lunedì 16 febbraio 2009

Rimini, i Sinti replicano alle denunce per furto di elettricità

La scorsa settimana, la denuncia per sei abitanti del “campo nomadi” di Via Islanda, accusati di essersi allacciati irregolarmente alla rete elettrica. Ora la replica dell’associazione Sucar Mero: "le sei persone hanno fatto un errore, ma il furto è anche da parte dell'Enel e dell'Amministrazione comunale".
A sostenere questa tesi è Davide Gerardi, italiano di etnia Sinti, coordinatore dell'associazione culturale Sucar Mero. "E' vero che quelle persone hanno fatto un errore - spiega - ma è anche vero che pagano bollette mensili da 240-260 euro per un kwh, quando in ogni casa se ne pagano 70 per tre kwh: il furto è da parte dell'Amministrazione comunale e dell'Enel".
Alla richiesta, avanzata nelle scorse settimane, di alzare la fornitura e, contestualmente, abbassare il costo delle bollette, ha argomentato ancora Gerardi, "all'Enel mi hanno risposto che non si può fare senza un'ordinanza comunale".
Adesso, di fronte al problema elettricità, i Sinti potrebbero reagire non mandando più i loro figli a scuola in segno di protesta. "Hanno staccato anche la luce dei servizi igienici comuni - conclude Gerardi - chi non li ha nella propria roulote non può lavarsi, perchè il boiler non può funzionare. Non mandiamo i bambini a scuola non vogliamo sentirci dire che non li laviamo".

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