Ieri, 8 marzo 2009, il Presidente Fini è intervenuto alla manifestazione organizzata al teatro Brancaccio di Roma.
Il Presidente della camera nel suo intervento è partito bene: “La violenza sulle donne è da un lato una piaga sociale e dall'altro una vera e propria emergenza civile" ma "non ci può essere una connotazione etnica dietro lo stupro”.
Ma ha finito male: “E' giusto - ha spiegato Fini - titolare 'donna stuprata da romeno', ma bisogna fare lo stesso quando a commettere la violenza è un italiano”. Anzi malissimo.
Nel mezzo tante cose importanti, come l'esigenza di una “convergenza bipartisan” che deve essere “un valore aggiunto della politica su questioni che attengono la dignità della persona”.
Perché è sbagliato titolare sia in questo modo 'donna stuprata da romeno' che in quest’altro modo 'donna stuprata da italiano'? Perché la responsabilità è esclusivamente personale ed etichettare Tizio o Caio per nazionalità o per altre appartenenze non offre una comprensione migliore di quanto successo ma si connota per appartenenza un singolo reato. Appunto, quello che è successo in queste settimane.
I media non dovrebbero ne titolare per appartenenze, ne emettere sentenze prima che la giustizia faccia il suo corso. Ma con la sete giustizialismo che in molti hanno voluto creare in Italia, sarà dura uscire dall’attuale situazione e certo l’intervento di Fini non migliora la situazione.
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