mercoledì 18 febbraio 2009

I Rom: "Karol? Era un tipo effeminato"

Con le sue vittime era una furia ma al campo di via Cesare Lombroso, a Roma, Karol Racz, 36 anni fermato per la violenza della Caffarella e sospettato di essere anche lo stupratore di Primavalle, tutti lo ricordano come “un tipo gentile, tranquillo addirittura effeminato”.
In questo campo nomadi alla periferia di Roma Karol, che qui tutti chiamano “Carlo”, è passato: lo frequentava per racimolare qualche euro con piccoli lavoretti per le famiglie rom, come la pulizia del campo e la raccolta di ferro vecchio.
“Lavorava dalle 7 di mattina fino al primo pomeriggio ripulendo il campo e il piazzale del mercatino domenicale, dopo non sapevamo cosa facesse - dice Mikolas, un abitante del campo - nonostante desse l'impressione di essere un bravo ragazzo la polizia lo aveva già fermato altre volte per identificarlo. Suo fratello è in carcere qui in Italia, ma lui è in questo paese da quattro-cinque mesi e non parla bene l'italiano”.
Dopo lo smantellamento degli insediamenti abusivi a Primavalle di alcune settimane fa, seguite proprio alla violenza sessuale di via Andersen, Karol, dicono al campo “era andato via e diceva di dormire in un bosco, di giorno viveva per strada”. “Raramente veniva con l'altro amico, 'il biondino' Loyos, che invece era un tipo introverso e nervoso”, ha aggiunto un altro abitante del campo.
Qualcuno è incredulo come Rashia: “Sono rimasta parecchie volte sola con lui assieme ai miei sette bambini, adesso sono scioccata se è stato lui deve pagare”.

18 commenti:

Anonimo ha detto...

"racimolava qualche euro con piccoli lavoretti per le famiglie rom"
Non voglio neanche sapere di che "lavoretti" si parla.

Anonimo ha detto...

questi due schifosi devono pagarla cara.....eppoi dicono che in italia gli stranieri sono discriminati.....lo dimostra il garantismo con cui nonostante i crimini passati commessi ed il loro ricco fascicolo andavano a spasso impunemente.

Hidden Side ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Hidden Side ha detto...

Sia a Livorno che nel campo di Roma, questo Karl trovava un lavoro onesto e da spaccarsi le ossa, la raccolta del ferro.

Un emarginato ed un drop-out, un deviante, una persona ai margini della società, ora "presunto" colpevole di un crimine infame che merita sempre, chiunque sia il colpevole, una pena certa e severissima, senza attenuanti.

Dopo che un delitto è compiuto, purtroppo c'è poco da fare per le vittime; a cose fatte una società civile, degna di questo nome, deve garantirsi nel limitare la pericolosità di chi ha compiuto un delitto; il colpevole deve essere messo in condizione di non nuocere finché non si sia concluso il percorso di rieducazione e recupero.
C'è poco altro da dire, la responsabilità penale, comporta l'onere della pena senza nessun pietismo.

Ma una società civile dovrebbe anche prevenire.
E la prevenzione dovrebbe essere il risanare quei bacini di emarginazione che sono la fonte della criminalità.

Non si nasce criminali, e non si diventa criminali per appartenenza etnica o razziale.

Si diventa criminali perché si è immersi nella cultura della devianza e/o dell'emarginazione.

E' paradossale e doloroso che di due paesi e due società (la Romania e l'Italia) non abbiano saputo fare niente per questo risanamento sociale.
Mentre la microcultura di due comunità Rom, a Livorno supportate dai Salesiani, a Roma dall'ARCI, abbia aperto a questo sciagurato una piccola finestra, se pure effimera, di recupero sociale.
Fosse rimasto a raccogliere ferro a Livorno, o a ripulire una discarica a Roma, avremmo avuto due sciagure di meno.

Anonimo ha detto...

Non capisco bene. Ha confessato o è stato identificato dalle vittime?

Cro.

Anonimo ha detto...

Scusa hidden quindi un rom è diventato stupratore per colpa della società secondo te?
Ovviamente gli stupratori italiani non godono, da parte tua, delle medesime attenuanti!

Come non saresti così gentile se un italiano facesse il medesimo lavoro in nero...anzi urleresti ancora di + se questo fosse pure benestante.

Lineare!

Hidden Side ha detto...

Xpisp ... sei sempre prevenuto.
Ho parlato di attenuanti?
Ho scritto: crimine infame che merita sempre, chiunque sia il colpevole, una pena certa e severissima, senza attenuanti.

Ho fatto una valutazione diversa, che non è relativa al caso di un singolo individuo ma al tessuto sociale.

Ho detto che un tessuto sociale degradato genera crimine.

La MIA sicurezza è data dal risanamento di quel tessuto sociale. Se la società crea le opportunità per tutti gli individui il crimine scende.
Costa meno risanare che reprimere dopo.

Purtroppo la nostra società non ha saputo farlo nel passato e si sta orientando a grandi passi verso un bacino di emarginazione sempre più profondo e disperato.
Le leggi messe in campo da questo governo contribuiscono in maniera determinante a questo processo.
Il pacchetto sicurezza ci renderà TUTTI più insicuri.

Tu vuoi ragionare come poliziotto e giudice ... parli di colpe.
Io vorrei per una volta a ragionare da sociologo parlando di cause.

La logica securitaria di cui state a straparlare non avrà mai alcun effetto pratico, se l'altro che era da espellere fosse stato mandato in Romania, era cosa anche giusta, in questo contesto di degrado prima o poi un reato grave in patria, o di nuovo in Italia lo avrebbe fatto, non si potranno mai chiudere in una gabbia tutti i possibili "cattivi".
Va tolta l'acqua in cui i cattivi nuotano, e quella è data dal degrado sociale.
Non ci sono rimedi polizieschi, i numeri non lo consentono, esiste solo una strategia politica e sociale basata su una società più giusta e più accogliente.
La "cattiveria" Maroniana genererà più mostri dell'ignavia degli anni passati.
Il corpo sociale reagisce come un qualsiasi essere vivente maltrattato e messo all'angolo ... alla fine morde e morderà con una crudeltà infinita.
Equità, solidarietà, prevenzione, possibilità e giustizia sono l'unica strada possibile.

Anonimo ha detto...

E' ovvio che qualsiasi persona può fare scelte sbagliate e che può anche diventare un criminale, però non si può far passare un messaggio di impunità, perché altrimenti diventa un incentivo a delinquere per quelli che sono sbandati o deviati. La società, nel difendere tutti, secondo me ha anche il compito di non lasciar passare impuniti i crimini, prestando attenzione anche a quei piccoli crimini che poi possono aggravare.
Quando le persone che sbagliano vengono riprese e gli viene detto di rimediare, allora sì che si responsabilizzano e sono più attenti agli altri, e si inseriscono meglio nel tessuto sociale senza essere di nuovo emarginati.

Cro.

Hidden Side ha detto...

C'entra poco con tutti i discorsi fatti.

Non andrebbero fatti mai, nel bene o nel male, pro o contro, i processi mediatici.

Personalmente io vorrei continuare a cercare di capire i segnali che vengono dalla nostra società che sta affondando in cortocircuiti mediatici che annebbiano la vista.

Comunque detto questo ... mi sembra curioso quanto riportato ieri notte dalle agenzie.
L'uomo indagato, oltre a dichiararsi innocente, oltre a fornire un alibi che sarà vagliato, ha tutte e due le mani integre ... mentre sia la signora di primavalle e sia i ragazzi della Caffarella lo hanno identificato come quello a cui mancavano 4 dita.
http://www.libero-news.it/adnkronos/view/61788

Facendo una battuta alla Berlusconi, può anche essere che se le sia tagliate per non farsi identificare con le impronte e fatte ricrescere per crearsi un'alibi.

Tornando seri, bisogna mantenere la calma, riflettere, avere scolpito nella mente che la responsabilità penale e personale.
Bisogna tutti sperare e battersi per una giustizia giusta, che sia severa, inesorabile (ma aliena dal concetto barbaro di vendetta).
Che individui i colpevoli e li punisca e rieduchi come dice Cro.
Che crei percorsi di recupero per la devianza facendo prevenzione.
Che riconosca anche gli errori se commette sbagli, che sappia "risarcire" almeno moralmente chi è stato accusato ingiustamente.

Vedremo gli sviluppi ... di certo va segnalato che il Padano ieri auspicava che i due arrestati fossero affidati alla giustizia sommaria dei detenuti di Regina Coeli.
QUESTA E' BARBARIE.
Come è barbarie e nazismo quello che sta facendo forza nuova.
Cerchiamo di salvare almeno la civiltà giuridica di questo paese.

Anonimo ha detto...

Bisogna anche dire però che queste persone sono state a loro volta vittime della violenza, altrimenti non si spiega quello che hanno fatto. Non si spiega solo con l'emarginazione, perché secondo me chi è emarginato non agisce in questo modo, anzi, conserva una bontà verso gli altri e più solidarietà.
Quindi, queste sciagure se si potesse sarebbe meglio curarle a monte, cercando di prevenire le situazioni di disagio di quelle famiglie in cui i genitori sono assenti o essendo a loro volta stati educati nella violenza non sanno o non hanno i mezzi per cambiare.
E' un fatto che riguarda tutte le culture e non c'entra essere Rom e Sinti. Più che dare la colpa alla cultura o all'etnia, è secondo me una colpa dell'abbandono in cui è lasciata la famiglia. Proprio di questi tempi, poi, che vogliono ridurre le spese. Ecco, le spese dello stato per la famiglia devono essere aumentate e avremo meno problemi in futuro.

Cro.

Hidden Side ha detto...

Cro,
ti aggiungo un dettaglio, la giunta Veltroni ha fatto poco e male per risanare la situazione romana.
Ha per altro utilizzato, cito a memoria se vuoi ho i dati, 12 milioni di euro sulle politiche rom.
Di questi gran parte sono andati sui costi d'affitto dei campi fuori il raccordo, una parte minima, che non arriva ai 4 milioni, per il recupero sociale, appaltato ad ARCI, Capodarco, Ermes, che a loro volta, da capitolato, spendevano una quota parte, minimale, per i rom utilizzati nel progetto ed il resto per i cooperanti gagé.

Su questi numeri Alemanno e soprattutto il suo sottopanza Sartori, ha fatto la campagna elettorale, anche con la propaganda di Vespa. Quei due o tre milioni spesi per la scolarizzazione e l'inserimento sono stati la pietra dello scandalo. (una goccia nel bilancio romano!!!!!!)

Ora il piano Pecoraro/Alemanno, che riprende uguale/uguale/uguale il piano di dislocazione di Veltroni, sedi, struttura dei campi, con in più gli accorgimenti di sicurezza verrà finanziato con
60 milioni SESSANTAMILIONI di euro, tagliano però gli spiccioli per la scolarizzazione e l'inserimento nel mondo del lavoro.

Qualcuno mi spiega se questa finta sicurezza che genera insicurezza costa di più o di meno anche con il vile argomento dei soldi spesi?

Vogliamo investire in carceri etniche a cielo aperto o in cittadini futuri?
La metà abbondante di coloro che saranno spostati fuori dal raccordo in queste isole dei disperati sono bambini che oggi in luoghi malsani come il Casilino 900 pure andavano a scuola e socializzavano nel quartiere.
Da domani vedranno solo altri bambini rom prigionieri come loro in un lager circondato dalle volanti della polizia.
Che ti aspetti da un ragazzino che crescerà così?

Anonimo ha detto...

"Bisogna anche dire però che queste persone sono state a loro volta vittime della violenza, altrimenti non si spiega quello che hanno fatto."

non so, mi chiedo il 1° che l'ha fatto da chi ha subito violenza... trovo sia un'altra scusante e basta.
conosco persone che hanno avuto una vita difficile con esempi balordi crescere come splendide persone e altre in famiglie piene di valori corretti, cresciuti con quella che viene indicata come una giusta educazione(per intenderci non dicendo sempre il comodo "SI") diventare autentici filibustieri.
Resto dell'opinione che per ciò che riguarda le persone proveninti dalla romania sia una questione culturale.
Ho un'amica romena che continua a ripetermi che da loro gli uomini considerano una donna come un oggetto.
D'altra parte la nostra società non è da tantissimo che condanna lo stupro in maniera totale...alcuni anni fa il tipo di abbigliamento poteva essere un'attenuante ... oggi sembra non essere + così.
Vorrei far notare che la signora romania che, sempre secondo gli accordi che vengono tirati fuori solo quando fa comodo, dovrebbe prendere i suoi galantuomini e far loro scontare le condanne italiane.

Hidden Side ha detto...

Alcune informazioni: un avvocato esperto spiega molto bene come le leggi attuali e che con il decreto sicurezza si stanno peggiorando sembrano fatte apposta per vessare chi vuole l'integrazione e favorire chi invece delinque

Sulla cultura, una ben pensante signora in manifestazione con Buontempo ieri candidamente spiega come ai suoi occhi gli stupri degli italiani "siano dovuti a carenze affettive" mentre quelli ben più gravi degli stranieri siano stupri etnici: http://tv.repubblica.it/copertina/ecco-le-ronde-rosa/29634?video

Anonimo ha detto...

@ Xisp

Vuoi dire che la violenza è una questione culturale?

Cro.

Anonimo ha detto...

@ Xpisp
Vuoi dire che la violenza è una questione culturale?

Cro.

Anonimo ha detto...

Voglio dire che da noi, non troppi anni fa, se una donna vittima di stupro avesse indossato una minigonna, in tanti le avrebbero addebitato la responsabilità dello stupro.
C'è stato un lento miglioramento culturale(spero) e si è arrivati ad uno step successivo.
Non è detto che questo capiti con i medesimi ritmi in tutto il mondo.
Da quel che mi racconta questa persona, in Romania questo step non è ancora passato.
Oltretutto la nostra magistratura è "debole" perchè non applica la legge con severità...quindi abbiamo un ovvia ondata di criminali che emigrano qui sapendo che non saranno puniti.
Esempio, spesso sucar contesta la relazione rom=ladro=sfruttatore di bambini
ieri ho visto a pezzi una trasmissione su rai3 incentrata sui sinti/rom.
Ad un certo punto veniva dichiarato che il 15% dei bambini rom è dedito al furto perchè sfruttati dai genitori.
Gli stessi "vendono" le figlie per matrimoni, figlie che hanno + valore se sono vergini, se sono minorenni e sanno rubare.
Ora ovviamente questo è una parte della popolazione rom, non tutta, e se dobbiamo credere a queste percentuali è una parte decisamente minoritaria.
Però è ovvio che è quella che risalta agli occhi di tutti e che identifica questo popolo.

Hidden Side ha detto...

Mi chiedevo ... ma il test del DNA non si fa in 48 ore ...

Ed ecco qui ... http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=48794&sez=HOME_ROMA

e poi i cellulari dei due indagati erano in zone diverse di Roma durante il delitto.

Vediamo come va a finire ... ma una volta per tutte ci si convince che l'emotività e lo spirito forcaiolo non ha nessuna relazione con la giustizia e con la sicurezza?

Hidden Side ha detto...

Una notazione "divertente" a fondo dell'articolo, qualche post sopra io rilevavo come fosse sparito il dettaglio delle 4 dita mancanti, la stampa che non lavora "a tema" per sbattere i mostri in prima pagina non s'era posto il problema, ora se ne parla di nuovo:
A quel punto - chissà - potrebbe rispuntare l’ombra dell’uomo senza quattro dita. Se ne parlò, subito dopo lo stupro, come uno dei possibili autori della violenza. Non se ne scrisse sui giornali, anche se la vittima aveva accennato alla mutilazione, perché farlo avrebbe potuto aiutare un fuggiasco e configurare il reato di favoreggiamento. Poi il “monco”, così come era apparso, sparì. Tanto, dopo una lunga conferenza stampa in Questura, c’erano Isztoika e Racz, due romeni: i “mostri” che tutta Roma attendeva.