martedì 28 aprile 2009

Mediazione, alcuni territori sono all’avanguardia

Una rete tra Regioni per gli scambi di professionisti nel campo dell’inclusione sociale e della gestione dei conflitti: è stata creata il 24 aprile a Bolzano con la firma del protocollo d’intesa tra Provincia di Bolzano, Trentino, Campania, Calabria, Lazio, Marche, Piemonte, Sardegna e Sicilia, oltre a enti di Belgio, Francia e Spagna. "Questa rete tra istituzioni pubbliche utilizzerà al meglio gli esperti nella gestione e trasformazione dei conflitti ed è un progetto di grande interesse per l’UE", ha sottolineato l’assessore provinciale Barbara Repetto. L’assessore Repetto firma il protocollo con i colleghi delle altre Regioni aderenti alla nuova rete transnazionale.
L'obiettivo del progetto è creare una rete tra Regioni che condividano strumenti di informazione ed esperienze di buone pratiche per promuovere lo scambio di esperti nei settori dell'inclusione sociale, della tutela delle minoranze autoctone e di quelle derivate dai flussi migratori, della prevenzione e gestione dei conflitti. Questa iniziativa rappresenta la continuazione del progetto interregionale sui mediatori interculturali e operatori di pace promosso dalla Provincia di Bolzano, che ha definito lo standard professionale del mediatore interculturale approvato due settimane fa a Roma dalla Conferenza dei Presidenti delle Regioni e Province.
Oggi a Palazzo Widmann l'assessore Barbara Repetto ha firmato il protocollo di intesa tra le Regioni aderenti al progetto: con la Provincia di Bolzano, capofila dell'iniziativa, sono la Provincia di Trento, Campania, Calabria, Lazio, Marche, Piemonte, Sardegna e Sicilia. A livello europeo partecipano al progetto la Cellule de Coordination Médiation interculturelle del Ministero federale (Belgio), Linguamón - Casa de les Llengües della Catalogna (Spagna) e l’Agenzia nazionale francese per la coesione sociale e le pari opportunità.
"È un'iniziativa che ha il sostegno della Commissione Europea - ha sottolineato l'assessore Repetto - perchè caratterizzata da un particolare valore umanitario: oltre a combattere il razzismo e la xenofobia, tende ad evitare la ghettizzazione dei cittadini, agevola l'integrazione e la coesione sociale all'interno dei vari territori." L'assessore ha infine anticipato che, accanto alla nuova rete tra Regioni, "c'è anche l’intenzione di effettuare uno studio di fattibilità per la creazione di un Centro di eccellenza sui conflitti: l'Alto Adige ha tutte le caratteristiche storiche, culturali e operative per realizzarlo."

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