"L'Italia non è un Paese razzista". E' quanto premette il ministro degli Esteri, Franco Frattini con una faccia tosta che ha dell’inverosimile rispondendo nell'aula di Montecitorio, nel corso del 'question time', all'interrogazione rivolta da Italia dei valori sui rilievi mossi dal comitato di esperti dell'Ilo e dal Consiglio d'Europa sul trattamento dei lavoratori immigrati.
Il ministro Frattini ha dichiarato: "Quei rapporti non sono ne dell'Onu ne dell'Ilo, l'organizzazione internazionale del lavoro, ma di un gruppo di esperti che ha raccolto alcune considerazioni e che non formano quindi un atto ufficiale -osserva il titolare della Farnesina- Quanto al Consiglio d'Europa, abbiamo risposto puntualmente: si tratta di iniziative in corso, su cui la Commissione Ue è stata informata e su cui, con i ministri dell'Interno e del Lavoro, abbiamo espresso quali siano i nostri punti di vista".
L’inverosimile arriva con questa dichiarazione: "l'Italia è un Paese il cui Governo e il cui popolo sono fortemente contro ogni intolleranza e ogni episodio di razzismo. Lo abbiamo dimostrato nelle iniziative per l'integrazione delle comunità rom, per i diritti dei bambini che devono andare a scuola e non nelle strade a mendicare, per il reinserimento sociale di queste comunità più sfortunate".
Davvero un’incredibile dichiarazione da parte di chi è stato addirittura censurato da tutto il Parlamento Europeo per le sue dichiarazioni razziste contro i rom. Forse qualcuno non se lo ricorda ma è successo questo:
Frattini, all’epoca Commissario europeo per la giustizia e la libertà, aveva dichiarato ai giornali italiani: "Quello che si deve fare è semplice: si va in un campo nomadi a Roma, ad esempio sulla Cristoforo Colombo, e a chi sta lì si chiede: tu di che vivi? se quello risponde: 'non lo so', lo si prende e lo si rimanda in Romania. Così funziona le direttiva europea. Semplice e senza scampo".
Schulz (pse) aveva accusato Frattini, senza mezzi termini, di aver parlato più pensando a un suo eventuale futuro politico in Italia come ministro del centro destra che come commissario europeo preposto alla tutela dei diritti dei cittadini Ue.
"Sono stato sorpreso - ha detto Schulz - dalle dichiarazioni da parte del commissario che si era conquistato il rispetto del nostro gruppo per il suo buon senso; ma ciò che ha detto al 'Messaggero' no, non si può accettare: non si può espellere un cittadino solo considerando il reddito percepito, così si dà adito al peggiore arbitrio. Lei - ha concluso il capogruppo Pse rivolgendosi a Frattini - deve fare il suo dovere di commissario, non pensare a un suo possibile ruolo ministeriale in un futuro governo italiano".
Watson, capogruppo liberaldemocratico, aveva anche ripreso il paragone fra le persecuzioni degli ebrei e quelle dei rom, e ha poi qualificato come "un fraintendimento colossale" l'equiparazione dei rumeni ai rom. "Lei non deve fare politica faziosa, deve assolvere il suo ruolo di commissario, e non pensare alla sua eventuale carriera politica futura in Italia".
Alla fine del dibattito il Parlamento europeo aveva decretato a larghissima maggioranza: [il Parlamento europeo] ritiene che le recenti dichiarazioni rilasciate alla stampa italiana da Franco Frattini, Vicepresidente della Commissione, in occasione dei gravi episodi verificatisi a Roma, siano contrarie allo spirito e alla lettera della direttiva 2004/38/CE, direttiva che gli si chiede di rispettare pienamente.
Oggi Frattini dice che l’Italia sta dimostrando di non essere razzista proprio con le misure a “favore” dei rom. Quali sono queste misure per l’integrazione? Sgomberi, schedature, campi di concentramento, regolamenti discriminatori, eccetera, eccetera. Se questo non è razzismo… di Carlo Berini
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