sabato 10 gennaio 2009

Trento, la Lega attacca gli aiuti ai Sinti per l'emergenza freddo

Dura polemica politica sugli aiuti pubblici ai Sinti trentini dovuti all’emergenza freddo. Si tratta di una quindicina di nuclei familiari residenti in Trentino, in totale una sessantina di persone, tutte con cittadinanza italiana e residenza sul posto. Provincia e Comune si sono attivati per consentire loro l’acquisto di un numero maggiore di bombole di gas, per scaldarsi. Si tratta di persone che vivono in roulotte e container e che già ricevono l’assistenza dei servizi sociali da parte dei Comuni. La decisione è stata presa dall’assessorato provinciale alla convivenza.
Gli assessori provinciali alla convivenza e alle politiche sociali Lia Beltrami e Ugo Rossi e l’assessore alle politiche sociali del Comune di Trento Violetta Plotegher si sono incontrati il 7 gennaio con i dirigenti e i tecnici dei servizi competenti, per valutare gli interventi possibili. Quello per l’acquisto di gas partirà subito, mano a mano che verranno raccolte le domande di contributi per l’acquisto di bombole e l’intervento si protrarrà per tutta la stagione invernale.
L’iniziativa è stata duramente censurata dalla Lega: «Bombole gratis per i nomadi, pagate con i soldi dei trentini. Complimenti, iniziativa originale non c’è che dire, soprattutto se portata avanti da assessori che al primo posto dovrebbero avere a cuore gli interessi e i bisogni dei trentini»: la critica è dell’onorevole leghista Maurizio Fugatti e va agli assessori Beltrami, Rossi e Plotegher.
«Mentre una volta i nomadi, per tenere fede alla loro vocazione di gitani - aggiunge il consigliere provinciale leghista Alessandro Savoi - cambiavano zona quando cambiava il clima per cercare sempre il caldo, oggi costoro si sono abituati alle mollezze della stanzialità, specie se in terra autonoma e amministrata dalle sinistre. Ma i nostri ineffabili amministratori usano cotanta celerità quando a soffrire sono i Trentini e, soprattutto, i nostri vecchi che tanto hanno dato per il progresso della nostra terra?»
Pronta la replica della Beltrami: «Quasi 30 mila famiglie trentine hanno fatto domanda per il contributo per riscaldamento domestico e lo stanno in gran parte già ricevendo da tempo».
Beltrami si riferisce ai circa 15 milioni di euro che la Provincia ha stanziato dall’autunno per compensare il caro bolletta.
«Per i nomadi, stiamo parlando - ha precisato l’assessore provinciale - di un massimo di 60 sinti, residenti, cittadini italiani e trentini, e di un’emergenza che vede nuovamente previsioni di temperature in picchiata, sotto la media stagionale. La proposta è venuta dal Comune di Trento e come Provincia l’abbiamo accolta. Noi avremmo messo a disposizione la Protezione civile provinciale, ma il Comune ha preferito questo, dunque l’abbiamo condiviso. Si tratta di due bombole alla settimana per ogni nucleo familiare, ciascuno composto dalle 6 alle 8 persone. Servirà per la durata dell’emergenza. La storia della piccola fiammiferaia - ha concluso Beltrami - l’ho già vista e rivista più volte».

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