lunedì 6 aprile 2009

Pisa, la città sottile naufraga?

Per il momento è soltanto una proposta, come spiega il direttore della Società della Salute, Giuseppe Cecchi, ma se dovesse trovare applicazione, a Pisa e nel suo hinterland potrebbe rivelarsi la soluzione definitiva — e soprattutto non traumatica — al problema degli accampamenti abusivi che, seguendo il corso dell’Arno, punteggiano di baracche e roulotte l’intera periferia cittadina.
Con tanto di piccolo contributo, da 500 a mille euro, per incoraggiare i rom ad accettare il viaggio di ritorno (o meglio di sola andata) sul pullman della Croce Rossa verso la Romania. Segue questa linea la soluzione — a cui Palazzo Gambacorti e Sds stanno lavorando si chiama rimpatrio assistito e le ‘‘consultazioni’’ (come rivela il giornale on line Pisanotizie.it, ndr) per capire quanti potrebbero accettare l’invito sono già iniziate. Nei giorni scorsi le famiglie che abitano nelle baraccopoli pisane da Cisanello alla Cittadella, da Putignano al Ponte alle Bocchette, hanno ricevuto per mano dei vigili urbani, la lettera invito ad una prima riunione informativa sull’iniziativa in questione.
Dopo l’ordinanza firmata dal sindaco a dicembre, che vieta — su tutto il territorio pisano — «ogni forma di campeggio, attendamento, dimora, baracche , container, prefabbricati e strutture simili — gli accampamenti abusivi sono presenti in città sono tutti a rischio sfratto esecutivo. E qualche volta — come è accaduto sotto il Ponte alle Bocchette o a Cisanello— ci pensano la pioggia o il fuoco dei roghi accidentali a spazzar via le baracche. Una situazione esplosiva ed un’emergenza cronicizzata a cui si sta cercando di porre rimedio. Anche - se necessario - con il «buono viaggio» per chi deciderà di tornare a casa.
«Noi — spiega il direttore della Sds Cecchi — abbiamo sempre cercato di affrontare i cosiddetti insediamenti abusivi in una logica che non sia solo di ordine pubblico, attraverso un percorso di condivisione con gli interessati, ovvero i Rom che non rientrano nel programma di Città Sottili. E insieme all’amministrazione comunale abbiamo aperto un confronto con gli abitanti degli insediamenti abusivi per valutare insieme, direttamente con loro, anche questa possibilità. Una strada, quella del rimpatrio assistito, che altri Paesi europei hanno già applicato. Noi abbiamo assistito con pervicacia la strada del dialogo e siamo convinti che sia quella giusta».
«La proposta — spiegano dalla Società della Salute — è emersa proprio a partire dalla richiesta esplicita di alcune famiglie ed è stata poi estesa agli altri nuclei potenzialmente interessati». Intanto c si torna a parlare dei Rom che avevano occupato l’ex asilo di Ghezzano, ora ospiti nell’ostello di Madonna dell’Acqua. Ieri la lista civica “Cittadini e Territorio”, con il candidato sindaco Virgilio Luvisotti, ha depositato 200 firme per chiederne l’allontanamento. «L’occupazione abusiva — spiega Luvisotti — già irregolare in partenza poiché le famiglie provenivano da un campo abusivo, è stata spostata, da Ghezzano e Madonna dell’Acqua, con l’aggravante che ora è la collettività a sostenerne i costi». di Paola Zerboni

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