venerdì 24 aprile 2009

Rom e Sinti, chiuso il primo Congresso nazionale

Riconoscimento dello status di minoranza storico linguistica per Rom e Sinti, immediato abbandono della politica fallimentare dei campi nomadi, abbandono delle politiche differenziate per Rom e Sinti e processi di formazione per una partecipazione attiva.
In altre parole: formazione, cittadinanza e abitazione per passare dalla mediazione alla partecipazione attiva, abbandonando politiche di assistenzialismo. Queste le richieste principali dei rappresentanti Rom e Sinti, al centro del 'I Congresso della federazione Rom e Sinti Insieme', che si è svolto ieri e oggi presso la sede Unicef di via Palestro, a Roma.
Obiettivo della federazione, infatti, quello di avere un ruolo attivo e propositivo, per un dialogo diretto con il governo, le istituzioni e la società civile. E obiettivo del congresso romano: coinvolgere Rom e Sinti e tutti coloro che direttamente o indirettamente in Italia sono impegnati nella questione rom-sinta per una riflessione, un'analisi e un confronto sul processo di riconoscimento dei diritti di cittadinanza e di minoranza linguistica e per stimolare processi di formazione alla partecipazione.
"Le linee comuni che sono emerse, al termine del congresso - ha spiegato il presidente della Federazione Nazzareno Guarnieri (in foto) - sono due: la prima è la necessità di passare dalla mediazione alla partecipazione attiva per abbandonare politiche di assistenzialismo. E l'altra è di e passare da una cultura, quella rom e sinta, che era utilizzata dalla politica, come nel caso dei campi nomadi, a una politica per la nostra cultura".
Tra le persone intervenute al congresso, anche una rom di 16 anni dell'Arco di Travertino, a Roma, che ha raccontato di aver dovuto cambiare istituto perchè discriminata dalla preside. La ragazzina frequenta il secondo anno di un istituto alberghiero. Un fenomeno confermato da Laura Baldassarre dell'Unicef, che ha sottolineato come i Comitati di sicurezza Onu per l'infanzia abbiano verificato discriminazioni a tutti i livelli per i Rom e Sinti. E per questo ha sollecitato le associazioni presenti all'auditorium Unicef a "una cooperazione per predisporre insieme delle politiche anti-discriminazione". Di seguito il comunicato stampa della federazione
Nei giorni 22 e 23 aprile si è svolto a Roma presso l’Auditorium Unicef in Via Palestro n. 68, il primo Congresso nazionale della federazione Rom e Sinti Insieme (accedi al video).
Ampia è stata la partecipazione di Rom e Sinti provenienti da tutta Italia che hanno dibattuto, con parlamentari di diversa estrazione politica e rappresentanti della società civile, sulle loro condizioni economico sociali e sulle loro aspirazioni.
Il congresso si è svolto all’insegna di due slogans: dalla mediazione alla partecipazione attiva; ieri la nostra cultura per una politica, oggi e domani una politica per la nostra cultura.
Il congresso ha approvato una mozione che individua sei obbiettivi strategici:
1. Riconoscimento dello status di minoranza storico-linguistica
2. Accesso alla cittadinanza secondo il principio dello ius soli
3. Superamento dei campi nomadi e individuazione di soluzioni abitative
4. Denuncie e contrasto dell’anti-ziganismo montante
5. Promozione di politiche di formazione professionale e occupazioni stabili
6. Impegno per la diffusione della conoscenza delle culture rom e sinte per combattere pregiudizi e discriminazioni.

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