Questa mattina la prima famiglia sinta scelta per il progetto sperimentale delle microaree prenderà possesso della struttura di via Felesino a Roncocesi. Ieri sono terminati i lavori per trasportare il caravan della famiglia dal campo di via Gramsci all’area individuata dai tecnici comunali e dall’assessorato alla Solidarietà. E oggi spazio al classico taglio del nastro.
Si conclude così la fase più delicata di un progetto annunciato dal sindaco Graziano Delrio (in foto) un anno e mezzo fa e che in città ha acceso per mesi il dibattito politico. Polemiche spesso durissime con l’opposizione in prima linea per cercare in tutti i modi di ostacolare un progetto che la giunta ha sempre definito «importante per dare un segno tangibile di integrazione e rispetto delle regole».
Ieri mattina, intorno alle 11, un camion specializzato nei trasporti eccezionali, ha raggiunto la microarea di via Felesino trasportando il caravan che ospiterà la famiglia. Quattordici persone che lo scorso anno erano state scelte dai servizi sociali del Comune per far parte di un progetto che questa mattina vedrà il suo compimento.
La famiglia prenderà infatti possesso della struttura, dopo che due settimane fa erano terminati i lavori per la sua realizzazione.
Lavori che in realtà erano finiti alla vigilia di Natale dello scorso anno, ma che dovettero riprendere per riparare i danni provocati dall’agguato incendiario di Santo Stefano. In quell’occasione qualcuno, lanciando due bombe molotov, aveva parzialmente distrutto la microarea, mandando un segnale forte alla giunta per cercare di far tornare sui propri passi il sindaco Delrio e la sua giunta.
Quell’intimidazione aveva però prodotto l’immediata reazione del Comune che aveva subito ordinato il ripristino della microarea. Quel gesto aveva provocato anche l’intervento della polizia. La Digos, che in quell’occasione aveva sequestrato diverso materiale, sta tuttora lavorando per cercare di trovare chi aveva compiuto quell’agguato incendiario.
Il sì definitivo all’arrivo della famiglia Sinti in via Felesino era stato dato dalla seconda circoscrizione lo scorso 2 settembre quando, al termine di una riunione, il consiglio aveva votato e approvato un ordine del giorno di maggioranza che accoglieva favorevolmente la proposta dell’amministrazione. Dodici i consiglieri a favore, quattro gli astenuti.Il terreno - circa 400 metri quadrati - è di proprietà del Comune. E tale rimarrà anche dopo l’ingresso della famiglia. Dal punto di vista della classificazione urbanistica, si tratta di un terreno agricolo sul quale i nuovi arrivati si insedieranno con il loro caravan, accanto al quale l’amministrazione ha costruito i servizi igienici. Nessuna casa, ma bagni in muratura e l’allacciamento delle utenze (acqua, luce e gas che saranno a carico della famiglia). Il progetto delle microaree a Reggio ha trovato l’appoggio delle Nazioni Unite, tanto che l’amministrazione ha utilizzato un contributo economico di 126mila euro di finanziamento Unrra (amministrazione delle Nazioni unite per l’assistenza e la riabilitazione). di Marco Martignoni
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