Integrazione e sicurezza, ovvero: "Offrire speranza agli immigrati senza dare l'impressione alle periferie di averle abbandonate". E', in sintesi, quanto afferma il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, intervistato dal settimanale Famiglia cristiana, a pochi giorni dalla visita del papa, Benedetto XVI, in Campidoglio, in programma lunedì prossimo a Roma. "C'è un sentiero stretto dentro cui si muovono le città, Roma in particolare - spiega Alemanno - che vede da un lato il problema della sicurezza, e quindi le paure, e dall'altro la necessità di seguire una strada equilibrata, evitando atteggiamenti xenofobi e intolleranti. Dobbiamo dare una speranza agli immigrati senza dare la sensazione alle periferie che questo è un atteggiamento da salotto radicale".
Alemanno smentisce che i “campi nomadi” possano chiudere alle dieci di sera. "Sono voci corse senza alcun fondamento. Non c'è nulla di vero. Nessuno chiuderà quei campi alle 10 di sera. Anche qui il sentiero è stretto: regole e rispetto, legalità e sicurezza. Intanto, i campi debbono essere vivibili, perché vivere in quel modo non si può. Agiremo in modo anche qui equilibrato, in piena collaborazione con le rappresentanze dei nomadi. Noi aiutiamo loro, ma loro debbono aiutare a isolare coloro che delinquono".
Alemanno parla di "bisogno di avere un'indicazione", di una "strada che aiuti a uscire dall'emergenza" e che conduca all'integrazione. Alemanno, nell'incontro con Ratzinger, punta a dare "il massimo risalto possibile al suo senso profondo, non solo per noi ma per tutta la città di Roma, che saluta il suo vescovo. Non è un caso che noi abbiamo intitolato questa visita 'Roma città della vita, Roma città della solidarietà'".
"Rispettare la vita - afferna Alemanno - significa rispettare la vita dell'immigrato, ma anche l'immigrato deve a sua volta rispettare questi stessivalori. L'immigrato non deve confondere questo nostro rispetto come un cedimento a culture che non hanno questa visione di rispetto della persona umana. Pensiamo alle violenze sessuali che si legano a culture di sopraffazione della donna, pensiamo agli atteggiamenti fondamentalisti". Per affrontare la crescente povertà che si registra a Roma, per Alemanno occorre "incrementare la rete di solidarietà, perché il disagio sta crescendo e la crisi crea nuove povertà. Nel settore privato, soprattutto, dove i dipendenti delle piccole imprese non hanno garanzie". Il sindaco ha ricordato, a proposito, il tavolo con le associazioni che operano nel sociale. Non solo: "Studiare forme più efficienti di intervento sociale", ad iniziare dai costi degli asili nido.
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