mercoledì 22 aprile 2009

Ginevra, Human Rights Watch: "Italia devi aderire al documento finale"

Ha preso il via a Ginevra la terza giornata di lavori della Conferenza dell'Onu sul razzismo (Durban 2) dopo l'approvazione per acclamazione - ieri con tre giorni di anticipo - del documento finale per ribadire la lotta a tutte le forme di intolleranza con un richiamo al piano delineato dalle Nazioni Unite otto anni fa a Durban. In mattinata sono attesi gli interventi, tra gli altri, dei delegati di Gran Bretagna, Francia e Svezia, che parlerà a nome dell'Ue in veste di prossimo presidente di turno, dal momento che la delegazione della Repubblica Ceca (attuale presidente dei 27) due giorni fa ha deciso di lasciare definitivamente i lavori della Conferenza come "risposta al discorso del presidente iraniano Ahmadinejad nel quale si descrive Israele come un Paese con un governo razzista". I lavori di Durban 2 si concluderanno, come previsto, venerdì, quando i partecipanti alla Conferenza saranno chiamati ad esprimere eventuali riserve sul testo adottato ieri (143 punti in 16 pagine).
"I governi che hanno boicottato la Conferenza contro il razzismo ora devono dimostrare il loro impegno nella lotta contro il razzismo aderendo alla Dichiarazione finale". E' l'appello che Human Rights Watch, Ong che difende di diritti umani, ha fatto alla decina di Paesi, compresi gli Stati Uniti e l'Italia, che hanno boicottato la Conferenza dell'Onu 'Durban 2'. Ieri a Ginevra, con tre giorni di anticipo, è stata adottata all'unanimità la dichiarazione finale contro tutte le forme di razzismo ed intolleranza. In questo modo, ha sottolineato Hrw in un comunicato, la Conferenza sarà ricordata "per l'impegno nei confronti delle vittime del razzismo e non per il discorso incendiario" del presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad. L'adozione del documento finale "all'indomani del discorso di Ahmadinejad - ha detto Juliette de Rivero, direttrice della Ong a Ginevra - costituisce un messaggio chiaro contro l'intolleranza".
"La Francia ha deciso di restare per fare sentire un'altra voce, quella della tolleranza e della responsabilità ". Così l'ambasciatore francese presso le Nazioni Unite, Jean-Baptiste Mattei, ha rivendicato la scelta di Parigi di partecipare alla Conferenza Onu sul razzismo in corso a Ginevra, boicottata da una dozzina di Paesi tra cui Italia e Stati Uniti per il rischio di derive antisemite. "Non accetteremo che questa Conferenza sia distolta dal suo obiettivo, né presa in ostaggio. Non accetteremo che questa diventi una tribuna d'odio. Coloro che fanno simili affermazioni (contro Israele, ndr), come il presidente iraniano, si discreditano da soli", ha detto Mattei nel suo intervento. L'ambasciatore ha inoltre ribadito "la necessità di mobilitarsi per lottare contro ogni forma di razzismo e xenofobia, compreso l'antisemitismo. La memoria dell'Olocausto é lì per ricordarcelo e la sua negazione - ha aggiunto Mattei - è inaccettabile".

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