giovedì 30 aprile 2009

Mola di Bari, Moni Ovadia in “Senza confini: Ebrei e Zingari”

Venerdì 1 maggio alle ore 21.00 al Teatro Van Westerhout di Mola di Bari, per la stagione dedicata alle “Lingue del Sud” curata dal Centro Diaghilev in collaborazione con il Comune di Mola – Assessorato alla Cultura, Moni Ovadia presenterà in esclusiva regionale il suo ultimo spettacolo “Senza confini: Ebrei e Zingari”. L’iniziativa rientra nell’ambito del il progetto di residenza “Teatri Abitati” promosso da: Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Ministero dello Sviluppo Economico, Regione Puglia Assessorato al Mediterraneo, Teatro Pubblico Pugliese, Sensi Contemporanei.
Senza confini è un recital di canti, musiche, storie rom, sinte ed ebraiche che mettono in risonanza la comune vocazione delle genti in esilio, una vocazione che proviene da tempi remoti e che in tempi più vicini a noi si fa solitaria, si carica di un’assenza che sollecita un ritorno, un’adesione, una passione, una responsabilità urgenti, improcrastinabili.
Uno spettacolo per raccontare «il viaggio dei popoli che hanno fatto del tempo il loro santuario e del fervore di libertà la loro bandiera». Tanto gli Ebrei che i Rom e i Sinti hanno sempre cercato di vivere senza confini e steccati, burocrazie ed eserciti. I loro antagonisti, da sempre, sono stati i nazionalismi e le forme di idolatria più furiosa.
«Senza confini – dice Ovadia - è la nostra assunzione di responsabilità, la sua forma si iscrive nella musica e nel teatro civile, arti rappresentative e comunicative che possono e devono scardinare conformismi, meschine ragionevolezze e convenienze nate dalla logica del privilegio per proclamare la non negoziabilità della libertà e della dignità di ogni singolo essere umano e di ogni gente».
Tutti e due i popoli hanno vissuto l’esilio come un privilegio, hanno saputo essere popolo aldilà delle strutture dei sentimenti, della cultura, della lingua, senza confini, dimostrando che un popolo può essere tale anche senza terra, senza nazionalismi.
Moni Ovadia, l'artista bulgaro nato da una famiglia ebraica che gira il mondo per denunciare totalitarismi e le varie forme di sopraffazione del nostro tempo, torna a Mola di Bari, rinnovando un rapporto di amicizia e collaborazione con il Centro Diaghilev, essendo stato il protagonista dell’apertura, nel 1995, e della chiusura, nel 2006, della “Casa dei Doganieri”, il laboratorio per lo spettacolo realizzato in una vecchia fabbrica sul mare alla periferia della città.
Per l’occasione Ovadia sarà affiancato da una formazione orchestrale di assoluto valore: Ivanta Balteanu canto, Paolo Rocca clarinetto, Massimo Marcer tromba, Albert Florian Mihai fisarmonica, Luca Pagliani chitarra, Marian Serban cymbalon, Marin Tanasache contrabbasso, Virgil Tanasache violino, Mauro Pagiaro responsabile del suono. Per informazioni e prenotazioni telefono 333 1260425 e 339 8796764.

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