Alberto Giunta.
Su richiesta della famiglia del detenuto, a lui completamente sconosciuta, questo professionista senza chiedere alcun onorario si è recato in carcere e qui dopo avere effettuato una laringoscopia ha rilasciato un referto grazie al quale si è scoperta la patologia (carcinoma laringeo) e l'urgenza del caso.
Soltanto questo referto riporta la dicitura di "sospetto carcinoma laringeo" e difatti solo sulla base di questo documento si è potuti arrivare alla giusta decisione del Tribunale di Sorveglianza.
Il comportamento del dott. Giunta è quello esemplare del medico che nel rispetto del giuramento prestato ha messo al primo la persona sofferente senza distinzione alcuna e non i suoi interessi e la sua carriera.
Assieme all'operato di questo dottore c'è da ricordare l'azione dei giornali (Calabria Ora, Il Quotidiano, Strill e Gazzetta del Sud) e delle televisioni locali ( Reggio TV e Telereggio) che avendo compreso la gravità della situazione hanno sostenuto l'Opera Nomadi e i familiari del Bevilacqua nel denunciare questo caso anche in questi giorni di festa.
L'informazione offerta dai media locali e dai suoi ottimi operatori ha sicuramente permesso di chiarire questo caso in tutti i suoi risvolti e di fare luce su un grave problema ancora irrisolto che è quello della salute dei detenuti e dell'efficacia della sanità penitenziaria.
Dopo la liberazione il signor Armando insieme ai suoi cari, come accade in questi casi, sta ricercando una struttura sanitaria che gli possa garantire le cure necessarie per ottenere un ottimo livello di guarigione. Speriamo che questa storia iniziata male ma continuata poi nel rispetto della legge si possa concludere con l'effettiva guarigione del signor Bevilacqua. di Antonino Giacomo Marino, Opera Nomadi di Reggio Calabria

Sucardrom si associa alle parole del Presidente dell’Opera Nomadi, Antonino Giacomo Marino, che tanto si è adoperato in questi giorni di festa per far rispettare il diritto alla salute anche per chi è molte volte dimenticato. L’inizio del 2009 ci ha portato una buona notizia da molti inaspettata, speriamo sia di buon auspicio per questo nuovo anno.
Sucardrom augura di cuore una pronta guarigione al signor Armando Bevilacqua.

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