Ieri 05 marzo 2009, le forze dell’ordine hanno eseguito un blitz anche nei campi sinti di Vicenza e Costabissara, hanno tentato, senza mandato, di entrare anche nel villaggio privato di Montecchio Maggiore, per rilevare le generalità e schedare i residenti. Hanno fotografato tutti, compreso i bambini, con tanto di targa numerata e il nome di ognuno di loro.
Facciamo presente che in base alla Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia non è possibile fotografare né prendere impronte ai minori. Non c’è nessuna normativa della repubblica italiana che sancisca la schedatura dei cittadini italiani.
I sinti italiani sono stati schedati come criminali. Solo durante il periodo delle leggi razziali fasciste - dal 1939 al 1946 - si schedavano le minoranze italiane.
Consideriamo e denunciamo, quest'atto gravissimo e illegale per non dire incostituzionale. Questo è un vero sopruso da parte dello Stato, e ci chiediamo dove andremo a finire se anche l’articolo 3 della Costituzione è messo in discussione in modo così lampante. Ricordiamo, per chi avesse memoria corta, l’art. 3 - comma 1, della Cost. It.: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.”
Ricordiamo inoltre, che i sinti sono una minoranza etnica italiana, che hanno partecipato alla resistenza per la liberazione del nostro Paese, e sono italiani a tutti gli effetti a pari dei ladini, degli ebrei e di tutti gli altri.
Noi cittadini dobbiamo accettare che le forze dell’ordine si presentino a casa nostra - senza mandato - a chiederci le generalità, a schedare noi e i nostri figli? No, dobbiamo reagire. La questura e le forze dell’ordine, devono far rispettare la legge e utilizzare le poche finanze per la sicurezza dei cittadini, e non per la schedatura degli italiani. di Irene Rui (Dipartimento Politiche Migratorie ed Etniche, Partito della Rifondazione Comunista - Federazione di Vicenza)
Nessun commento:
Posta un commento