venerdì 23 gennaio 2009

Una storia di ordinaria discriminazione urbana

Prima di salutare Cristina Karis ha detto di voler fare la parrucchiera. Un desiderio che ha riscaldato l’aria gelida di gennaio nella campagna aperta della bassa bresciana. Una frase che ha illuminato la roulotte sistemata accanto al porticato di una piccola chiesa alle porte del paese.
Ma soprattutto, la volontà di Cristina, ha alimentato la fiamma della speranza che nessun destino è segnato. Che rassegnazione e pregiudizi non hanno il diritto di cancellare ciò che può essere costruito. Neppure se nasci in Italia ma sei sinta.
Già perché Cristina è sorella di Michele, Luca, Anastasia e Mattia. Ovvero i 5 bambini italiani ai quali è negata la possibilità di ottenere la residenza nel comune di Chiari guidato da sindaco leghista senatore Sandro Mazzatorta che in un’intervista, seguita alla pubblicazione dei fatti, aveva definito chiusa la questione legata a questo nucleo familiare allontanato da un’area predisposta dalla precedente amministrazione di centro sinistra.
Si tratta quindi di una storia di ordinaria discriminazione urbana raccontata da Articolo21 diventata anche un caso politico grazie all’onorevole Furio Colombo che dalla Camera alle pagine del quotidiano l’Unità aveva denunciato questa vicenda. “Quella gente non si abituerà mai alle nostre abitudini” aveva scritto un lettore del sito quiBrescia.it che per primo ha pubblicato la vicenda. “Loro non ragionano con la nostra testa. La loro vita ha senso solo nell’immediato. Non hanno una proiezione del futuro intesa come programmazione. Si vede che non li conosci e non hai esperienza di campi nomadi” mi ripeteva l’amico Beppe guidando il suo camioncino.
E’ il 6 gennaio. Giorno dell’Epifania. Il pomeriggio al termine del quale Cristina, sorridendo, ha detto di voler imparare a fare la parrucchiera. Una frase che può davvero cambiare il corso della vita. Anche se hai 15 anni e forse sei già predestinata come moglie.
Ma noi, quel giorno avevamo semplicemente deciso di andare a trovare quei bambini. Il furgone era carico di scorte: Beppe aveva fatto una grossa spesa di pasta, latte, frutta, verdura. C’era pure uno stendino nuovo per i panni – ghiacciati dalla temperatura sotto zero – ma pur sempre puliti. Durante il viaggio immaginavamo la nuova sistemazione per la famiglia Karis.
Don Saverio, parroco di Gottolengo, è stato infatti l’unico sacerdote della diocesi di Brescia ad accogliere l’appello del presule che ha invitato le parrocchie a offrire a questa famiglia un luogo dove stare. Almeno per il periodo invernale. Almeno per poter permettere a Cristina, Michele e Luca di frequentare la scuola. Dopo una serie di rotatorie ecco spuntare il campanile di una chiesa utilizzata per incontri spirituali. Don Saverio ha avuto i suoi problemi da risolvere per aver dato ospitalità a questa famiglia. E pure il sindaco del comune di Gottolengo ha ricevuto insulti per non aver saputo “farsi rispettare” e aver accettato questa gente cacciata da un altro paese bresciano. “Ho voluto scrivere tutto in questo articolo che ho pubblicato nell’ultimo numero del giornale parrocchiale” spiega più tardi il parroco, a casa sua, mentre offre una caramella alla piccola Anastasia (che però non accetta). Beppe intanto sta riponendo nella stanza della Caritas, parte dei viveri comprati il giorno prima (ha deciso di fare in questo modo per evitare che i parenti della famiglia facciano incetta delle scorte). di Elisabetta Reguitti, continua a leggere…

13 commenti:

Anonimo ha detto...

“Quella gente non si abituerà mai alle nostre abitudini” aveva scritto un lettore del sito quiBrescia.it che per primo ha pubblicato la vicenda. “Loro non ragionano con la nostra testa. La loro vita ha senso solo nell’immediato.

Perché Bruno non si trova un lavoro fisso?” chiedo. “L’aveva trovato. Ma non è abituato. Il secondo giorno si è addormentato e il terzo giorno gli hanno detto di rimanere a casa”.

Vorrei capire cosa significa "non è abituato"
Vorrei capire perchè bisogna aiutare chi non si sbatte per uscire dalla propria situazione quando c'è gente nelle medesime situazioni ma che magari per uscirne e non chiedere aiuto si fa 12-14 ore al dì...senza addormentarsi.
I figli non devono patire per colpa dell'incapacità dei genitori, questo è ovvio, come è ovvio che giudicare da qui su due informazioni è facile e sbagliato, però un padre che in questa situazione viene giustificato dalla moglie con "non è abituato" a me fà arrabbiare.
Per voi sarò pure razzista ma vi garantisco che la medesima frase fosse riferita a chiunque la mia reazione sarebbe la medesima.

u velto ha detto...

ciao Xpisp, Bruno è un uomo di sessant'anni (considera che la vita media tra i Sinti è di circa sessantaquattro anni) che:
- aveva un lavoro, la raccolta del materiale ferroso;
- aveva una piccola casa, costruita con i soldi della Regione Lombardia.
era un padre, come tanti, che anche nelle diverse difficoltà portava avanti la propria famiglia.
ma poi un leghista è diventato Sindaco nel Comune dove viveva Bruno. e questo nuovo Sindaco aveva come obiettivo la cacciata della famiglia di Bruno e delle altre otto famiglie sinte. il Sindaco c'è riuscito con l'aiuto del Vice Prefetto, Visconti.
ora la famiglia di Bruno è in gravi difficoltà, la sua situazione è diventata un problema da descrivere sui giornali e da interrogazioni alla Camera dei Deputati.
ma il problema non è stato creato da Bruno ma da un Sindaco razzista che ancora governa un'amministrazione comunale in barba alla Costituzione e alla legalità.

Anonimo ha detto...

Vedo che la risposta ai problemi è sempre la medesima...dare la colpa agli altri, se poi il sindaco è leghista la cosa è ancora + facile.
Bruno è nato a 60anni
Bruno si addormenta al lavoro ma la colpa è del sindaco
Bruno crea una famiglia che non è in grado di mantenere ma la responsabilità è della società
Il fatto che dove sorgeva quella casa l'immondizia la faceva da padrone è sempre colpa del sindaco.
Il fatto che, come giustamente si chiede il sindaco, gli altri comuni limitrofi non li accettino(e non sono leghisti...vero?!) è sempre colpa del sindaco
Il fatto che in 60 anni nonostante gli sia stata data una casa non sia riuscito a costruire nulla...è sempre colpa del sindaco.

Mi hai dato un'idea...proverò a non pagare il mutuo e dire che è colpa del sindaco...in fondo anch'io ho sonno!

ora dopo aver equiparato il livello di cazzate dette da te... non si potrebbe parlare di corresponsabilità o dobbiamo stabilire che l'Italia deve riconoscere la minoranza linguistica come giustificazione per non lavorare e aspettare la manna dal cielo?

Anonimo ha detto...

ciao Xpisp, la tua posizione è strumentale.
non mi metto nemmeno a rispondere, oggi, alle stupidate che hai scritto.

Anonimo ha detto...

Bene spiegami, sempre se la domanda ti aggrada e se non uso il medesimo livello delle vostre risposte(basso e omertoso), come mai una bambina che da quando è nata ha una casa data dal comune(1990)a 15 anni frequenta una classe che doveva frequentare 5 anni fà.
Colpa del sindaco?

Spiegami come mai nonostante fino a quando questo sindaco non ha preso questa decisione, queste persone nonostante la casa offerta dal comune non siano stati in grado di fare NULLA(18 anni!!!!)
Spiegamelo perchè io non lo capisco!

Anonimo ha detto...

Giusto poi per parlare di risposte strumentali:

- aveva un lavoro, la raccolta del materiale ferroso;

Regolare? Quanto ha messo da parte in 18 anni in cui ha vissuto in una casa offerta dalla società?

- aveva una piccola casa, costruita con i soldi della Regione Lombardia.

Come mai 4 famiglie con una casa data dal comune + la casetta usata dalla caritas per il doposcuola non sono riuscite a mantenere il luogo a loro destinato in maniera decorosa?

- era un padre, come tanti, che anche nelle diverse difficoltà portava avanti la propria famiglia

A si? e come mai dopo 18 anni di casa gratis è a terra???
Come mai dopo 18 anni non è in grado di garantire ai suoi figli una vita decorosa?
Ad un gagè in simili situazioni tolgono tutti i figli...e poi parlate di discriminazione?

Anonimo ha detto...

Ciao Carlo B.
Non condivido le dichiarazioni strumentali di xpspi ( a me sembrano discorsi da “osteria” e una volta ho commentato come egli demonizza tutto ciò che é Rom o Sinti), ma non trovi effettivamente che si debba parlare comunque di corresponsabilità non solo per questa situazione ma in generale della situazione dei campi Rom e Sinti.
Ora dico io, denunciamo pure la società quando essa non si prende la sua parte di responsabilità ma diciamo anche che i Rom e i Sinti devono pure rispettare la legalità e le regole poste, anche se essi non hanno partecipato attivamente a creare tali regole, se no è un casino.
Se un campo non è considerato “legale” per vari aspetti (igienici, di sicurezza generale ecc..), Lo stato deve cercare una soluzione alternativa (legale), ma gli occupanti del campo non possono esimersi dalle loro responsabilità di legalizzare la loro posizione compiendo tutti gli sforzi per trovare una sistemazione adeguata. Non possono ogni volta ribellarsi allo stato e alla società e basta. Tanti Rom e Sinti lo hanno fatto, in primis Il presidente di “Nevo Drom” se non erro.
Ora perché lui ha potuto trovare un appartamento e sistemarsi e tanti altri devono vivere nei campi considerati “illegali” e nelle condizioni pietose?
Non ne hanno la possibilità? o a loro va bene cosi?
Io non conosco la realtà assoluta dei campi, e di nuovo non voglio polemizzare, ma la mia impressione è che sotto la maschera di “modo di vivere di essere”, “cultura di vita” ecc.. si nasconde a volte la non voglia di impegnarsi e integrarsi attivamente nella società, e non penso che gli “integrati” come il presidente citato abbia perso la propria identità vivendo in un appartamento e scegliendo un modo di vivere “più decoroso” e secondo me più dignitoso.

Romanochavo 74

Anonimo ha detto...

Scusa Romanochavo 74 ma 4 famiglie sono un "campo"?
E' possibile che 4 famiglie che vivono in case fornite dalla regione non riescano a vivere in maniera "normale"?
In questo spazio c'era pure un edificio della caritas che, sempre secondo gli scritti di articolo.21, veniva usato per il doposcuola per i bambini.
Ora, battute a parte a me sembra che siano stati dati gli strumenti, gli aiuti(era stato trovato un lavoro per il padre di questa famiglia) ma le varie occasioni non sono state sfruttate.
Questa è la mia strumentale impressione...dimmi tu cosa ne pensi.
Il sindaco "demone" sostiene che lo spazio a loro assegnato era
:"I bambini vivevano in condizioni igieniche impossibili. Ho un dossier fotografico che lo attesta. Fotografie scattate dagli agenti della polizia locale che testimoniano la sporcizia e il disordine in cui crescevano quei bambini."

certo possiamo comodamente relegare queste parole come esternazioni di un razzista, però se leggi tutti gli articoli scritti in merito ne esce chiara una situazione di una famiglia aiutata ma che di fatto non ha fatto NULLA per modificare la propria situazione.

Inoltre non demonizzo per nulla ciò che è rom o sinto, trovo abbastanza fastidioso il fatto che qui si risolve ogni problema relegando tutte le responsabilità alla società o alla politica...insomma pare che i rom siano solo vittima della loro etnia.
tu per esempio non esisti, tu non puoi esistere...almeno per chi continua a scrivere certe cose in questo spazio.
Se poi ti vai a rileggere i commenti degli anni passati potrai notare che il mio atteggiamento è molto cambiato da quando il sig. Carlo insieme a SucarDrom ha sia censurato commenti in maniera pretestuosa e fatto accuse infamanti senza MAI rispondere alle domande di spiegazione(Berini conosce la mia mail se avesse voluto discutere la questione personalmente).
Quindi sentir parlare di discriminazione ecc da chi è il primo ad applicarla, indubbiamente mi fa alquanto alterare.
Cordiali saluti

Anonimo ha detto...

Ciao xpisp,

Quella gente non si abituerà mai alle nostre abitudini” aveva scritto un lettore del sito quiBrescia.it che per primo ha pubblicato la vicenda. “Loro non ragionano con la nostra testa. La loro vita ha senso solo nell’immediato.
Perché Bruno non si trova un lavoro fisso?” chiedo. “L’aveva trovato. Ma non è abituato. Il secondo giorno si è addormentato e il terzo giorno gli hanno detto di rimanere a casa”.

Queste tue citazioni riprese e considerazioni in seguito per esempio io trovo strumentali.
Cosa voi dire con questo?
Avallare la tesi di quel lettore Bresciano? (forse ho capito male Io?)
Il fatto che Bruno ha 60 anni non è un elemento significativo in questa vicenda?
Prova Tu a trovare un lavoro regolare a 60 anni (in Svizzera dove vivo io non lo troverai di sicuro).
Sul fatto cosa ha fatto fino adesso possiamo discutere ed eventualmente essere d’accordo ma, non capisco perché Tu ti ostini a difendere invece a tutto spiazzo un sindaco leghista (Che probabilmente adora i Rom e i Sinti per questo milita nella Lega che invece anche in Svizzera è conosciuta per le sue posizioni dichiaratamente razziste.)?

Io sono Rom, e esisto invece (spero anche per schucar e per Berini) e ti garantisco che non sono unico, e come puoi notare critico le posizioni che non condivido anche di persone che difendono i Rom a “tuttospiazzo”.

Devo però ancora leggere un Tuo commento a favore dei Rom…..per questo semplicemente affermo che tu demonizzi i Rom e appari assolutista per dirla con le tue parole “sempre l’opposto di quelli che gestiscono questo sito”.

Ma forse mi sbaglio e in ogni modo caro xpsp ti saluto amichevolmente.
Romanochavo 74

Anonimo ha detto...

Nel caso di Bruno quel commento forse era vero.
Tu dici a 60 anni non è facile trovare lavoro, vero!
Però lo aveva trovato, o meglio gli avevano trovato un lavoro che ha perso perchè "non è abituato".
E' questo che mi rende difficile trovare una giustificazione.
oltretutto la moglie giustifica il marito... cosa che non esiste.

Sul fatto che tu valuti qualche milione di persone in base all'informazione manipolata abilmente negli anni... mi fa specie.
Come proprio tu che sai cos'è la discriminazione caschi nel medesimo errore?
Poi mi dici "qui in svizzera.." io che abito a 30 km dal confine...potrei risponderti con mille luoghi comuni...ma credo tu liconosca e siano appunto luoghi comuni.

Ti sbagli quando dici che non dico mai nulla di bene dei rom, semplicemente intervengo solo quando trovo che siano dette delle cose errate, e sucar mai dirà cose contro i rom, neppure di fronte all'evidenza.
Quando i rom sbagliano è perchè la società li ha messi in condizione di sbagliare.
Tu esisti e ne sono + che felice.
So che sono in tanti, in fiducia a ciò che dice sucar, a condurre una vita "normale" senza aspettare la manna dal cielo...purtroppo non sono così visibili come le nubi di fumo di un campo o il gruppo di ragazzini con in mano il cartone e la mano tesa e questo rende + difficile la comprensione tra persone diverse.
comunque...quando vuoi xpisp@tiscali.it...altrimenti giustamente mi sgridano!
buona serata!

u velto ha detto...

ciao a Tutt@, le famiglie sinte a Chiari non vivevano nel fango baraccate, con i topi...
era una piccola microarea digitosa, con i fiori ai balconi. dove le famiglie pagavano le loro utenze. ecc...
non stiamo parlando di una situazione degradata ma di una situazione abitativa che sognano molti Sinti e Rom.
allora perchè cacciarli, perchè buttare giù con le ruspe case di edilizia pubblica costruite con i soldi pubblici (quelli di tutti).
perchè sono Sinti. questa è la risposta del Sindaco di Chiari.
questa mattina il Comune di Brescia, in Prefettura, ha detto le stesse identiche cose verso i Sinti bresciani: noi abbiamo vinto le elezioni promettendo che vi avremmo cacciato e quindi o voi andate con le buone fuori dalla Provincia di Brescia o veniamo con le ruspe.
questo bel discorso, avvallato dalla Prefettura, è stato fatto il Giorno della Memoria...

Anonimo ha detto...

Scusa Sucar il sindaco non è in linea col vostro pensiero in merito alla microarea.
Lui sostiene, come ho riportato, che la situazione era esattamente l'opposto di ciò che voi dite.
Visto che ha sostenuto di avere prove fotografiche...perchè non chiedergli di fornire le prove di cui parla?
Allo stato attuale chi legge deve semplicemente scegliere a chi credere e ovviamente lo può fare solo in base a preferenze personali e non su fatti.

una sola precisazione, come + volte anche tu hai scritto, le case sono li pronte per essere rimontate, e provocatoriamente, il sindaco di chiari ha detto che sarà felice di fornirle ai sindaci di sinistra che confinano con il suo comune che ne chiedessero l'uso!

Anonimo ha detto...

ciao Xpisp, il Sindaco dice bugie sia sulla situazione abitativa che sulle casette (http://2.bp.blogspot.com/_PqdarDb-RLw/SChYDNzLmPI/AAAAAAAAAp4/XhQfcdt54u4/s1600-h/nomadi+333.JPG).
comunque invito ad andare nel sito di Arturo Zinelli (http://www.webalice.it/a.zinelli/campo%20nomadi%20chiari/cronistoria.htm).